CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

vìpere, non altrimenti, che fi voleffcro mangiare, gettati il brodo,& feioglìafi la carne •delle fpine, conlaqùal pefiaohe fé habbia beniflimo,fi mefehia pane bénleuitato•', &tn- feottato > del qual vimettono alcuni la metà > & altri la terzaparte. Maio ve ne foglio mettere la quarta, & tal volta la quinta parte.Et non eflendo ben biscottato il pance pc~ ricolo che non faccia venir acetofo l'antidoto • Et auenga che fia ancora ben bifeottatoyi- dibifogno tenerlo per al quanti giorni in vn luogo non humido ad efficcarfi. Pofciape– lato che fé habbia ogni cofainfiemeû fanno trochifei non groflì,ma fottìi i;acci oche più jtócuolmentcfi feccano> & il pane non vi s'acetifea, nelacarne vi fi corrompa dentro . Ondeafiai megliofia penami dentro il pane fecco, che fatto tenero col brodo delle vipe- refi come innanzi à me faceuano alcuni, componendo 1 antidoto a Cefare, & io in quefto modo vfai già di fare piùanni :Ma dipoi comprefi efler meglio il pane fecco,ridotto in-. uolue fottile,&firailmente la carne ben pittata. Il luogo, doue s'hanno a feccare,dcue ef- fere alto, caldo,ombrofo,& che riguardi àmczogiomo.Netqual, accioche vgualmente fi fechino per tuttcnefi putrefaccino,fi teranno voltati, & riuoltati fpeffe volte,non gli po– nendo mai per modo alcuno à raggi del Sole. Secchi pofcia che fieno, fi ha à mutarli luoeo loro /ponendogli per quindeci giorni doue non (caldi il Sole, continuando pum il voltargli fpeflò. Seiuanfi poi accuratamente tanto che fi voglia comporre l'antidoto in vafe di vetro, di argenteo di oro. La Theriaca ancora, & altri dourianfi feruare in det– ti vafi . Quegli di «agno, ò di piombo nonfi commendano per la ruginc, che fogliono produrre .Si confettare ella Theriaca, &c queftofia ottimo configli? , à più fua perfer- ìione, non dopo molto tempo, chefienoflati fatti trochìfci, & nonfiano corrotti ; Ben– ché dopò l'anno fiano ancor buoni, fé da principio ferannoflan bene eflicati, &c poi cu– stoditi . Potranno anco durar tre, & quattro anni, fé in certi dìfi netterannodi certa pul- ueragine,che lor puònafeere fopra,allaqualenon auuertendo può fare, che corrodendofi lì corrompano. Ma mondati,fi come è detto, & cónferuati con diligentia, fono vtih, -ancora chefieno molto vecchi. , . „ . . . . ~ , Ojjeruatìone neTrochifei di vipera diu aleno. None molto tempo, chequefti trochìfci di vipera per cura de Medici, &Speciali dili- gentiffimi, defiderofi .purehoggimai di hauere la Theriaca veriffima fi fono ( hauendo ritrouate le vere vipere) cominciati à fare venfiimbôcperfettiflimi . Etnon folamen- te efll Medici, &c fpeciali fi fono portati fauiamente in quelli trochifei, ma ancora in tut– ta lacompofitione del laTheriaca, che poco ella può ilare, migliorandola ogni fiata i di- fpenfatori nel comporta, di giungere al giufto fegno. Intendiamo gmfto fegno,che fia-. comporta ottimamente con quella buonaarte, & ottimi femplici, ( che perdihgentia de 1 iòdetti più ogni giorno, fi rintracciano, & trouanfi veri ) che fu comporta da Androma- co &da Galeno. Defcriue efioGaleno la compofitione di quelli trochìfci nel primo de gli antidoti, lacuale noiofferiiandoGabbiamo voluta deferiuere nella medefima fenten- tia, & parole àie fedelmente lafciandonequel tanto , che diuerfamente Cbenchc fenza vtile) ne fcriuono diuerfi in altri auttori. Trochifei dijquilladi Galeno. Trochifei di fallii' a, ò quillitici, ò fquillini, che fi vogliano nominare i padelli, ouero orbicoli,ò trochifei fatti di fquMa, non fa ciò cafo d'importanza nelle fpecienc. Noi cinz– iamente fcritieremo la compofitione. Carpali lafquilla ben grafia dalla terra,c habbia già fecche le foglie, & il germoglio,dalla qualefi giettano le Icorze di fuora immonde, & fi vette di vna tonica fatta di leuitodi buon grano, &mettafi fotto alle bragie, ouero nel forno, quando viji mette il pane, & tanto vifi laicia, che fia ben cotta la patta : & la fquilladiuenutatenera . Laquai cofiintenerita»fipettabeniflìmo. Et mefehiafifecofa– rina d'orobi bianchi , che fono de gli al tri manco amari, fiacciata giù davno itaecio fotrilmente,&fiala portionedellafquillatre parti, & due di farina. Non fo conofeere, perche Andromatico, il gioitane, habbia porto ottanta dramme di farina ^centocin– quanta difqtiilla, conofeendo giùfta la prima portione, fi faranno i trochifei lottili, & fec- caranfi in luogo efpofto àmezo giorno : non gli mettendomai à raggi del iole. Et u vfera *.tll dilli Ili lf*V&Vi v » j « » *w a i u n u ^i»^».nv . . . w . . »,.- ì .{•• !• ' ìnfommaquell arte, &diligenza, chehabbiamo detto ne trochìfci di vipera. ' Offer. J • - -

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