CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

i io Ofleruationi — • ' . è*oïo<> foi la ponete în vn mortaio , & fopra vi infundcte acqua pîouana,poi dì nnot io la - feccatc& poluei izate, & infondetcofifate fette giorni cont inui, quindi agiungeteui vn poco di raufchio,& la pettate &v f o t e. v r ^ J Ol ioili quefta forma lauafi, ponetin alcuna olla che habbia détroacqua calda* ot t imo o l i o ,& l'andateagittando, poi lo ponete al Sole finchene diuenga bianco, &feparafi dal– l'acqua, quindi con vn cucchiaio l raccogl iete. Ma fc non farà bianco >di nuouo il m c- fcolate, & ponetal Sole» Oc rime/colate anto chefi bi anchegg i a loi i cogl iete. ~ Puofi ùmi lmente fare in queftagui fa, pigliate vnvafo vitriato dentro & fuori >& che habbia vn buco nel fondo del vafo nelqual ponete vn deto, & vn'altro di (òpra, & Panda- te agitando fortemente, quindi il lafciate fermare» tanto che Polio fia fpartito dell'acqua» ìall'horaleuate via il dettodal buco ,& ne lafciate vfcire l'acqua, &il ferrât e» &dentro vi gettate acquacalda»& l'andate mefcolando come prima, 3c fate tanto que fto»fìnche l'olio fia bianco come à voi piace . Piombo inquella gui/àJauafi. Pigliate vnmortaio, & piftello di piombo >neî qual po– nete vn poco d'acqua quindi andate mefcolando col piftello tanto che ne diuenga gcorfa > & negra »poi la colate per vn panno di lino • Et quel lo fate due, ò tre volte, poi il colla- io lafciate ripofàre tanto /patio di tempo che il piombo nefia andato àfondo. Quindi gettate v i al acqua, & ve ne aggiunget del l 'altra, & il lauate nel medefimo modo che fi fa la (coda d'oro» è d'argento» poi ne fate trochifci» & riponete. Lauafi pur ancorain queflo modo.Limate ot t imo piombo ,& il pedate alquanto in vn v a f o, chefi chiama falaxa, &ha il piftello dipietra. Quindi fopra vi ponetacqua, & il \ l auat e, &quello che n'vfcirà di nero, il gittate v i a. Deuefi fapere >che in vna volta fola non fideue iauar mo l to: percioche fi conuertirebbein ce i uf a, mafi deue appettare v n -* ! po c o, & lafciare^j^afW^tlwwfchi A on Pacqua andar à fondo.Finalment e il fcolate bçnc 9 & ne fate trochifci, £Eriponete. "• ' *" *^~ * ,%: Spodio lauanfi come la tut ia. 1 . Sarcocolla in quefta guifa deuefi lauare. Ponetin vn vafo di vetro di bocca larga ot– tima farcocolla, Se fopra vi mungetlatte di afina 9 ma in puoca quantità. C^indf fubi- to pongafi al Sole accioche preftofi fecchi Et quando farà fecca, di nuouo fopra vi moi- / gete latte in tançt quantità come habbiamo detto. Ma fempre deuefi guardare che non / vi ponete tropo latte » accioche non fi coaguli auanti che fia fecca »&fatte quattro ouer / cinque volte. Et quindi lafeccate » & la riponete. Ma fé per forte non vi fuffe latte dì / capra vi mettetelatre di donna, che ëmolto ottima. Sono alcuni che lauano con latte di caualla, ma quellodidorma,è meglìove . s Spiumadi mare lauafi come la Qimia. ïk , 4 Comefi tragganoì ficchi* 1 Succhifi cauano delle foglie» & vermene peftandole, & fpremendole» dipoi chiarendo- gii»ò feccandogli» òal fuoco» òal Soletantoche fi fpefiflìlchino, & fene fapaftelli,è fer- banfi ouer fi ripongano» uerfiferbano humidi in vnvafo >che habbia labocca ftretta—>, mettendoui fopravn poco d'olio * Nel medef imo modo fi cauano di certi frutti, comedell'agrefto» delle melagrane, Tor– be»nefpole» cotogni» limoni» & fimili» iqualifi traggonogratuggiandoquelli che t ano di grattuggiare »&fi conferuano più toftohumidi ne lmodo che di (opra è detto»ouerinfo– iandoli come tagref io* • Alcune herbe/onche hannopuòco fuccói &ì* hanno viticolo» come t'ellera, la porcel– lana»& vmbelico di venere, & hanno bifogno di mefcólaiu ò acqua »òa l t ro humore fi– mi li alle loro qualità»mentre Chefi péftano » àcciochè fpremendo venga c o n e ue il tocco <li dette herbe » oue quando fonò ben péf te, bifognâ porle in Vnpànier chiaro in luogo trefeo» accioche àpòco à poco diftilli il fucco* De l le radici »&d'alcune herbe f ecche, ò che non hanno mo l to fuccò » come il lenti– g o» l'aflentio» laliquilïtia» la centaiirea maggiore, lagent iana, & fimili» fitraheilfucco infondendole in acquaper cinque giorni »quindi cuocendole in detta acqua tanto , che diuenti gro|Ta>& fi col ino, aedi poi fi cuòce di nucuo detta colatura , tanto c h ^ habbi

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