CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
# • Nelli Simplici. 107 Vn'altro troiuamo dritto cofï> che fi faccia bollire in acqua vgual parte di tmcis, noce mofcada, cinnamomo fpico ., calamo aromatico, cubebe , fquinanto , afaro, maft/ce, & *JJgarofani > tk la metà di ciafcuno di quelli di zaiftano * &; facciali come habbiamo detto di fopra.. ' Trottiamo vn'altro modo di lauar l'aloe * il qual fi.debbe è vforenelle infermità melan- coliche, pigliate diece dramme per parte di zaffrano/piGOiCjnnamomo J frutto,& legnodi baifamo, caffia lignea 1 &: afaro h cinque dramme per fpeciedi fticados arabico*, OC dì fquinanto , lequali coté pefte fi cuocano in dieci libre di acqua à lento fuoco , la qual confumataila metà fi coli con alcuna pezza grafia i &c fi /premi > dì quella acqua fé ne va– da fpruzzando fopra due libre di aloe? fuccotrino poluerizato, & criuellato, & pe– do fopra vna pietra di marmore., oue fi lafci feccare, &cofifi vada poluerizando > fpruzzando, &feccando , finche habbia forbita tutta l'acqua. Ilchefattofipefti, &fi ponga in alcun vafo che habbia ftretta bocca * la qual fi tenga chiurla , accioche non per- dala virtù. 1 " r l Acatia fi deue lauat in qttefld modo V Lauate fpetfe volte quella Con acqua dolce , get– tate viaTacqua che fopra vi noterà^ & fate quellofinche ne venga l'acqua chiara, quindi ne^fatte trochifei, oc riponete. Sono ajeuni che lo lauano con acqua, quando vogliono che iBU£ddi>&mitighi il dolore. - Antimonio fi lana fi come fi laua la marchetta, Se la tutia. Battitura di rame cofi deuefi lauare . Pigliate d uè lire di battitura di rame nette, laquai ponete invn mortaio, oc fopra vifondeteacqua dolce chiara , & mefeolata bene, finche tate via l'acqua à poco à poco 3 tantoché ne rimangano nuoue onde, di nuouo la laua- te ottimamente , & quindi fpremete quella battitura fortemente , oc quella aqua chç^-J vi vfeirà fuori, fi ponga in vn vafo di rame roflò; percioche quello ha il corpo della bau titura, Se la fua virtù, laquale fi deue vfare nelle medicine de gli occhi. Ma quello e he vi refta ha vn poco di virtù, onde è neceflàrio , che la lauate tanto che non vi rimanga punto di virtù : & dopo il reftantefi copra con vn panno» & il lafciate cofi doi giorni » in gu ifa che nonfi muoui. Quelli paflTati , fi chiarifica, &fi ponga in vno vafo di bocca-** ftretta. Alcuni lauano ilfior di rame nel medefimo modo. Borace cofi latiafi. Ponete borrace in vn mortaio con acqua , Se con le mani ottima– mente la fregate , Oc quando fi farà fermata la fcoJate, ôc dì nuouo fopraui infondete acqua, & fregate, & cofi fate finche ne venga monda, 6c chiara. Pofcia la feccate al fò– le , ôcvCate. Cretufainqueftaguifalauafi. Peftatedi quella in acqua fpeflfe volte & andate gettan– do via l'acqua , & quindi fate come fi laua la chlima d'oro 3c d'argento. Calcina viua cofi deuefi lauare. Poluerizate bianca & monda calcina, 8c poi la tami- giate 5 po(cia la ponete in alcun vafo netto, & fopra v'infondete tanta quantità d'acq*ia_* dolce, chelacuopra, &cofi la lafciate vn'hora , Quindila mefcolate, & quando farVan- data al fondo, gettate via l'acqua > & cofi andate facendo per fette , ouerd dieci giorni poi fopra vi ponete acqua, Oc riponete. Carni cofi lauanfi quando fi pongono ne medicamenti per firengereil fluflb di ventre , Ponganfi in alcun vafo mondo, & il ponete fopra il fuoco per vn'hora tanto che fia quafî caldo. Quindi fopra vi ponete latte di capra, in tanta quantità, chefiano coperti, p ofeia li feccate, &: riponete. ' % r Cachimia, oucr tutia cofi lauafi. Pefhte tutia groflamènte, accioche non pettate le_J parti terreftri che vifono dentro, cioè le pietre 1 Quindi!eganfì in alcun pannodii ino, il che ponetein vn grande vafo , nel quale vifia acqua dolce. Quindi cominciate à fregar con le mani la tutia? pur effendo nel panno,&fomergendola nella acquai cofi, finche tut– ta laparte fottile della tutia ne fia vfeita fuori, poi ponete quell'acquanti vii altro vaftf mondo, & nel primo fi mette/di nuouo acqua, 8c vn'infondete fimilmente la tucia , & la lauate pofcia l'aprite, & gettate via quello che è reftato. Poi me r l a te l'acqua", che è nei- l'altro r X •
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