CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

NegliElettuarïj. 51 che veggiamo hauerlofcrittoGaleno,& Plinio.Chiamali hoggidi quello vinoin Roma maenauerra ( fé non c'inganna però Carlo Stephano nei fuoi vini) ìlquale per eflerdi tutti i vini d'Italia il pili laudato»& p er la confettura di quefto antidoto il più commendato nonpococifàmerauigliare, recordandofi della Theriaca comporta in Romaalnollro tempo, che v'erauamo dalli Reuerendi d'Araceli, oc da M. Pelegrino Fulginato, di nue'Medici» che più tofto il vino greco vi poneffero, che'l Falerno: dalquale non po- ca. copia ne poteua hauer per efferne & alïhora, & quafi femore Roma copìofiflìma. E fé pure ; no eorofo vino di Grecia • V onero i ivicuici ucw, me nei «uu luaiu u pwac»c puic a vi– no ereco ma in quefto veramente s'oppofero beniffìmo. Perciochc efsendoefso mì- iridato comporto con più quantità di mele, non vi richiede, come nellaTheriaca ingrof- f tione di vino. Et poi è certo da credereche Mitridate Re non vfafse altri vini nei tuoi antìdoti, che de gli oltramarini, & maffimamente de gli Afiani, per efsere egli àqui– la reeion e propinquo, (landò il Ponto, e la Bithina,de quali era efso Signore, tra l'Eu– ropa & l'Afia. A quelli vini gli è in tutto fimile, come habbiamo noi veduto , quello, c'horadicemmo, detto vino greco : cofi detto dagli habitatoridel regno, e che poi alla-» permutation detta fi fia ofseruata laMitridatica, hauendo la Theriaca l'illefsa, e più vir– tù di quella. Però che efsa fola poteua efsere dell'vna e dell'altra il fouenimento. Alla_* meraviglia di coftoro fi può beniffimo rifpondere,& foftentar che ancora eh' Andromaco mutafse,&riducefsecofi di Mitridato nella fua theriaca,& per la fua eccellenza fofse e da lui e da ciafcun'altro frequentatamon però fece egli che'l Mitridato, fi deponefse,che'l vigor fuo fé gli togliefse, ne la virtù,& riputatione. Hanno ben'al cimi Medici antichi>& moderni come hanno anchora fatto della Theriac a, di modo trauiata,& rotta quefla de- fcrittione colcrelcerla,& fminuirla de lèmplicce di luogo,che più forfè non lariconofce- rebbe incontrandola l'iftefsoMitridate. Et conofcendola non poco crediamo v haurebbe fatica à recapitarla di nouo,& affettarla nell'ordine fuo primiero. E tra tutti gli altri ,che la dimorano, fu il primo Auicenna, ilquale hanno pò feiafeguito molti altri,che mutò quella compofitione , credendola di tredici femplici,che non v'erano , Ôdeuandone al– cuni propri j. Perche non è perciò l'obligo poco » che fi deue hauer al Magno Galeno, per hauer la iftefsa con molta diligenza » & veridicamente nel fecondo fuo libro de gli an– tidoti ne verfi medefimi iambici , ne quali fidelmente fu defcritta dal buon Démo– crate / & in quello elsere proprioche fu tenuta, & ofseruata di Mitridate Rè. Nel qual ordine noi anc hora trattalada msdefimi verfi, l'habbiamo qui polla à fine, che efs i fia_* quella,come piùottima,& vera d'ogn'altra,fia ofsernata,&preparata da tutti generalmen- ìe,& che 1 altre deferittioniriferite, e deferitteda i Luminari, dal Suardo,dal Prepofito, e da i due altri,N icolò,dal Guainero,daGentile, d'Auicenna, e da più auttori vecchi, e modernifi lafciano in tutto per le cagioni dette, ch'ancor chefieno i detti auttori degni, e riputati molto : non però fa ch'elfi la recitano leggitimamente mouendola del fuo primo ordine. Ondeabbreuiando noiciò, che di lungho vi poteffìmodire, quella deferittione fera quella 5 che da tutti vniuerfalmente s'ofseruerà. Jltnon fi mancherà allafua compo– fitione d'accurrata diligenza . I femplici fopra tuttofienoeletti ottimi, e perfetti, e cia- fenni fi pedi Î etritafi,fecondochecomportarala natura, & elfer loro, da fé . Et quei, che per la loro mollezza, & tenacità feranno difficili all'vna, & all'altro s'infonderanno efidifsolueramioinvino otrimo 5 chiaro,egenerofo : che.tantololamente, che balli à maco > che feguiremoappreffq. E perche ad alcun pare egli pure, chele facoltà (IKL^ fìano dette brevemente, e qiufi in due paroleda DJIIÌ aerate , &Galeno nel fuo fronte > e che più à lungo le habbia dette Nicolò > & altri anticline moderni, con fodisfacimento di più,fiamo contenti noi anchora compiacer ciafeuno però, come le habbiamo trouate meglio dette > e da Nicolo propriamente iaq .ì.efte parole .. S auicina efso Mitridato i a^ vimialla Theriaca de Andronico ? dalUquale è di valore fi poco differente > che, può D 1 ilme-

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