CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
• lì Simplicio m habbiforma di me1e,&fi feccano al SoIe,& fafli paftelli>&fi confernaiio I <% Dcll'ebulo> dell'hireos, & del cocumcro afinino » cauaful fucco grattuggiandoICj .ftandole,edi poi Spremendole come di fopra è dettot Della Tapf] a,ôc del peucedano * fi trahe hauendo intorno alle radici ,& fendendo la—» fcorza>mettendoui fotto ò foglie, ò alcuna altra cofa > che lo ricerca. Netto quello della tspfia fi feccafi al Sole, quello del peucedano all'ombra , Cauafi ancora nettando ò gra– ttugiando dette radici, & fpremendolcma bifogna hauere inmano i guanti, ò tenere il vifo ben turato > accioche i fumi che efçono dalla tapfianon faccino enfiare, & feorci- vita. Da i tithimalifi trahe cogliendo l'herba nel tempo della vendemia ragliando la fomiti delle vermene ? & lafciandolo fcolare in alcun vafo*feccando!o al Sotef ouçr mefcolando- fo con la farina dello orobojouer lavandone cader in yn fico fecco cinque gocciole > fer* bando dettofico come dice Diofcoride * Cauafi dèll'Hipocift ide che nafçe àpie delHmbentriiaa nelfine dellaPrimauera peftau- dola*&{premendoal fole. Del cocumero afininofi caua lo elatrio in qnefta guifa , Pigliate i fuoi frutti maturi 11 che ê quando toccandoglhfi fpiçcano dalla lor piantai fchizsando il fucco.I quali fX met* tono in vn tamigip Copra alcun vafo,&fi rompono con la cofta del coltello grofTamen te» & fi piglia il fuccp colato,& quella carne che rimane appiçata allo (laccio > &c (òpra ÌZ^j» corteccie,çhe rimangano >vifi getta vn poco di acqua > aççipçhe porti via quellofuçço* fie mefcolafi ogni cofa infienìe, & cuoprefi il vafp con vn panno di lino ili più doppi), èç û mette al fole,& continuamentefi getta via quellaparte acquofà> & ij>umofa>cke vienç à galla tanto quanto dura,poifi rimena > & faflfì paftello>& ferbai? * Cauafi della Squilla ffeffi**ffi'^fii?^ ^^^MX^S^}^ É% ^C r ^' tf-.y*ffi fq^iïiw^ venti di giorni çanicuiari^mondaiidèïie ìc > &fi "rompe con le mani > quindi fi pone in vnvafo,ouefia tratto il meledifrefco,ilche debbeefferbeni(ïimoturato,açriuokoin vna pelle,& fi pone al fole in luogo volto à me?o giorno^ copertoda Tramontana > doue û. tiene quaranta giorni % voltandolo alcuna volta>açcioche habbia per tutto il fole>pofçiafi apre,& quello humore che è à galla,fi cola>&mefcola col mele>poi cuocafi* Ce ripongali La fquilla che è fermentata come cotta peftafi>& mefcolafi col mele>& falli loch de fquii- lacche èfimiie al fuçço predetto. Della zuccafi trahe il fucco rivolgendola nella,pafta & cuocendola in fornofinche la pa* ilafia cotta>pofcia fpremafì>& vfafi,ouer grattugiandola,&(premendola, ; Comefi traggano le Aiwillagini • L E Mucillagini fi traggono del feme di pfilio,di linoni fengreco>de le Cftogne > & di certe radici? come d'altea, dellamalua>&della branca vrfina, mettendole in infufio- ne in l'acquaper vna notte* dipoi fi mefcoladetta acquai fcalda tanto > che la bolla * & ï femifiano fcopiati,& efea la mucillagìne groffa à galla > & tutto fi mette in vn torcifec- eia di panno ferrato 5 &fi lafciaftareoue fi piglia doi baftoni > & ftrugefi cominciand dalla bocca deltorcifecciafinoàbaffo bìfognandofi percuote il torcifeccia con vn* altro battone, Cauaflì ancora la mucillagine del pfilio,per farne i lochi di pfilio piùfoaue * infonden– dolo nell'acquafrefeacome è detto,&:lafciandoloftareper vintiquattro hore, quindi û rimena piti volte con vna fpatola tantoché venga à galla la mucillagine, &; colali & s'vfa come di fopra. B Simile ê quello che è chiamatomele anacardino>che fi fa lauando i piccioli à gli anacar- déclic fieno frefchi,cuocendoli nell'acqua per buon fpatio?da quali efee vn'humore òmu– cillaginefimiie alle predette . ^nnotationi intorno alle mucillagine, G Auanfi le Mucillagini da alcuni fcniij& da alcune radici, che fono in vfò della medi^ Vcina>fi come ê le radici^ femi di malua*di bi/ìnaluaA r ifcmidipfiliOjdi cotognini ftn S v ^ • • - v
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