CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

' 66 Offeruarioni ccceUentiflfîmo,& de gli altri più gliriufciua nelle operation!. Etcofilofece egli cono– scere à molti altri* chenonPhebberopocoàcaro. Et dipoi Tempre Volendolo tale lo a C fàggiauano nelle fpeciarie,&non vi fentendo corrifponderelo reubarbaro,lorifïutauano. Nicolò Mirefio, che fu, come ti ftima , Auttoredicjuefto catholicone: gli diede que- fto buon nome di catbolico, ò lo vogliamo dire vniuerfale , ch'è il medefimo ("per effer egli commune^ vniaerfale nella purgatione dì tutti gli humorij lo fcriflepur di maniera affaipiùdiuerfa,che quefta. Onde alcuni Medici moderna di quelli però , che piùftanno fultaffare l'opere altrui,che à mègliorarle^olfero^che tale, come detto Nicolò l'hauea lcritto,fi componefle:ma ne reftarono in breue con (corno , che fu da tutti repro– bato per effer , & d'odore^ di fapore poco grato. Nicolò di Salerno ilqual fi attribuì de gli antidoti di Nicolò Mirefio, Oc fecene di quegli il fuo antidotario 3 fu in ciò vie piò che diligente. Perciòche la medefìma arte,& il buon officio , che feruò Mefite nelle fue com- pofitioni di molti Arabi , offeruò egli parimente nel traferiuere quefte del Mirefio. Et 1>- afettò^& migliorò di forma,& di effere più piaceuole. Et fu l'effetto 3 e miglioramento ta- le,che Iettando la feorza de i cappariMi turbithi,il diagridio> &: altri me/colamenti loro, re– fe piùgrato,& piaceuole con le medefime facoltà . Alcuni (criuendo per quefta compofi- tione del Salernitano >hanno pofto il pefo della liquiritia de i peneti 5 & del zuccharo can- ditoeffere onze quattro per ciafcuno,altri poi dramme quat t ro^ altri dramme due. Cer– ti altri hanno pofto infieme la liquiritia,i peneti , il zuccharo candito 0 & i femi commu ni d'vna efla quantitàdi dramme due per ciafeuno *•;. Ne quali modi tutti fanno errore, perche deono effer eletti, & adoperatici come gli habbiamo noifteffi hatiutoli, come habbiamo dctto,dal miglior tefto di effo Nicolò di Salerno. Certi altri per la fena eletta ( che coli ë detta in quefta compofitione) hanno detto,& affermato indotti dalla /entenza di Mefnei chefeabbinoad effere i fuoi follicoli> come migliori parti ( da eifi (limatici tut ta la pian– ta . Etfi fono anco quefti ingannati.-percioche le frondi più affaidei follicoli fono efficaci, & folutiuejficome hoggimai la ifperienza d'ogni di,& lacertîfïcatione del dotto Manardo n'ha fatto ciafeuno chiàro.Et auenga che nell'infufioni, che fi fanno di fena, vi fi metta– no anchora alle volte ip i follicoIi,ad altro fine non è fatto che dette infufioni habbino con la parte folutiua la confortât iua anchora» di che fono i follicoli più delle frondi ripieni per tenere in fé dello dittico . Perche non errò Me fue à laudarli più delle frondi, per gio- uar eglino al cuore, membro di tutti più nobile, & ftanza principale dell'animo • Noi nondimeno nelle compofitioni de gli elettuari difiropiVTinfufioni,di polui,& fimili> do* nefian /enaafloIuta,& i'intentione del foluere,fempre intendiamo>& operiamo le foglie % & ottimamente. Elettnario elefcophdi Aïefue. Lo elettnario elofeoph purgagli eferementi di tutto'l corpo 3 & caccia le ventofità, lena ildolor delle gionture > quello de'fianchici colico,mondifica le reni, Se la velica, & ecci– ta il corpo^ofi fi prepara. Si pigliano di fcammonea antiochena , &turbith eletti ana_* dramme kidì garoffani,cinnamomo gengiouotmirabolani emblicunoci mofcate,& po- Jipodio,ana dramme due& mezai di zuccharo bianco dramme lardimele quanto baft & faffi elettnario • OfJeruatimeneWElettuariodefcoyhdiMefHe^ Quefto elettuario elefcoph è in vfo. Trouafi,benehe malamente in alcuni tetti di garof - fani, cinnamomo,gengiouo, emblici, noce mofcate,&polipodio ana dramme 4. e me- z a , & in alcuni altri fta di zuccharo onze fei. Et à quefti ingannandoli hanno data fede i Reuerendi d'Araceli, & molti altridifpenfatorude* quali alcuni hanno eftimato, chç_£ debba quefta quantità d'onze fei di zuccharo andare à proportione, di mele, fònofi ìn~* ciò appofti male : perche effo zuccharo Ve meffo folamerìie à cagione ch'ingroffi !&--* compofitione 3 acciochepiùfi rattenganel ftomaco,& che meglio poi ne fegiìifca l'ope? ratione fua perfetta. Il modo di porlo in quefta, & in altri elettuari > & confezioni doue vadi in polue , # e di feruarlo in vltimo di tutte l'altre cofe propriamente, che non fenta^»* fuoco,acciochenon fi fmongi. Et quefto offeruafi in tutte le conpofitioni, come fono k diagalanga,la benedettaci diarhone,& fimili. • • • #; . • s • • •. - 1 r- • • •" . t \ . Ì * • • Elet-

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