CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
126 OfTeruationï d'eiïerne flato I înuencoi e ad opei aile. Il che non fu gii j percioche altri chirugitî di luì prima l'operarono» come nel Tuo thefauroci racconta d' Enon imo Tedefco. Nill'anti- dotaiio ordinabile fi lembichi due volte>& nelPaddittioni vna fola? & quìui vuole* che fi netti l'argento viuodi quel bianco, che diceefler ottimo folimato* prodotto nel collo del- piagatura velenofa 3 maligna* &corrofiua nell'vlcere* ingroflando lamareria fottile * Se t/randola à buona digeftione) & fenzadar dogliafi trouaua quafi ogni piaga preparata ad incarnarli) Se cicatrizarfi prettamente. Rottoriodi Gio: da Figo. Rottoriodi nobHitfima operatone, che rompe ciafeuna efiturain poco (patio di tem– po^fi para cofi. Si piglia di lifiìuia, con cuifi fa i] fapone > chefi chiama capitello > ouero maeftra (& fc dalleprime goccie farà meglior rottorio > & che fia buona detta maeftra fi cono(ce> che poftoui dentro vn vouo * vi nuota fopra ) libra meza : di vitriolo Romano dramma vna, OC meza: diopio fcropolo vno. Si bolla il lifciuito ) e'1 vitriolo infienie tan– to) che vengano à fpeffezza*& aIl*horaleuandolodal fuoco> vi fi mette lo opio. Et fi rl- fèrm in vnvafo di vetro, ò di metallo bene otturato con cera. Si vfa in tutti i cafi * doue ft ha intentione di rimouere la carne fuperflua* erompere le pofteme * & la pelle integra $ Se come bifogna più volte fare le fontanelle. Offematione. Quefto rottorio di Gio: da Vigo che cauterio* & fuoco morto è detto anchora, è Quel– lo che più e in vib. Pclue ottima a boccio di Arnaldo diVtllanouœ. A polue ottima al boccio* prendefi di (pugna macina* pale marine * offa di fepia * pepe lungo,pepe nero* gengiouo 3 cinamomo* fai gemma* pirethro* galle , & fpina ài rofe per ciafeunoparte eguale,fi poluereggia ogni cofa fottilmente * fuoriSche lafpugna ? & pale marine, chefi deono prima abbruciare * & mefehiare poi la loro cenere con le dette cofc ben tamifate*& tienfi dipoi) & giorno>& notte in bocca 5 & riefee bravamente* Offeruationi nella plue di Arnaldo. E quefta polue ottima al bocio* cioè guazzo* ògofo, che eofi ài queftinomi è detto vn» tumore) & infiagionedigola* e di collo, caufato da humore 3 che è conuertito in materia dura, &menoatta à rifoluerfì* vfltatada molti , & laudata tanto da Arnaldo di Villa no*. uaproprio Aio anttore* con laquale dice egli hauer fanatamoke vergini giouani di ven– ticinque anni* ma non di più. Lauda) che fatta la digeftione y fi prenda ella pohie, & pro– priamente a l l o ra che il patiente è fnegliatodal fonno innanzi giorno. Et dice finalmen– te) che vale ad ogni modo, & che per ogni giorno fé ne metta fu per M cibi • Et accioche non fuanifcala fua virtù, fi tenghi ben cfoiufa nel facchello dì corame * ò in vna fcatola - La fpina delle rofe m quefto cafo*& luogo 3 & come à efpafto da tanti fauif, fono alcuni înuogil fimîli ad vna fpu£na*che nafeono intorno à vna piantadi roue ^detta da chi rou^ canino* da chi grattaculo, appo noi fpongia di pctelenga i percioche petelenghe fono caia detti i frutti d'efiï roui. Come s abbruggiano le (ponghe>& le pale marinerò diremmo al tì\o luogonell'effereitatione. Polue contro avermi magifirale* Toglionfi di feme fante preparato parti quattro: di perle elette,& tamifate fotti liffima- mente parte vna: di reubarbaro buono parti due: di corno di cerno parte vna. Si fa d'ogei cofa poluefottile*& daffene da dramma meza*fino à dramma vna * Offendanonenella polue contro avermi. C^iiefla polue contto à i vermi è moltodegna) & valorofa - Ce ne fono moire altredc- icrittioni* che habbiamo noi lafciate* parendoci quefta effere battante. Il corno di ceruo «fcne efiere abbruggiato* il modo di preparare la ièmeminafi dirà nell effercitatione. ". Polue delMontagnanaperpejte* Per fare poluenc cafi ài peftseccelientiflkma* piglianfidi femedi cedroj&feme ò^ aceto ià
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