CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
i~ • s , - - • OSSERVATIO D I GIROLAMO CALESTANI P A R M I G I A N O , -. - . * P A N E L L R T E •? X l *M A :i 1 A CLV A L E S ' I N S E G N A TArte della Speciaria diligentemente. v> A Spedarla ëarte > che feme alla Mediana» &; fi come laMedicina h i per fuggetto il Corpo Hitmano * cofi l'Arte della Speciarìa ha per fug- getto i (empiici Medicamenti. Et fi come ai CòrpoHumano infermai fàbifogno la fcientia del Medico 5 cofì à i femplici è neceflàrio la faen– za del buon Speciale < Ma la eccellenza del buon Speciale non (blamente confitte in hauer: li femplici bifognofi 5 òconueneuoli alla Tua Specieria» ma .ìn alcune al tre particolarità 5 lequalifiano proprie di luijonerà lorcongionnoq he ; percioche egli prima fa dibifògno , ch'egli habbia conofcimento delia lingua latina * accioche per quella fappia da Medici Scrittori quai femplici flano atti alla fuabottega^ # quai buoni , & vtili « Di poi egli ficonuiene * che etto conofca le fpecie de' femplici 3 & quai fiano 6uoni & quali falsificati , & la varietà de lor nomi > accioche pofla> & fappia diftinguere I'vno dall'altro. Conofca ancora dìfcretamente le lor virtù non à fin eh egli habbia à diuenire Medico*ma perche > douendo quelli preparare 3 fappia in quali vali ciò fare fi debba,& h% qiiali riporlo conciofia che chi non ha cognitionedel miele>ò dell'aceto *male t faprà fé piti in alcun vafodirame, ò d'altra materia fi debba bollire.Et perciò debbe egli efler perito in qiiefto>acciòche vegga con quai vafi*& con quai inftromenti debba cuoceremo in akra gui- fa preparare 5 5 confèruare;ma per altre cagioni ancorai e quali lungo farebbe raccontar- lejCómprenda , ; ,. A quetta cara fé ne aggiunge viïakra * la qual è 5 che * poiché egli faprà diXcernere l'vn fempiice da!l'altro>con lor nomi 3 conofca etiandio à che tempo fi debbiano le hertje*i fip- r Sfrutti* i femi\& le radia conuenienti all'vfo della Aia fpeciaria cogl iere^ quelli raccoU tiScomc riponga: accioche non perdano laloj virtù,ò lì putrefaccino>ò in tal guifa fecchi diuentino,che perdine ogni lor virtù . Ma quetta fatica poco o nulla giouarebbe j-s'egli non lianefle luogo* ò bottega à cofi fat– ti feruigi difpofta - Quetta vogliamo che fia buona à confèruare;& à contenere tutti quei A medi- \ *
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