CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
' Ne gli Elettuarij. 49 D I S T I N T I O N E NE $ L l E L E T V A R I U . A aggregatane , ò la vogliamo dire permîfhone di fpecie elette ridótte ïti-i polue> & confettate con zuccharo *con mele, confiropi* confucchî , è con altra ingroffatione , fi come penetri, gomme intenerite * frutti, radici tratte in polpa, & fimile materie,chiamafi elettuario , dal la elettione di effe m ^ mMts ^ __ fpccie ,&: dell altre cofe > che tutte deono eflere elet tele trattano(come di– cono ) molti quefto nome di elettuario. Nomafi confettione ancora nel confettare* che fi fanno infieme. Ma da quefto nome ne ragionaremo ne confetti fol idi, detti altrimente in tauola, oue gli haueremo diftinti, & (eparati da gli elettuarij , ancora che da gli auttoii ifteffi, &c da molti altri fieno tra gli elettuarij in vna diftintione medefima. Noi in quella de gli elettuarij vfciremo al quanto dell'ordine per lo Mitridato * oc per la Theriaca, che faremo i primi nella narratione > eflendo de gli virimi tenuti in fcheda. Quefto faremmo* noi fokmente per effereeffi que' grandi elettuari, & eccellenti antidoti, che fono. Per la cui grandezza,& eccellenza meritano debitamente effer i primi,& i più honorati, & non feria già fenz'vtile quefto fuo luogho primario > per la dottrina , che fi apprenderà nel comporli? per laquale pochi feranno pofcia quegli altri, che non fieno intefi , & compo- ili rettamente. Il M'trîdatodefcritto da Démocrate efficace (perfentenza di Medici famofiflfìmj ) ad ogni affetto intorno fi compone in quefto modo . Prendanfi di mirrha arabica trogio- ditica,zaffrano, agarico, gengeuo, cinnamomo, fpigo nardo, mcenfo , &thlafpi per ria- feunodrammedieci, di fefeli,opobal(àmo>gionco odorato,fticados,cofto,galbano, tere«* binthina, pepe lungo, caftore pontico, fuccod'hipocifto , ftorace ottimo * opopanago * folio malabathrinodi ciafeuno dramme ottonatila negra,polìo,pepebianco><cordeo,fe- me, di dauco cretenfe,carpobalfamo ,& ciphi per ciafeuno dramme fette: dibdellio, che viaggiunsono alcuni altretanto: di nardoceltico purgato, gomma, petrofello, meconio* cardamomo, feme difinocchio, gentiana, &c rofe fecche per ciafeuno dramme v- di ditra– mo cretenfe tanto altro ò poco più, di anifi, ariftolochia fattile* acori, phu, & feraphina per patte dramme tre:di meo athamanticho, acacia,lombi di fcinco, & feme d'hiperico * per ciafeuno dramme due, & meza, & di vino, oc mele quantità medriocre, chebafti à parlor corpo infieme. Ojjeruanone nel Mttndato. Famofiflìmo tra tutti gli antidoti, & vfitato molto è quefto Mitridato, laquai confet– tione , come ci raccontano Galeno, Auiccenna , & molti hiftorici, & la fede di piuferit- toridigniffimì,fulatantoappreggiata, & coftumata Theriaca del gran Mitridato Re di Ponto, & laficurezza fua certa della tema che effb hebbe non poco de veleni : percio- che effeiido Re, più d'ogni altro magnanimo, & predante , &douendo à fuoidì ^nereg– giare col mondo, & co' Romani maflìmamente, co* quali de gli anni 79. che ei yifle, Se delli 57. che regnò li 42. guerreggiò acerbamente. Etnonpenfando (tantofi eftimòegli potente, & inuincibile ) di potere da loro, ne d'alcuni altri effere vinto in altra gui fa, che col toflìco,ilquale à Re fuol eflere di continuo domeftico,& pericolofo molto, pensò va modocertodi vietarli da doflò vn tanto pericolo. Etfecelocolcomporfi da (èfteflb ( percioche nella feientia medicinale erudito era, quanto che fufle nel! altre buone di- iciplinejquefto antidoto, per le quale di maniera aflficuroflif hauendo gii prima fatto cer^ tiflime proue nella vita di piti pregioni condannati alla morte, ch'attofficò egli à quefto effetto ) che ridutto, che fu poi ad eftrema difperatione , per lo malefucceflb della guer– ra, & per Jainfideltà di Tharnace fuo figliuolo , dalqual v^ddefi traditto , temendo ef– fere dato in potere de Romani deliberò (fi quareflò era morire libero 3 & Re . Et tolto il veleno, che traffe dalla fpada (che forfè à vn talebifogno nel portò fempre ) & beuutolo Caleft,Part, II. D inficrac
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