Burgio_Il monastero di S. Ulderico
L’apparato decorativo Le uniche notizie sull’apparato pittorico, gravemente compromesso, si do- vevano fino ad oggi ad Augusta Ghidiglia Quintavalle, che nel 1971, conside- rate le loro pessime condizioni, incaricò il restauratore Renato Pasqui del distacco di alcuni affreschi del chiostro: trasportati su tela e panforte con armatura in metallo, sono da allora conservati nella sagrestia della chiesa. Mentre questi dipinti, raffiguranti Gesù con vicino il calice e di fronte gli Apostoli , Figure di fedeli genuflessi , Putti reggenti scudi e cornucopie tra due cornicioni a fogliette e ovuli (fig.1), attribuiti ad artista lombardo della fine del ‘400 e inizi ‘500, vennero esposti nella Mostra Arte in Emilia IV. Ca- polavori ritrovati e artisti inediti dal ‘300 al ‘700 (1971-72), insieme con altri due frammenti cinquecenteschi recuperati in un ripostiglio della chiesa, raffiguranti San Giovanni Evangelista [fig.1] e San Giovanni Battista [fig.2], avvicinati dalla Quintavalle ai modi del Parmigianino (“ anche se in modo più appesantito e vacuo ”), e pubblicati nel relativo catalogo (pp.34, 75- 77), pur senza indicarne la precisa ubicazione nella struttura, inedite sono tre lunette, di cui una mol- to frammentaria, sempre collocate sulla medesima parete della sagrestia, che ora si può senza ombra di dubbio affermare far parte del riscoperto progetto de- corativo del chiostro, che andiamo qui di seguito ad illustrare: esso si differenzia nei due ordini di logge per soggetti, paternità, tecnica e datazione. Fig. 1 Chiesa, sagrestia. Gesù con vicino il calice e di fronte gli Apostoli; Figure di fedeli genuflessi; Putti reggenti scudi e cornucopie tra due cornicioni a fogliette e ovuli; San Gio- vanni Evangelista 5
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