CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

A / • • I • • s - 118 Oiîeruationi Le conferue defiorì G fatino penando, òtagliando i detti nari>comedi rofe » di viole» & di buglofa, Raggiungendoti!tre, ò quattro volte tanto zuccharo gratuggittocon tanta acquaftillata,chelo faci bene vnire,& ponganfial fole ben turati,& fi, rimenano al- cuna volta. * . . < * ! Fannofi ancoracuocendo il giulebbe gagilardamente,&: mettendoui la terza, o la quar– ta parte de fiori peftiò tagliatÌ,comedÌ fopra>& fi mettono ùmilmente al iole. I frutti fi condifeono ò confettano cuocendogli^ panandogli per lo itaccio,& piglian– do oncìequattro di polpa per lÌbradigiulebbo,dipoi fi pongono al fuoco>& cuocono ad- aggio 3 tato che habbiano cottura di forte che nonmuffino 3 & che non lianocalidi,& feccia per la troppo cottura.Ilche per fefperienza fi conofee ageuolmente, pigliando il raggio lo ipeciale,& lafciandone cadere vna gocciola in fui marmo,ò feircperche fredda > che ella è,fe quellanon imbraca le iriani»all'hora è cotta à baftanza. ' '>' •". Ouerfi condifeono mondandogli dallafcorza , Se dalla parte legnofadi dentro, & to– gliendo vnaparte didetti frutti,vna di zuccaro,& vna di acqua » & fi cuocono à fuoco lé- tOiinfino à tanto che il zuccarofia penetratoper tutta la fuftanza del frutto , & che fiano venuti alla cottura ragioneuole. Ilchefi conofee quando il giulebbo è venuto à vna cer– ta graffezzache fi tiene,& fa le Apponendole in fu le dita,& appurandole infieme, & lo– candole cofi mediocremente^! che meglio per efperi^^^ * Fannofi ancora le conferue de frutti cauandone il fucco, & pigi iatone oncie lei per lira de zuccaro chiarito,& cuocendo à fuoco lento,tanto che fpargendone in fcatole,o ponen– done invafifiacomegelatia, ' . . ;. „. i J s Puoflì pur etiandfo fare le fopradette conferue di fìori,& frutti, in monelli nel medeu- mo inodorando lorpiùcottura,&formandogli. , ,. , .S u 1 frutti foreftieri fi c e r f ^ a o , prima inhumidendoglijdipoi cuocendogli col lulebbo lungo come e detto. , . Le radici conferuanfi, nettandole prima dalla terra, & dalla prima feorza di fuori , ôc dell'anima di dentro, tagliandole in pezzetti, & cuocendole nel giulebbo ben lungo , tanto che habbi penetrato la fuftanzadelleradici J & fia ridotto alla cottura, come d e frutti i 1 v I l ( I • - *> Lefcorzede alcuni fmtti,come di cedrici naranci,& di limoni, per hauer in fé qual– che parte amara,prima fi cuccano nell'acqua,tantoche intenerirono, hauendoli pero pri– ma tenuti à molle per alquanti giorni in acqua,mutandola fpeflb : dipoi che fono cotti, fi pongano nell'acqua frefca,& fimutano vna,ò due volte, dipoifi mettono nel giulebbo, o mele,mefcolato conmolta acquavamo che egli venga alla cottura predetta. > / Durano le conferue defiori,& de frutti vn'anno,infìno àdua,-& le feorze piu,&fi con- feruano,ò ne gli albererò nelle fcatoleben turate. Aggiungéfì ancora-da i Dottori à Giu– lebbi delle predette conferue alcune fpeciarie,&. medicine purganti,come fi dira. DeSirop ,Gitile]>pi,& Robbì. L Iulep è differente da ifiropi compofiti; percioche il firopofi cuoce più lungamente^ _che il giulcppo;percioche ilgiuleppo nonfi accôpagna con alcuna decottione,rnafi bene iffiropoì vero è che ilfiropo acetofo ha il Tuo luogo tra il vero firopo,& vero iul eppo. Il robe fucco dì herbe,ò di frutti infpifikti al fole,ò al fuoco alcuna volta col zuccaro , ma il più fenza.Robub fi può chiamare ogni fucco,ma fecondo i Medici è il fucco di frutti : et il rob non èaltroche la fappa,et perciòde robbi,de giuleppi , et defiropf chefi fati fiano gè • neralmente trouiamo fcrittonel feguente modo. Probbi,ò fappe,che fono ifiacchid'alcuni frutti ifpeflîti al fole > ò al fuoco, tanto che fi po(Tìnoconferiiare>etadoperare,principalmente nelle indifpofitioni della bocca, o fole, o mefcolate comnele,o zuccarojcon h fapa.Si conofeerà quando fono cotti ,perciochç_* fono jnfpefficitantoché freddi fieno vnitimfiemcet fieno venuti alla forma del mele p. Durano vn'anno. Si ripongano in validi vetro,o di terra vitriati • I giuleppi de gliArabi fono appreiTo à Greci vnaforte di quelle foaui beuande, etdelica- te* che preparauanoper la fanità.Le quali compofte erano con vino^ acqua > etfncchi, et con /

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