CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

* *v • ? ; -' • Nelli Sìmpìicl i n Il modo di cattar ìa medolia da i femi è cofi. Pigliate i temi, & li nettate bene? oc fé IO- AIO humidi, feccanfiai fole. Quindi ponganfi in vn mortaio a & leggiermente rompere te ' ìcorza,pofcia le fregate con le mani,accioche fi fepari la corteccia dalla medolla. Quindi le criuellate con alcun criueilo fatto à tal feruigio. Sona alcuni che teuano le feorze àpo- co à poco., ma quefto modo è di gran fatica>onde il miglior modo è il primo * Sono ale unii femi,come di cataputia^difefamo^di mandorle,& pignoli, che cofi non fi mondano. Semedicataputiainqueftaguifafifuole fcorticaie, ma quando fi colgafrefcadal fao> arbore è difficile lafeparatione. Onde debbefi/tendere al fole^oue fi lafciano vn giorno* ina ogni hora fi muouano^accioche il fole le fecchi* oc fcajdi in ogni luogo, percioche ef. fendo fecche crepano da tutte le bande^onde ne efee li grani: i quali debbanfì raccorre,& fé alcuni non fono fcorticati> freganti con le mam\ouer con alcun panno fé nonfi ieuano, quindi, ponganfi di nuouo> al fole .Ma (e ne hauefte grandiffimo dfbifogno >ponete vna padella al fuoco,oue la latriate,finche fia calda, mafia più calda del fole,, poi la leuate, & dentro vi gettate i femi > onde lefcorze ne verranno via. Ma quefto modo e di gran fati– ca , & diquefto molti ne cauano olio fenzaleuame le feorze.. Però fa di meftieri > che fi mondino con le mani » Ma à quefto modo i femi fi attacearebbono inficine per lor trop– pa humidità. Onde è di bifogno che peftino vn poco > ma con grandeingegno 5 ôdeggie- rezza. Et à quefto modo fi feorticano la laureola, & tutte le fpeciedi bacche. A grani di fefamodebbonfi in quefta forma leuar la feor za. Pigliate di quelli., li netta– te ben della terra, 8c da altro fporchezzo,quindi li ponete in alcun vafo di terra con acqua fredda, nella quale li lafciate vna notte, poi Ja mattina li colate? & alquanto lanciateli bec– care dall'humidità dell'acqua * Pofcia li ponete in alcun panno di lino force, del quale le– gate la bocca. Poi percotete il fefamo da ognilato, finche fia tinto feorticato, quindi if gettate in vn va(o>èc(er^yj~°*Z? m ^ & quando vedre– te lecorteccie nuotare diìópra dell'acqua, le gettate via x Se cofi andate facendo > finche iVnto di feorze non vi rimanga.Poi le feccate, & riponete. Mandorli, pignuoli, &c noci in quefta guidi dcuonfi, (corticate g ponganfi nell'acqua calda come à tutti è noto . Sono alcuni che li pongono in acqua fredda per vna notte; & la mattina le feorticano. Sono alcuni altri cheli pongono in alcuna padella laquai metto– no fopra il fuoco,oue fi lafcian tanto che fi pofiano feorticare. Aradici in quefto modofi deue leuar lafcorza. Peftanflcoii alcun martel lettodi fer– ro* oc cofi la teliate faciliffimamente. Come fi traggano gli o/ij-. > Lì olijfi cauano di fruttiVfèmiY liquori, Oc lagrime, Se dì tutte quelle cofè che hanno jFdell'vntiiofc> &c ancora delle medicine* De frutti come delle mandole dolci, & amareni pignoli, piftacchi, del ben, d'elle noci mofeate, & d'alcuni femi^come di lino, fefamo*cherue, §c d'altri il traggono in quefto modo: purganfi i frutti, & femi, che fono di feorza, dura, 8c peftanfi, & tengafi in luogo caldo, ò al fole > ò in balneo Marix. Quindi di nuouo<peftanfi, & ponganfi allo ftrer- toio, ouer quando fono pefti fpargendoui fopra dell'acqua calda, rimenanii tanto c h o l'olio ne venga à galla, dipoi (premali con le mani,ò con ftrettoio. De frutti come dejroliuo,al!oro:> ginepro, & del len tifeo cauafi lo olio facendoli bollire nell'acqua quando fono maturi, di pai cogliendo l'olio che viene à galla fopra l'acqua * èpeftandoli, oc fpargendoui fopra dell'acqua c a l d a i (premendo come di fopra. De legni come deiguiepro,legno aloe*del legno fanta, oc della picea facendo vn ca- petto di terra cotta, ò di rame,il qual habbi di fot to vn corpo della materia medefima, oc. che habbi nel fondo vna graticola di ferro, & empie-il:corpo cte i legni in pezzetti, ik fi fa vna cataftache mettendo il capello fopra il corpo venga quafi ripieno. Si pongono Copia vn vafo alto mezo braccio 5 il quai fia tanto fitto fotto terra, che mettendoti! fopra ili corpo, &il capello cofi pieni* il corpo ricoperto dalla terra , &auanzi fola il capello, in– forno al quatfi fa il fuoco? per ilqual efee Toliode 1 legni > & firiceue nel vafo polio fotte* a corpo predetta. H Delle \

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