CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
i \ étêcrarîf duce mezatdi dragacanto dram, vna fi confetta con mele fpumaro>& daflèneda vna dram- ma infino a t re. OJferuationenella dtacurcuma maggioredi AdefUe. Queftadiacurcuma maggiore, chepiùtofto, & rettamente diacrocoma deuria efìiT detta 5 e in vfo,e detta co.fi m aggiore à differenza della minore. Ce tie fono più & nfiì altre deferittioni d'altri Auttori della qualefol quefta riferita di Mefue -, e che ficoftuma. Il meu è la verafiftra erba all'aneto fìmile dellaquale le radici (blamente fono che fi adoora- t-i/^- JtrriÂn tefrÂtijfi. Rr\Çe.m1% c ome fi c r e d o no a l d i n i* h p n r h p n p o ^ Lli* J altre noitn ivicuici puucic m luu itiugu iciaculi uci pnu aecro volgarmente valeriana , Jequa- ìi anchefi crollano aggiunte in quella compofitione da Fifici perztiffimi nel luogo propria trai meu, & il reubarbaro Agnato dà noi nella deferittione di quefto legno ( . ) per ef– ferui elle validiiïîme, &perhatier Auicenna anchora nella fua diacurcnma. Il fcordk> nonèilfcorodo , cioè aglio felli atico, fi come hanno fcr i t to,& adoperato due lumi– nari, ilSuardo, & tanti altri ingannati dalla fomiglianza del nome. Diofcoride atfai chiaramentedefcriueilnomedellVno , e dell'altro. Dello feorodo , ch'e proprio no– me d'aglio, ne diftingue tre fpecie nel fecondo libro al capitolo 186. Nomina il darne- fiico feorodo & elaphufcorodo. Il feluatico>ch[è infecondo opiofeorodo , & il terzo nei capitolo y che gli fegue feorodo prafo. Ilfcordfodicepoinel terzo libro à capitolo 125. che è herba daalcuni detta triflagine paluftre^& da alcuni altricalamemaagrcfto* &*che nafce ne luoghi montani 5 & appreflb anchora à paludi. Le cui foglie fan ritratto al la^ triflagine 3 e fono diuife,e (pirano odor d'aglio * Delle quali ne damo noi ben certi, b ac– uendola trouata ne montica canto à paludi , e ne prati anchora. Et è deirifìeflafattezza ch'e il cameçJrio 3 cioè la triflagine di Diofcoride . Le cui fiondi ftroffiate con le dita fan no fentir l'odor dell'aglio. Il fuo gambo è quadratale ,&: al gufto amaro con tuttelV 1 ^ qualità,cheTâffegna Diofcoride perch'offendo il fcordibs&ilfcorododififerentecoia; fi ponerà Tvno per l'altro. Dialacca maggiore diMefm* , : La d/alacca maggiore conforta lo ftomaco, e*l fegato, oc vai alle loro infermità fred– de , apre le oppiiationi del fegato, e rifolue ogni durezza, frange h pietra delle veni > della velica prouocal'orina y & è medicina (bienne all'hidropico, &al/a cachefia. Si prendono dì lacca lanata, &-reubarbaro,ana drame tre:di fpigo,niaftice,fquinanto,cofto, mirrhaszaffrano, cinnainomo,bdellio,feme d , apio,d , ani(p>di ameos,di finocchio, fucco d'aflenzo,e d'eupatcn^fauina^aiarorgentiana^ariftolochiayhiflbpo feceo, caflîa odorata d cime di (quinanto, d'amandole amare,& rubia de tintori ana dramme vna , e meza : «i pepe>& gengiouo>ana dramme vna:fi infonde fi bdellio 3 & la mirrila in vino ottano , 8c r altre cofepoluerate>&: con.mele fpumato fifa el erniario , lacuidofeè da vno aureo infinoà due. OJferuatiomnella dialacca di Adefue . Quefta dialacca è chefi offerua.La deferittione ê tutta chiariflïma • ^~" Dzafena di Nicolo. L3 diafena fa valentemente à melanconici^ pazzia a quelli, iquali per fopr abbon– danza di tal'humore mai non hanno benigna la natura • Vale à chipate di milza, & à gii aggrauati da febre quartana 9 & dà paflìone cardiaca.Giona in fomraa à tutti i mali htimo– ri prodoti da melanconia . Onde cofi fi prepara.Sitoglionodi fena onze tre: noci abbrac– ciate cinquanta:difèrichiabfcri^ zuh"dramme tre>cinamomoonze vna 9 di garoffiniygalanga^epe fpigo,ocimo gengiouo \ foglie digaroffani,i due cardamonì^zaffl'anojzcdoanayi fiori di rofmaririo 7 &pepe lungo ana dramme due di zuccharo onze odimele fchiuraato quanto balìa. . Off (i (,,Ù
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