CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
DelliConfetti Aromatici. 115 Triafandalidi Nicolò. II triafandali accomodaci airopilationi del fegato, Se alla mala temperanza calda dello ftomacho,e <le 1 fegato. Daffi alli tifichi\& à gli itterici;eftingue ì\ calore febrile, & è di go* fto amicabile.Cofi fi fà:fi pigliano di fandalt toffi>fandalbbianchUfandali citrini 5 rofe reme, &zuccharo ana fol. due di reubarbaro>fpodio>fucco di liquirkia,feme di portulaceana~i? fol.vno & mezordiamido^gom^ra^rabica>dragantho 3 feme di meloncdi citrulli, di cocti- meri,& difcarioIa,ana fol. vno,dii:anforafcropolo vno 3 di firopo rofatotantochéqùac- rruplica il pefo di tutte l'altre cofe 5 e daffi damezodì con acqua r. \ Offeruatione. E quefto triafandali 5 ò ditriafandalbcome lo fcrluono molti» aflàìvfitato, & nobî îç^ # Ladefcrittione nel tefto di Nicolò di Salerno doue 1-habbiattionoi tratta, e corretta 3 & propriamente nel fine dicendo. Alni quattruplicano il pefo delle rofe quanto bafta 5 chc^ noi rettamente habbiamo lcritto èì firopo rofato, che quattruplica il pefodi tutte l'altre cofe. Etcofi è la fententia>& parere di più faui. Et quefto errore non hacanofeiuto il Fuchfio dottiffimo Tedefcho nel tradurre di greco in latino il Mirefio > efponendo le rofe à tanto pefo nella fine ? quanto fieno tutte l'altre cofe. Ha il Mirefìo detto iti quefta con- fettione dietro alla canfora ; di viole oncia meza. Lequali fi (cordò forfè il Salernitana, che veramente vi poflono eflere vtiliffime. Sonocerti>& il Prepofito imffimamentç^* clianno fermaopinionchche'l zuccharo dietroallérofe debbiadire zacehare,ch'efpongo- no per pfilio* Ilcheda peritiffimi fi riuoca>&dannafl,& più tofto il dicono quefti zuccha- ro candito * Sì compone quefto. triafandali in forma folida con zuccharo fmonto con ac– qua ro(a 5 &: cotto à ferma cottura :> auenga chefia pure fcritto con liropo rofàto à gaïf<L-& dielettuario. Diacimino di Mefut. * Il diacimino nTcalda Iofiomaco>e le vifeere» & cacciane Fafor ventofìtà vafentemen^ te. Aiutala concottîone^&gioua à rutti acetofi. Otaprendonfi di cimino macerato in aceto per vndì ? & vna n o t t e^ efiaccatodrammedieci: di gengeuo>& cinnamomo a n a ^ oncia mezardi garoffamMegno aloe>& macis ana dramme due,&meza:di gaìanga 3 pepe- lungo>& cardamomo ana dramme due di mufehio fcropulo mezordi mele fpunmto quan– to bafta •. Offeruatione nel diacimino di Mefite. Quefto diacimino di Mefue è ch'offeruiamo noi. Coftuniano moltf anzi la più parte* 1 quello di Nicolò per cacciare con piùgagliardiala ventofirà-Quefto è di quello più amahP fc 3 & lo comporta meglio ogni ftomacho. Dmarnino di Nicolo . Il dîaeîmînodi Nicolò ha valore principalmente di fcaldare loftof"nacho 5 ilpetto > il ca- pO:&diffipare valentemesitele ventoficàdell'inteftinav Conferìfceà quartanari. Cor– regge la concottione vinata > & è aiuto alla foffoeatione della matrice. Onde toglionfi di cimino y infufo in aceto per vn di> & vna notte, Oc poi efficcato dramme ottorfcrop. vno di cinnamomo>& garoffaniana dramme due,e ineza di pepe 5 &: gengeuoanadrammç fi due 3 e grani cinque:di galanga^timbra 3 & calamento y ana-.dramme vna > &fcrop.due: di ameos 5 & Huifticoana^dramitìe vna*e grani dedottoci pepe lungo dramma vnardî fpigo 5 cardamomo , noci mofeau? y & anifiana fcropoli due>e mezo : di mele onero zuccharo quanto bada.. Offeritatione neldiacimino di Nicolo*- Quefto diacimino ài Nicolò ç come di (opra habbiamo detto 5 che s'offerii a quaff d$-j* tutti generalmente r per eflfer egli potente molto in cacciar la ventofità. La deferirtio» ne fiiegge anchora nel Micefio,ne in altro ê differente-, che nel pefo del pepe ,.e del gen- / geuo j cheferme dietro al calamento ncll'itìeflò pefo di dramma vna y e fcropoli dn^jt perciafeuno. - ' Gammate Akffandrine magifìrale. A parare le Comii?ate Alefsadrine^piglianfi di cinnamomo 5 cardamomo 5 & galanga àtri dramme due;di garoffani?fo!io 3 maci^& pepe lungo ana dramma vna 3/ di ciinino/drammc; quattro:difi)igo fcrop.vno4i zuccharo qnanto balta.> , Caìeft.Part.II. H 5 QJJh^
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