CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

Nelle Confèrue, e Conditi 109 lata dal gengeuo, di cui niella aromatizata. Pigliano effe radici d'iringhi ,&le monda– no, come è detto* & le cuocono in pura acqua tanto, che fieno ben tenere, & c o t t e l o fpremono al torcolo, & le peftano beniffimo in mortaio di marmo , poi per ogni t r e^j parti, che fieno , ne mefehiano due di mele puro ,& infieme ftangheggìandole, tuttauia le cuocono a cottura perfettiffimaprouandolas'vn marmo, che diuenga dura aromatiV dandola con buone fpecie odorate; ma che tèmpre vi predomini il gengeuo, ponendouì ancora, fé vogliono per dentro nel fine dellacottura ò pignoli mondi > ouero amandole fpaccate, & nette dalla feorza, ouero p fftacchi, & fimili. Et è quella confezione oltre aï gufto diletteuole, molto flomachale. Ma fi fa però errore nel crederfi che le radici, che fi tolgon di quel cardo picciolo, crefpo, & fpinofo, che da noi volgarmente , nelle pani di Roma, & quafi per tutta Italia è chiamato iringo, ouero irinzo, oc daTofcanicacatreppo* la >fia il vero iringo. Paftinacbe condite. A condir peftinache tonglionfi le radici della peftinaca, & nettandoti di fuori, e diden– tro del midolIo,& fi purgano in acqua pura per quattro ò cinque giorni,rinouandoui ogni di Pacqua,e fcaldandoia fi farà beniffimo: percioche affai più laffaranno effe radici del mai odore che tengono naturalmente. Poi purgate,chefieno, s'aleffano in pura acqua 3 & fatte tenere, & lafciatele, che ne fia vfeita l'acqua, (ì confettano con quell'arte> & diligentia * che di fopra habbiamo detto ne gli altri conditi. Alcuni fogiiono, accioche fieno di mi– glior gufio,ponere nella concauità di effe radici quando fono confettate gengiouo con– dito, $c altri fenza il gengiouo le aromatizano con garoffani. OJJeruatione nelle%aftmache condite* Quefte peftinache condite, ad altrofine non fi condiscono , che per cambio del /eca- cul^per quale vogliono come quello in tutto gli effetti fuoi. Deefi però/nquefta conditio- ne elegger le radici della pefiinacca erratica,anchora chefia di miglior gufto la fatiua; per* cioche più d'ogni altra fi lauda di valore nello fcaldare le reni>& in aumentare le forze di venere gli huomini. Si può bene non hauendo la fé luatica condire,& vfare per effalado- meftica, laquai verrà alla medefima intentione-, ma non cofi vaiorofamente. Genochiett conditi* A condire genocchieti piglianfi genocchieti,& fi nettano^ fi cuocono in pura acqua di tale cottura,chefi faccino teneri debftamente.Poi con qneH'arte,& diligenza che ne gii al– tri conditi vfar fi deue,fi confettano ò in zuccharo, òin mele, & feruanfi. S atirioni conditi. • te, &fi condiscono con zuccharo al modo detto ne gli altri conditidi fopra, &fi aromati– zano in vltimo con buon mufehio, 'Fiori di cedriy AAranfydi Limoni^ di Perfìchhdi Boragine> & Cimili altri* comefi condifcano. - Si giuleppa con pura acqua di buon zuccharo debitamente, e gettafi cofi giuleppato fc« pra a detti, & altri fiori, oc feruanfi. Oliu^verdi condite. A condire oliue verdi,fi togliono di oliue verdi libre vinticinque acuì fopra a guifa di falfa, fi fondono di calcica criuellata libre fci> di cenere netta, &ftacciata libre dodici, Im– perata primamente la calcina da fé con pura acqua, & ftatacofi vn quarto di hora,aggitU tale la cenere,, & {temperata infieme., che non fieno molto liquidane molto fpeffe,& fia– te cofi dette oliue in macera per otto, ò dieci bore, fi chefieno fatte dolci, meffedando- leogn hora leggiermente, che non fi maccano,fi lattano beniffimo con pura acqua, te– nendotele in molle per cinque,oner Cd giorni, mutandoui fpeflb l'acqua,tanto che n'efca chiara • Pofciafatto loro foprail beueronedi femolice 5 acqua, & fale, 6c trònchidi gam* baccidi finocchiojfi feruano* Oliue verdi condite in altro modo. A condire oliue verdi in altro modo più fpediente, fi prendono due mifure dì buona^* cenere,

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