CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

" ' ' 'SF?!'- """ "' " • ' "'T Ne'Siropi. 7 OJJeruatione nel fir op di rofe [teche magifirale. Quefto fìropo fatto di in fufioni di rofe fecche, ê magiftrale , & ê 111 vfo. Si fa efia infu~ {ione al modo di quella dì rofe frefche,m a non vi fi metta tanta quantità dì rofe, ma (bla– mente battano libre quattro di rofe feccherdoue nella femplicerofata ve ne entrano del– le frefche libredodìci in libre quindeci di pura acqua. Alcuni hanno fcritto , che fi dee fa– re ad vnmodamedefimcbmanonfipuò , come ci Canio noi certificati dalla efperìentia: percioche la acqua non può e omportare tanta quantità^ di rofe fecche : che troppo fi fa à detto modo laìnfufione Mucaio è vifcofo 5 grofTo, &: difficile à colarli. Stimano ancora al– cuni , che quefte quattro libre di rofe fieno troppo, per hauere elleno cofi fecchi riftretta in fé la foftanza di quìndici, ò dieciotto libre delle verdi. Mele rofato magiftrale. Il mele rofato conforta , & mondifica lo ftòmacho , digerifee le materie flemmatiche, che fono in quello, gioua à melanconici, 8c è liquordi calda compleffione; fafiì in quefto modo. Si pigliano di infufione femplice di rofe rofle libre quindeci, de mele buono lib. x. fi charifìcano* & infieme fi cuocono à guifa di firopo, & ferbafi. OJferuattone nel mele rofato mtgiftrarle . Quefto mele rofato èm frequenti/fimo vfo:& tanto,c'hoggi mai ê famigliare à ciafeu- ÌJQ . Et nella guifa in cuil 'habbiamo noi deferitto , è chi l'offerua. Due meli rofati prima di quefto fono flati vfèti da ogn'vno, delliquali l'vno era di Mefue & l'altro di Nicolò . Quel diMefue eracompofto didueparti,di rofe tagliate minutamente, &di mele altre tanto, & infieme fi componeuano nel modo, chefi fa del zticcharo rofato , &erade!la_^3 ifteflafattezza, &dauafi, come quello, à digiuno. Quello di Nicolò componeuafi con libre dieci di mele fpumato, libre quattro di rofe frefche minuzzate 5 8c libra vna di Cucco di rofe y colauafi , & quefti erano i meli rofati ,che ofteruauano , &che po/cia per Jun- ^gotempofifonoofleruati, l'vno era colato, & l'altro noncolato . Etamendue,come neTefti 3 doue efïï fono deferitti, veggiamo , erano parimente chiamati meli rofati, onero rhodomeli, ògeleniabin, il cui nome tanto importa in Arabico, quanto à noi Latini rofe condite in mele. Hanno le condite in zuccharo ( & quefte fono il zuccharo rofato) ynnomefimile, ilquale è felèniabin, ouero fecondo alcuni altri, geleniabin. Del firoppo rofato, & de gli oximeli fono talmente ifcritti inomi, il firopo gcliabin,&: lo oximele fecaniabin ? fquingebin, ftangebin, &altri fimili. Iquali per efier differenti, maperòdi vii medefimofuono, glihabbiamoqui detti, à finche fieno intefi, fé mai nelle deferittioni ci fi auenifTe in quefti nomi : benché poco penfiàmo , che ci habbino ac– cadere, per il fuggire, che ne fanno i Medici moderniin tutte Je ordinarione loro di hog- gidì. Quefti fi fatti nomi, oc vocaboli barbari, non fi è tempre da tutti intefi. Afele rofato in altro medo. Ecci vn'altro mele rofato,che è efficaciffimo: per ilquale comporre fi togliono je fion– di di refe tagliate minutamente libre duclequati poi che hanno dati alcuni bollori in libre quattrodi acqua pluuiale, fi fpremono, & con eflafprernitura,& fuceddi rofe, «Semelle- bonifïîmo libre quattro diciafeuno fi fa, chiarificandoli il mele rofato, &vtefi* OJferuattone nell'altro mele rofato. * La compofitione di quefto mele rofato ha fomiglianza alla vkima del mele rofato di Mefue: ma quefta è ftimata più valorofa 5 & non fiofterua fuori, che da alcunipartitamen- te . Quello di Mefue fi compone con parte vna di rofe tagliate beni/fimo, di fùcco di ro– fe parte vna, & meza,mele parti tre. Haffida allenire in quefti meli ro(àci,che habbiamo detti, &: nel zuccharino ,che diremo , di farli tutti di rofe roftediveraroffezza, taluoil folutiuo ? che va fattodella infufione delle incarnate per eflerc quefte più . Le ro(Tefono di miglior foftanza, confortano, & rinfrefeano ancora ptì . Ci (òuiene hóira, ragionando di quefti meli rofati, che componendo noiil primo,che habbiamodiferìtto, (che fem- pre quello habbiamo offeruato & offendiamo ) vennero à noi à cafo in bottega due fpecià- 1 un buona età, & da noi riuertiti : che non poco con efïicontraftaiïuno 5 volendo foften- tare la migliore compofitionedel mele rofato, efter quella di Nicolò , ma furono pure da noicon viue, & vere ragioni conuinri s & fategli conofeere la debilità del fno ^ che lauda– no di Nicolò. Et che era imponìbile comporlo, &; colarlo fenza lo aiuto di molta-* A 4 acqua, •

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