CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
. *; smttzc,?- • 58 Oflèraationi fit d afrro medico m prouarla cofi ne $lì buomfni, la proa auano in altri an?maîf>& ne ge– li feluaticht maflimamente (quelli eftima Auicenna, che fieno li fafianf, per effere più di natura fecchi\che li domefìici nodriti nelle cafe, ) Vedeuafìin quelli galli la prona à que– llo modo.Tuttii velenatimoriuanotofto, non hauendo beuuta laih triaca ,& queglipoi reftauano viui,& fi ri(ànauano, iqualf, auantiche fuflero flati morfì da fiere velenofe, ha- uenano tolto l'antìdoto. Conofceitafi ancora la fua perfettione , quandodattoneàcolo- rojChaueanoprefc ft>pio, òiliufquiamo negro y ò la mandragora gli rendea liberi drug- g endo la potenza d'eiïï veleni .Si (corgeua appreflò s'ella era darà falsificata col da rne pu– re ad alcuno c'haueffe tolto medicina (olutiua per purgarli ; ptercioche fé perfetta era_*? > facea debole, & vana la facoltà già folita di foluere. Le (uè facoltà ledirremoal fuo luogo. Et auenga che nel modo iflefTo,nel quale le ha_* dette Ga!eno> Damocrate, Auicenna, & altri famofì , le haueffimo noi potute dire > lç_> habbiamo nondimeno per farne andar lo antidoto con la riputatone ,di luidegna deHan- tichità volute efporrefbenche in fempliceoratione,che in quefto habbiamo aiutato, &: ofc fèrtiato integramente il dotto firmo Platone, ilquale le ha efpofteanch'egliin limile ora- rione) nella fentenza medefìma* in cui furono efpofte in verfi elegiaci dal prima Andro- Hiaco à Caio Nerone Imperatore. Di quanta, &c adepoffa ella viuere degna,& valoro(a,hauendo ciò affai bene,& prima* & meglio d'ogni altro dettoÀuicenna, nel quinto libro , nel trattato dellatheriaca , farà che noi anchora 5 & con (òdisfattione di tutto il medefìmo riferireino.Scriue egli adunque nel luogho detto che nella theriaca fono rinfantia,la pueritia,Ia giouentù,la vecchiezza,& la morte. Comincia la infamia dal dì,che è confettata, ôc dura i primi fei mefì. Poi viene in piemia: & in augumento 5 & (lauui (ee in regione calda,anni dieci, & s'è in fredda anni venti*Appiedo entra in giouentù, & duraui medefimamete le è in regione calda,anni die* ci, & venti in regione fredda. Poi declina in vecchiezza, & ini parimente vìut dieci anni in regione calda* & venti in regionefredda • Paffato quefto ella fi muoreperche fi fa de– bole fpogliandofi della virtù fua th^^ Orattone tratta dalla {rima Parte della Elegia , che fermeAndromaca vecchia a Nerone Imperatoredelvalore dellalheriaca delle vigere cognominate Galene • Piacciati nobilîlïïmo Cefare, d'afcoltare la virtù, & forza del compofto anridotOyò Ne– rone datore, &conferuatore della libertà>& quiete noftra, ò l'immenfà facoltà dell* vni- ca, &pret/ofa Theriaca, la cui cognominatone fia tranquilla,&ferena.Diqueflfaêtant o il vigore, chenon fi temerà (dou'eflà afïïcuraro) la maluagità d'alcun veleno» Non potrà ÌJ frigido papauero col fuccoftupefattiuo offendere chiunque Thauerà beuuto.Non po^ tranno parimente fare nocumento ad alcuno la cicuta, l'aconito, il (ofciamo^iltaifò;; oc il colchico tutti mortai veleni. Ne fimilmente offenderanno 1 vlceraìiue cantarelle , che foglio.no i ndurre 1 orina fanguinofa. A quefla theriaca cederà la peftifera^l'aridadìpfade,, Se la mecidiale cerafte. A quefla non farà refiftenza il frigido feorpione ne iì veloce afpi- de. Per quefla faraffì paurofòil driadc lerpente > àtale, che fi contenterà > -fuggito- diftaid nella latebrofa fua cauerna. Quefto medefìmo farà dri jno fèrpe, che non ha fangue, & il crudelifïîmofiemorrhoo. Quefto antidoto libererai huomo da mortiferi falangi* Farà ma- care di forza il maluagio hidropiù furibondo nella ftagioneyclie'LSple falito nel più alto Gelo* minaccia à gli aridi campi. Non potrà il ctierfidro con la fanguinofa bocca prillar l'huomo dell'amata, & dolce vita . Et tu Cefare tanto di quefto antidoto ti puoipromet– tere, che ncireflate non temerai colcato ne verdi, & diletteuoli prati, & on tìncjue ti pia- ceràripo(àrti\anchorchefuffenecaiTipideltaì:T^^ Serai per lui fictiro dalla r u t e a, ôc amphisbena velenofià|iimah\ N t meno reftaràciaicuno liberato dal tumido , Se dura ventre, che dell'armatilo petto, itquale col frequente refpirarecon la raucedine , & col difiScilerifcuotere delfiato fopporta con fatica Podiofo pefo. Ecco Ce farei! prefcntalieo rimedio al gonfiato corpo : lecuiinteftina,crome pefce nell'acqua di contint» nuotano * Farà egli ceflàr ogni dolpre» che nel corpo per ventoiui ferratoli creatile *. dì che 1 huomo crucciato nerintanefle lungamente* Chi fpogliato delmtiuocolore*haueffè i e gli oc– chi^ e tutto il corpo di lioido,& giallo dipinto, cau&to dal traboccatofìele^per noapotere \ negli #
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