CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

144 Ofleruationi di zuccharo bianco partì tre • Si confettano con mncîlagîne dìfeme di cotogni, OC fanfe» ne formellefimili à lupini > lequali poi fi tengono in bocca dì> Oc la notte. Pitole becchtche di Mefue. Sono altre pilole becchiche di Mefue fimili alle dette, che tengono la medefima inten- tiene,lequali fi fanno cofi. Si prendono di fucco di liquirizia, & zuccharo bianco ana^y auree fei:d , amido,draganthi,& amandole dolci ana drarn.4. Si confettano nella forma dì lupini con mucilagine dì feme di pfilio,ouero di cotogni,& vfanfi. * OJferuahone nelle pilole veclqtche . Quelle due defcrittioni di pilole bechiche fon riferite da Mefue * delle quali la fecon– da è détta effer fua nel capit. della cura della tofle fecca. Coftumano alcuni la prima di Rafis>& alcuni ari tri>& quafi per tutto generalmente la feconda detta di Melile* Etque- flapiaceancopiûànoi. Sono cofi dette bechiche per hauer tal nome lignificatone d£ * tofle. Il Mirefio delcriue forfè cinquintafeidefcrittioni di pilule bechiche , & niuna fé necoftuma. Altri atutori ne defcriuon molte, che pur talmente non s'olferuano : li formano, fi come nelle defcrittioni loroè detto, à guifa di lupini, accioche lambendole fotto la lingua> come è il coftume diteneruele tantoché fi dileguino, meglio vi fi accom- modano . Alcuni fogliono dall'vna> è dall'altra > che compongono rimouereil fucco del– la liquiritia, &poruiinfuoluogho tanta altra polue delhïleffa radice : & benché fac– cino quefio licentiofamente, ò fanno però à più delicatezza. Noiaccioche paiano di forma più bella, ne facciamo picciolepallotte, & le fchiacciamo con le deta men– tre fon freichc , fopra d'vn flaccio : nellequali vi riman poi da l'vn lato i fegni veramen– te belli à vedergli, Oc che paiono elfere fiate formate à polla dvn tal figillo. Ildragan- tho vi fi proua con miglior operatione , fé v'e pollo ben triturato, non molle fatto, co– me fanno alcuni. Certi nel traferiuere quelle due compofitioni hanno errato nel pefo de i femplici dell'vna, & dell'altra. Coftumano in alcune parti certe rotele bianche, oc le chiamano pure pilule bechiche, quantunque più rettamente le poteflero dire Confet– to didiadragantho i tendendo à quello , che in più luoghi li oflerua, vera fomiglian* za. Lacompofitione è fatta di zuccharo candito, &amidoper ciafeuno parti tre : di pe– neri parte vna è meza : di dragantho per vn dì ìnfufo in acqua rofa parte vna, & ne fanno rotele, & le figillano. V Piloleperogni carharro tratte da Mefue . Pilole che giouano ad ognicatharo,fi come è coriza,tolfe catarrale,& qualunque affet– to fuccedente, fannofi cofi. Si togliono di mirrha pura dramme fei, di olibano dramme cinque: dìopio,iofaamo 5 & radici di lingua di cane ana dram.4. di zafFrano dram. vna,è meza. Si fa malfa, & daflcrie da mezadram.ad vna integra. Offcruattone. Eflendo quelle pilole valentiflìme in refillere alla calda, & fottile dillillatione , 111^5 mitigare ildoiore, & reuma (che è flulfodi humore dalla tefla alle parti loggettej &c àqueltutto, che promettono ; nevengono perciò molto tenute care, &ofieruateda tutti. Si chiamano hoggidì da ciafeuno comunemente pilole di cinogìofla, che cofi èder- -talalinguadi cane, herba boggimai da tutti conofeiuta, dallaquale n'hanno tflfc hauuto queftouome. Mefue oltre il defcriuerle nell'antidotario, d'onde l'habbiamo noi trat– te* ledefcriueancoradiauttoritàd'AlefiandroTralliano, che ne fu Tinuentore nel ca– pitolo della cura del catharro, della medefìma permiltione di quelle : auenga che fieno per metà, &chevihabbianolafonnatione col fucco di cinogìofla, che cofi fi giudica, chefia il fucco d'alchazaber humido, Se le commemora ancora nel capir, della toflç^j, pure di fentenza d'Aleflandro, fono il nome di pilole d'Archaiber : doue lo efialraad ogni diifetto di catarro per medicine benedette, &d'elferedelli Yecreti dell'arte. AlelTandro 2uttorproprio, vuoleche fi confettino con opio diflòluto in pura acqua, non discor– dando m cofa altra, fuori che non vi ha il zafFrano ; ilquale li giudica che Phabbia meflò , Meibe nelle fuedeirantidotario à fîn'vtililïimo di confortameli t o, che ei reprima , è temprilam^lignitàftupefattiuadelPopio. Sogliono alcuni, anzi molti, confettarle^ con acquaiofata 5 fç$ hauere detto Nicolò nel defcriuerle, chefi temperano con Rho- eieilomata, laquai accertagli per acqua rofa, quantunque altri Io ellimano, come affer- • 1 ma n

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=