VOL1_Tesi_con copertina

93 4. Evoluzione storica della rappresentazione della città di Parma Si inserisce in questo contesto La pianta de la Città di Parma per Giorgio da Herba discussa l’anno 1526, nel qual tempo fu con pubblico salario fatto ingegenro della Magnifica Comunità e da papa Clemente VII costituito a fortificare la città di Parma 10 , conservata oggi in una copia del 1572 circa. La pianta riproduce, in una visione dall’alto ma quasi a schizzo, l’antico sistema difensivo della città, fatto erigere nel 1507 dal maresciallo di Francia Giangiacomo Trivulzio e terminato nel 1511, e non le nuove fortificazioni fatte costruire da papa Clemente VII su progetto di Antonio da Sangallo a partire dal 1526, anno a cui è databile la raffigurazione 11 . Sono indicati i bastioni, le mura quadrangolari con il fossato, i tre ponti sul torrente (quello di Mezzo o “de Preda”, il “Cavrazucha” e il ponte Verde), le sei porte e i tre castelli (quello a capo di Ponte Verde, in corrispondenza dell’attuale Pilotta, il Palazzo del Giardino e il castello in corrispondenza di Porta Nuova) 12 . Per quanto riguarda il tessuto urbano interno alle mura, nulla è rappresentato in riferimento agli isolati e ai lotti, emergono solo la piazza civica e le principali vie di comunicazione. Sono presenti anche alcune indicazioni di tipo toponomastico che precisano l’entità dei luoghi rappresentati. Si tratta quindi di una rappresentazione molto selettiva e non attendibile dal punto di vista metrico, che tende a mettere in evidenza solo il sistema difensivo. Sempre in questo contesto, anche se di diversi anni posteriore, è da inquadrare la pianta realizzata dall’ingegnere dell’Ufficio dei Cavamenti Smeraldo Smeraldi tra il 1589 e il 1592 13 e dedicata al duca Ranuccio I Farnese nel 1601 14 . La pianta è stata realizzata come strumento di conoscenza della città in relazione alla volontà del duca Alessandro Farnese di costruire la Cittadella Pentagonale 15 a sud della città, come da lui richiesto con lettera del 13 marzo 1589 in cui commissionava il disegno di «la Pianta, et sito dove si disegna fare il Castello con un miglio di paese intorno con le strade, et sue misure, et il restante della pianta di tutta la terra et particularmente tutte le chiese, et case, che sono intorno a la piassa dove dev’essere il Castello» 16 . Si tratta di una pianta scientifica e obiettiva, totalmente affrancata dal simbolismo medievale. Non lascia spazio a decorazioni e ad accenni simbolici, ma diventa un puro strumento tecnico di conoscenza della città. Presenta una notevole correttezza geometrica 17 sia per la misura delle distanze che degli angoli, 10 Pianta conservata in Biblioteca Palatina, Parma, Ms. Parm. 1193, vol. 2, f 21 r. 11 D a M areto F., 1975, n . 15 12 M iani U luhogian F., 1984, p. 72 e D a M areto F., 1975, n. 15 13 L’inizio dei lavori di rilievo è datato da Bruno Adorni al 1589 sulla base del documento Mastro Farnesiano conservato all’ASPr, che testimonia che Smeraldo Smeraldi ricevette il 17 maggio 1589 «scudi 13 soldi 49 per il pagamento di dicenove giornate poste in far il Disegno di Parma con il territorio di un miglio attorno». ( A dorni B., 1980, p. 33). 14 Dedica a «il Serenissimo Signor Duca Ranutio di Parma et di Piacenza Duca quarto et c. et confalonier perpetuo di Santa Chiesa» riportata lungo il margine sinistro della tavola, in cui vengono anche esposte le ragioni della redazione della pianta: «questo ritratto della sua amatissima città la quale ho voluto così in una ichnografia presenterlila, acciò valendo, per suo diporto, possa [il duca] sapere le giuste misure di qualsivoglia strada, borgo o altro loco che in essa si trova; che difficilmente si potrebbe conseguire se in prospettiva l’havessi retirata […] et volendola ridurre al suo vero decoro, chiaramente riconoscerà i luoghi che rimuovere si dovrebbono per ridurla in perfetione». ( Z anlari P., 1985 p. 159) 15 La Cittadella fu realizzata a partire dal 1591 e probabilmente inserita nel disegno della pianta in un aggiornamento del 1592. 16 ASPr, Fabbriche ducali e fortificazioni, b.3. Citato in A dorni B., 2008 p. 388 17 Rispetto alla cartografia attuale risulta ruotata di circa 5° a causa dello spostamento del Nord magnetico. Il preciso orientamento della pianta con il Nord magnetico nella posizione assunta all’epoca di realizzazione testimonia l’impiego del bussolo nelle operazioni di rilevamento. A riprova di questa ipotesi vi è il ritrovamento nella casa dello Smeraldi di un bussolo d’ottone con calamita insieme ad altri strumenti per il rilevamento. Da scartare è invece l’ipotesi di impiego della tavoletta pretoriana, inventata solo nel 1590. Fig.2 La pianta de la Città di Parma per Giorgio da Herba. Giorgio da Herba . Copia del 1572 ca., da originale del 1526. 27,7 x 18 cm. China su carta. Immagine tratta da Parma e la sua storia. L’immagine della città attraverso i secoli , scheda C 01a.

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