CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
I04 Oïïemâtiom \ a U'jhcrbe, & radici chefi hanno à cuocere » & à quelle cofe chefi hanno à macinare ìli-* p oinere fortili/Tìma» come apprettò lì dirà. Cemefimacinino le medicine Semplici S I macinano certi femi,come il grano* il loglio»! lupini, il feme di lino, Sedi ten greco : perche non fi poffono cofi commodamente peftare»& perche peftâdogli fi mefcolareb- be infieme la fcorza»& la farina.Macinandociancora certe medicine metalliche»lèquafi pefto non potrebbono ridurre in poluerefottiliffima? come la tutia. Cofi le pietre» il Japte lazuli l'armeno . Etfi macinano i n vnmortaio» che habbiail fondo largo con vna macina noua l'vno»e l'altro di marmo»fpargendoui fopra acqua rofa»ò qualche altro huniore» ac– cìoche non Ce ne voli via la poluere.Macinanfì ancora»& è meglio in fu vna pietra piana dì porfido» rimenandolà co vna macinela per lungo fpacio» tanto che pigliandone tra le due prime dita» Se ftropicciandole infieme» non vifi fenta inequalità alcuna. - . - • Alcmi mtuertimeftti intorno d$tft are delle cofe* S Cr iue Mefue che ogni maniera di peftare fi debbe fare con deftrezza » & hauer riguar– do alla foftanza dette cofe che fi pefta ; percioche il peftare fenza alcuna confiderà- tione 3 &con sforzo>jftfolue la virtù delle cofe»& perciò fono alcune medicine>che voglia– no effer pettate lungamente, & gagliardamente. Sonoalcune altre lequali hanno biYogno d*efler pettate lungamente»^ non gagliardamente .Et fono* altre > nelle qualifi dette tene- reìa vìa di mezzo. Ma perche^çaû^n.^ le rcdfe>i f |fo offern^r^^e^of ^ alcune fi peftano » ac– cìoche mscoiando varij femputr fiiifé^ &la virtù delfvno pafià all'altro» dipoi accìoche col peftare acquifti il femplice alcuna proprietà» & virtù» che peçauentura dianzi non hauea» fi come attiene al cornino > ilqual tortilmente pofto prouoca l'vrina : percioche pendra per le vie» oue prima non potea andare » ilche polliamo dire del thimo»dett'afaro»&: di molti altri . Oltre à ciòfi pefta alcun femplice pei rimouere la fua mala qualità,fi come la colloquintida»la cui polpa deuefi fottiliffimamen- te poluerizarè. Ma >acciocbe facilmentefi conofea quaifimplicimolto debbono peftarfi » quai poco» & quai mene? per e/Tempio reciteremo quefti. Semplici che molto fi debbono peiìare» fono* Ariftolochia afaro quando vogtVarno che prouochi Fvrina . Centaurea Colloquiatila » Cornino» oue vogliamo che prouoctii ' Vrina» Gomme»delIequaIialcunefipofronop\oliïerizare.Etàîcune non» ma fi diflolucwK) * & fono alcune che non fi poflbno poluerizare: ne rifoluere» ne liquefare* Gomme che fi poffano poluerizare fono come le feguentf* Bddgo, Euforbio, Maftìce» Sarcocolla»Incenfo, Mirra, Scorace. Mamcefi deue poluerizare folo; percioche con altri non fi può. Gomme» chefidebboiio diflòluere»& liquefare fono come qtiefte;* Draganti. - # Gommadi ciregie. & Amili altri Iequali & Gomma arabica. Gomma di prune. debbono rifoluere iaac^ que convenienti» & poi porle nelle medicine. Laudano» ilqual fi deue diflòluere con olio. Gomme che non fi poflòno» ne poluerizare» ne diflòluere, ne liquefare ,; vogliono che lìano come le feguenti. Ammoniaco, Calbano Opoponaco, Se Serapino. , Quefte fi debbano mettere in vino» ò in aceto , & cuocerlefinche fia confumato il vi- DO, ò 1 aceto» poi colarle» & leuàrk dal fuoco dimenandole Tempre con vna fpatula ^ Lapis armenus, Lapis lazuli. j Mirabolani* Ouando fi vuolftrengerc dopo la euacuatiorre loro * Minerali di ogni fpeefe fifiano* Reubarbaro ouefidefidçracheilnngadopockh^ûiâ feioltoiï ventre. Scamonea ^J
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