CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
. , ». 94 Oiieruationi la cadnuaper farneilpfonco » ôc II giulebbo peril zucchero candido» & mol te al tre for– te dw medicine^ • Come fi cuccano le medicine Simulici. E Amplici medicine fi cuccano in qualche humore»& vapore» e fi chiama leflare» ò afeiutee» & fi chiama arroftire»& fi cuccano perla preparatione»& ancora perla co- pofirione> diremo quantoappartienealla preparatione . Quelle che fi cuocono in cofe numide^ fi cuocono» ò per feruirfi delle medicine cotte» che le fono» ouer perferuirfidell*- humore» nel qua! fon fiate cotte. QueJlc chefi cuocono per adoperarle cotte » ricercano più ancora»che quelle delle qualifi adopera ladecottione. Hanno però certi fogniti quali perPvno: ôc l'altro conto dimoftrato quando fieno ben cotte?coinè J'herba» i fiorale radfci,& i frutti di carne tenera » oc frefehi fon cotti intene– riscono diforte,, che fi poflano peftare» Se paflare per Io flaccio. Alcuni femicome di litrofoto greco»& d'orzo fono cotti»quando fono /coppiati: alcuni al tricorne gli anifi, coriandoli»& il cornino fono cotti» quando intenerifeono. I frutti foreftieri» Ôc fecchi» come fono i mirabolani le fcorze> ôc legni » Se le radici Cec– che hanno moka cottura. L'Herbe» Oc ifiori hanno poca cottura, Se pretto diuengono teneri » ancora che habbi- no intra loro alcune differenze » fecondo che fono di parti più fonili » Oc hanno la lor vir– tù. nella fùperficie y come la camomila» \\ capiluenere» il ferpillo »&fimile » lequalicuo– cendoti con al tre infìeme »fimetteno quando quelle fono quafi cotte; il fémigliarne in- teruiene delie radicifintili» &odoi>ate»comedella Baccara»della valeriana»ddloìpiconar- do & deglialtri aromar^iquali û a ^ n h f o n ^ ôc dopo tutte le medicee»& f nShT } *^&vzz* ^BœSaSI E - mxmm^ - * I modi dilefiare fono molti. In vn vafo che habbi quella quantità d'humor che (ara or– dinato?fi debbonoftare infufe le cofe » che fé hâno a cuocere più òmeno fecondo che fo– no frefche» Oc fecche» Se ponendo detto vafo al fuoco» facendolo bollire prima aflài forte» dipoi adagio* acciòmegliofi condirono à quella cottura» ctre defideriamo»& non fi rifol* uà la virtù della medicina* j Cuoconfi ancora in vn vafodoppio» ouer in bagno Maria nel medefimomodo. Vnterzomododi leflàr Galeno ne i frutti»tenendolifofpefi in vn vafo»che fia mezzod- acqua bollente, Oc voltando detti frutti tanto, che intenerifeono vgualmente per tutto »> onde nafte che la virtù del frutto non efìala, come /e fi euocefle asciutto y Se non fi com- mimica nell 3 humore»come féfi cuocefife nell'acqua. I vafi in che ficuocono>pofiònoeffer di terra»bene inuetriati tenuti in molle» òdi vetro» ò di rame Bagnato» Oc di brenzp. Ma il meglio chefi potrebbe vfare^fàrebbero vali di vetro in balneo Marne» òappreffoil fuo- co>ò Inarena^ò incenererò in fornello» che habbia fottoii fuoco • II fuoco vuole effer di carboni*òdi braggie accefe» ò di legne fecche, che non facciano fumo• * * I JMedicine,cfa/o]>£ertawgraffdecetó^ Sì come è Mriftolocfaia ro- Cafloreo. Enufa. tonda. Tutte le fpecie di centaurea. Euforbie. Lafonga. Ceci. Fagioli. La radicedell'apio. CoUoqumtida. Fenocchio. Acacia. Corno di ceruo. Gentiana. Afyimi tutti • - Co neccie di cappan*. Gramegna. ^ Baccara. Di'granati*. Hermodattili. Berberi*» " & di Mandragora. Hippociftidos. Brusco. D'tramo. Ireos. Tutti i cardi. Elleboro bianco. Lapis armeno. CodadiCauallo* &nero» Lapisflellato • Lnpu'.ì
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