CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

. :J y«:„ rj s iu ^--'-• ; =ç^^=^gga5^^ i m ^m j«rq|^pppp^i«tj^i'--j • i v - 11 • 4U; Offcìruation i fpenfatîî dattôlî fnquefti elettuarij. Onde giudicatilo nofdi poco» nulla fapere* faccómuu tafsimo con quefta rifpofta,che non credeuamo» che tanto fufiero ignoranti gli fpeciali di Milano» fapendo pure quanto fiano iMilanefi fngegnofifilmi in tutte l'arti » & che egli forfè tra loro fi poteua dire folo. Altrifono» che per effere le mandole fcritte affolutamé- te» tolgono più tofto le amare» che le dolci» & ciò fanno fuafi da G. Mandilo » dellequali parlandone nel (no luminare» nel luogo pure del diafenicone dice» che l'auttore non fa mentitone quali debbano efiere, ò le dolci» ole amare. Et foggiungc con le auttorità di Simeone Genouefe» che le dolci fono in vfo conuenientì , & le amare più atte alla medi– cina» perche non intendendo molti ilfetifodiqueftodirefilqualemoftrile dolci» perla bontà loro connenirfi & in cibo* & in medicina» & le amare più in medicina » che in cibo per 1 bombile amarezza » che hanno nel silfio; ne conofcendo anchora l'effetto de que- tVelettuario» nelquale è gran parte amiciffimo al petto:fi comefi prona per li dattoli»per glipeneti»&; per ramandole dolci» che dolci deono efiere» che (è foffero amare troppo oppilarebbono il fegato: come è rettificato da Galeno ; difetto » che non poco vi feria d'– importanza» hanno voluto^ vogliono i oftinati nel detto errore»che doue no fieno (pc- cificate,s habbino ad intendere le amare»nel che erano grandemente non intendédone il Crefcétio» ne il Genouefe; conofcendo anchora la natura, & virtù di effe amandole.Rafis digniiïîmo Auttore dice dell'amandole dolci quefteparole.Sono le amandole dolci di calo– re temperato» & lungamente dimorano nel petto:& non folamente fanno all'oppilationi» ma fono anchora apeiitiue. Et à più chiarezza e habbino ad effere le dolci » affai b e n ^ j ce lo fpecifica Auicenna nel terzo fuo diafenicone fcriuendole dolci » & mondate dall'v- iia^&Valtrafcorza» la onde le dolci» & non le amare fono da effere qui intefe» & cofi in ciafeuna altra compofitione douenon fieno fpecificate • Et fappino anchora gli fpeciali » che fé componeranno quefto diafenicon con ramandole amare faranno oltre il primo errore quell'altro anchora, ch'egli ne verrà molto nell'odorato» oc nel guftofpiaceuoìe» & horribile . Ilche più volte babbiamo noi veduto» &c prouato nelle vifite in Roma fatte da faggi Medici» & ottimi confoli de fpeciali,nelle fpecierie. Sono de gli altri anchora** (benché vitiofamente) che tolgono per gli turbithi ottimi vfuali, quelli di Puglia»dcl Mo– te Gargano detto hòggidì di Sant' Angelo, che altro non fono, che le feorze deirefiula_-j roaggiore»& dellathapfia. Ma che più grande errore e di quello della fcammonea: laqua- le per leggerli in molti tefti di parti dodici» & in molti altri ( a quali come più vendichi habbiamo dato intiera fede) di parti ventidue » & certi altri > che fono in ciò reprobati » di parti vintiquattro ha fatto & fa » che non tut ti gli Speciali preparano la compofitione ad vno modo ifteflò; fono di que Ili, anzi la pj^pârte» eh'offerivano la difcrittione delle do– dici parti» & de gli altri quella delle ventidue. Et titttifi credono dicomporla ottimame- te. Alli primi fa credere la fcammonea fia troppa quantità »&quel dire» chefal'auttorç^j nel fronte delle facoltà dell'antidoto, che effo è medecina di fecuritade: Et più ladiferit- tione di Giannicio raccordata» & fcritta pure da Medie nel capitolodelli turbithi» nella- quale è pure la fcammonea didodici parti. A quefli altri poi fa credere il vedere quefto diafenicone in più tefti antichi, & moderni di Mefue con parti ventidue di fcammonea » & la fententia anchora di-quel buon dottore nella calculatione delli fclutiui, nella fìnc_J delle Pandette» nella compofitione medefima del diafenicone. Nellaquale effo dice » che finita» ch'ella fia farà libre CQÌ, & che v'entran dramme ventidue di fcammonea • Quantun– que non ne fiano neirantidotario di Mefue» altre ehe dodici » &c che quefto ê flato errore de gli impreffori»& ch'ogni onza di eflà confettinone tiene grani ventidue di fcammonea % facendo però effo calciatore le dramme di grani fettantadue» & non le facciamo noi più che di feflanta. Ma qual di quelli due modifia il migliore» teniamo noi il fecondo » & l'of- fèruiamo» &queftoper configlio» & fentenzade i Fifici, &Medici eccellentiffimi. I qua– li a quefta cagione» & in Roma» & in Vinegia, & in Parma noftra patria, & in altri luoghi nioffi per loro cortefia a noftri prieghiconchiufero » dopò Phauerui fatto di fopra difeor- fo, difputa» & confideratione » ch'ottimamente faceuano tutti #ueîIT fpeciali quefto dia– fenicone fé con le ventidue parti, lo componeuano della fcammonea » laquale non è fo– lamente in quefta gagliarda quantità per euacuare la choiera» ma per follicitare anchora la tarda operatone delli turbithi a folnere laflemma»& gli humori putridi »& vifeofi » di che

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=