CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
^ .' I'4 Oileruauoni Strepo dt acetofità di cedro dì Mefite* Il firopo dì acctofa dì cedro è di grandiflìmo giouamento nel tempo di pefte, Se vaio- rofìffimo: percioche refifte alla corrottione dell'aere aipnìorbata, & ammorza 1 infìam* matione delle febri peftilentiali, fatte propriamente néll'eftate velenofa. Eftingue pari– mente le infiammationi dell' altre febridi mala qualità infiammate molto, Se quelle anco– ra dellacolera rofla: conferifee, & vale allaebrietà,alle vertigini, & alla fete.grandiffima. Ordinafi nella feguente maniera. Toglionfidi fucco d* acetosità di cedro libre dodici , & fi cuocono in vafo vitriato con ageuolczza* fino che la terza partefi confumat Poi fi cola* ^& filafciapofaretantochefìnTòhiari. Et fatto ben chiaro, & netto, fé ne togliono libre fette, Se fi fondano fopraalìbre cinque di giuleppo chiaro, & purgato,infieme fi cuocono tanto* che fi infpetfï(cano;& fé è di eûate,fï mettono al Sole per tanto fpatio>che la foper- chia acquosità fi con/iima. v Offerustione nel Circeo di acetojita dì cedro. Quefto firopo di acetofità di cedro è dignifïîtno, Se molto in vfo , al modo che l'hab– biamo noi detto, tMefcrittoclaMefue.il T hertonefe, il Suardo,& altri molti laudano che fi faccia al Sóle, aileggando, che fatto à tal modo non fi condifee, come fi è fatto al fuoco» Il qiiahiiodo auenga chefia buono, non può nondimeno edere preparato d'ogni tempo > per la gagliardezza del Sole > che non femore s'ha ad vii modo per la varietà dell e ftagio- ni, e per li cedri ancora, che perfetti non fi hanno fé non nell'Inuerno. Benché in quefto non confitte l'importanza, che dall'hora fi potria feruare il fucco per tutto l'anno.Noi of- feruiamo di prepararlo al fuoco, & nonfare altrimenti bollire l'acetofità prima. La quale trahemo da i cedri ben maturi fenza efpreffionc&cofi tratta ne pigliamo libre fette, che lia chiara,& con lib.5.di zuccharo facciamo il firopo.Et della cagione, perche non bollia– mo pyma il fucco,cioè efTa acetofità, ne ragioneremo breuemente nell'pfTeruationedel firopo Mirtino. Il giuleppo chiaro, Se purgato? colquale lo atittore dinota la compofitio- ne del firopo con la permiftione, che fi fa infieme col fucco dell'acetofità di cedro ,altro non dimoftra,che debbia efsere, che zuccharo chiarificato con pura acqua,& cotto à con- fiftenzadi giuleppo,& cofi intenderafïi in ognialtracompofitione, doue cofi fattamente iìa egli detto, &defcritto. Siropo di fcor&e di cedro di Aiefue. Il firopo di feorze di cedro conforta, Se rifcalda lo ftomaco ,il cuore, il ceruello, Se le vifeere moleftate da frigidità,fa grato l'odore,e'lfiato della bocca.Però faffi in quefto mo- do.P/gl/afi feorzi di cedri frefehi libre vna,& fi cuoce in libre cinque d'acqua di fonte fìn*- alla conftimation delledue parti,poi fi fa firopo con libre vna di zuccharo. Aromatizado- lo con grani quattro di mufehio. Sono di quelli,che mettono delle feorze del cedro nel giuleppoefsendo vicino alla completione,& è più delettabile.Et fé nel l'acqua della decot- tione delli cedri fi macera fera tinta in chermes, fera più eccellente. ' v Offermtionenelfiropo dtfeorz+edi cedrodi Mefue. Quefto firopo di feorze di cedro è digniftìmo molto, ôc vfitato ancora afsai. Il primo modo di comporlo è chiaro,& è quello, che noi ofseruiamo, Se che ofserua ogn'vno ge– neralmente. Il fecondo, che dicefauttore, che è più delettabile , l'habbiamo veduto più volte in dubiodifputarlo, 6c qaefto per cagione dell'interpretatione di quel dire efsere vi– cino alla completione, che certi voleuano, che fofse intefo allamaturezza delli cedri, Se altri alla vicinità della cottura del giuleppo per trouare(come fi troua ancora) in molti te– tti* Se forfè per errore diftampa per completione, complexione.Nel che dici amo, chç_^ deue efser attribuita alla vieillira de Ha cottura delle feorze di cedro: perche bollendo lor fi toglie l'ammarezza. Et auenga che quefto fecondo modo non s'vfà j l'efponiamo nondi– meno accioche fia da tutti intefo. Prendali di zuccharo giuleppato ,con pura acquar ma non alla complettione perfetta della cottura parte conutniente, che pure è libr* 1. òpoco più, òmeno 5 & fi ponga indetto giuleppo, che bollano alquanto infieme 3 acciò che s'in- fpefficonfumandofil'humidità fouerchia, condendolo poi nella fine col mufehio diflòko, oueroftemperato con poco d'acqua di rofe. L 5 vltima addittione della feta, che va im- merfa nell'acqua dçila decozionedelle feorze, feme per il primo modo, auértendobene alla confumatione del decotto primoache rimanga netto libre due ; ò poco meno,efsendo * ; l'aUr o 4 e / r
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