CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
104 Offeruationï & fi mantien col t empopiù chiaro fenza la polpa de cotogni, & feaza fucco, &c polpa ancora . Et quefto facciamo noi, perche fi mantien più à lungo chiaro* & bello , & rubi- fiato. Puoflì anco d'ogni tempo fare quefto gielo con decottione d'effi cotogni referua- ta neiringhiftare con olio (opra. Si dette nella elettione de cotogni eAere accorto -, per- cioche non tutti fono d'vna maniera, ne fanno il lauoro medefimo. Idrici, che cofi chia– miamo quei cotogni di fatezza piatti, lanuginofi, odorata & più degli altri meglio com– partiti nelle fette , & colorati dfVn gialo viuaciffìmo, fanno i fuoi tauori più rubinati * &fapotofi, & in virtù più ftittiehi / che non fanno quegli altri cotogni più groffi , più molli, più lifci, de più pieni di carne, & di fucco da tutti chiamati pera cotogni^ per forni- glianza, che hanno più tofto a pericommuni, che-a pomi, benché i gieli, & le cotogna– te Migratone fatte di quefli peri paia chehoggidì piaccinoamoki, auenga cheil loro co– lore non tanto fia rubicondo quanto quello delle poma. Ottimi, & in tutta perfezione, Se bellezza fono ancora ï lauori fatti di quella fpeeie di cotogni detti baftardi, conofeiuti da tutti, & fono quelli : òche il pomo, ol però e anneftato, ò Ai 1* vno , ò fu l'altro, onde pofeia nafeendone il frutto tiene della fattezza d'amendue* Quefta medefima diligenza sliauerà nelle marene, ò vifciole, ò marafèhcche fieno ad eleggerle di buona forte ; per- ciochetra loro ne fono, come è notto di più maniere, le dolci fono più atte a fare gielo, che le brufche, &acetoie, per effer difoftanzapiù grofla, & tenace, inchinata a conge- larfi più tofto. Le muze,cioequelledi mezo (àpore, fono pia laudate delle altre , non fo- 1amente per l'vtile*de gïiammalati, ma ancora pel condimento loro, molto aggradeuole nell'vfo de fani. Léqualiconfettate attuti i modi che fieno, fono appetitine, & delertabiii. I conditi tuttoché habbiamo detti de cotogni, fono vtiliflïmï,& accommodati molto allo itomaco ,& al cuore , fanno buona la digeftiope, inducono Tapperito perturbato dalla colera. Giouano alflutto ftomatico, a quello del corpo, alla difanterìa, allo iputo del fan- gue, &al vomito. Et mangiati nelfine del pafto fermano i vapori del cibo, che afeendono al capo,&pare, che tengano lubrico il ventre, mainnanzi pafto mangiati, fanno contra– ri] effetti* Corniolata. La corniolata vale a ftagnarc il ventre, & il fluflò fpecialmente difenterico. Però a farla fi prendono corniali maturi, & fi cuocono in acqua pura, He trattane pofeia la polpa pel fiaccio, ôc col brodo ifteflò, doueferanno bolliti : £c zuccharo , chefia due parti delle tre chefia la polpa,fi fa confezione, & ferbafi. OfferMattonenella corniolata,. Quefta corniolata è vfitata. Alcuni per più (uà delicatezza, non a quefta giuTa la prepa– rano / ma ne fanno gielocol brodo folo, & con zuccharo, & l'vfano alianti a tutti gli al– tri cibi, ouero con la polpa iftefla, & zuccharo ne fanno fapore, &c dì quefto conducono le carni, che mangiano più a ifluii] conferenti. Si può la prima ridurre in quefto eflere conagrefta* - e • • L : - ~ S orboiata. - . . , Alla forbolata, che vale quantola corniolata,fi tolgono forbe mature, Ôc Iellate in ac– qua pura, ouero fenza leffade, & è meglio (efieno mizze,&traflene polpa pel ftaccio,& fi fa corifettione al modo della corniolata. Offeruatione nellaforbolata. 0 Quefta forbolata è vfata da alcuni in difetto della corniolata. Certi hanno deferitta^ quefta forbolata farfi le Torbe immature: ma non è buon modo per la troppa asperità , ôc m'ai gufto, che rende l'afprezzad'effe forbe. * Prunwlata. La Pruniolata è Vtiliffima agliammalati,& viene per la facoltà c'hanno le prune d'hu- mettare, & a raffreddare, &a conferire alle febri acute, alla conftipatione del vefatre per ficcità,òfiadeffìcato dahumore colerico: alla infermità di detto humore Spegnandone i fuoi ardori v'è molto valorofa • Onde fi piglia di prune damafeene ben matura, non pe– rò macere, ò mezze la quantità che fi vuole ,"&fi cuocono con poca acqua, Oc traflene pofeia polpa pelftaccio,con la quale al modo della corniolata fi fa confezióne con zuc– charo. Alcuni con la bollitura loro * & con zuccharo agiuftaportione, ne fanno glielo . Aita .
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