Burgio_Il monastero di S. Ulderico

Sono tutti o eremiti o seguaci della Regola di San Benedetto, fondatore dell’Ordine a cui appartiene il monastero di Sant’Uldarico: come sopra ri- cordato, visse anch’egli per alcuni anni da eremita in una grotta. Da notare che quattro sono figure femminili: mistiche, come Santa Cate- rina o Santa Teresa, o peccatrici pentite, come Maria Egiziaca, il cui culto ebbe larghissima diffusione in Oriente, e che fu la più celebre fra i perso- naggi femminili, ispirati sulla figura di Maria Maddalena, ricordati nel filone della letteratura dei deserti. Studi recenti hanno messo in luce come, nell’ambito di quel processo di rinnovamento spirituale nato dalla crisi religiosa d’inizio Cinquecento che segnò la fine dell’unità religiosa d’Occidente e la diffusione di confessioni diverse (si pensi alla Riforma protestante, al Calvinismo, all’Anglicanesimo), i monasteri femminili svolsero un ruolo preminente nella ricerca di un nuo- vo rapporto col sacro, di una fede libera da mediazioni, e che nel percor- so di riflessione spirituale condotto dalle monache l’immagine svolge una funzione fondamentale. Come scrive Irene Graziani: “ L’”intelligenza” femminile del mistero si caratterizza per una più diretta e interiore esperienza di Dio, evidente soprattutto nel fenomeno delle scrit- trici mistiche. La mistica, infatti, costituisce una delle strade attraverso cui si giunge alla soggettività moderna e rappresenta lo strumento per la co- struzione di uno spazio di libertà personale: è la radice del sorgere della creatività propria. Dunque, la vita contemplativa condotta all’interno del- lo spazio circoscritto del chiostro si rivela condizione privilegiata per uno studio profondo del sé: il convento diviene centro di elaborazione di una cultura collegata con la vita che scorre nel mondo esterno ” (I. Graziani, Vita artistica dei monasteri femminili nel Cinquecento , in “La pittura in Emilia il Cinquecento vol.II . Un romanzo polifonico”, 1995, p. 263). Per citare un monastero femminile dello stesso ordine, in quello bene- dettino di Santa Margherita di Bologna, verrà chiamato il Parmigianino a tradurre in linguaggio figurativo il sentimento religioso delle monache, a dimostrazione dell’estrema raffinatezza della committenza. Anche la decorazione pittorica del chiostro di Sant’Uldarico nasce, come si dirà più avanti, dalla precisa volontà della badessa, che possiamo sup- porre abbia anche suggerito il progetto iconografico, tutto intriso dello spirito del fondatore dell’Ordine, a cui si aggiunge il richiamo a figure reli- 18

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