CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
ï 5 2 Offeruationï facetia dimaro>& fui feruïto.Et era poi quefto Vnguento di minore fragranza > ma noa^ già pili debole di virtù. ^ - ; QfftYumommUtTrûchifciàtheàicroo. P Lemoke defcrittìom deli'hedicroo variamente da diuerfi Auttorï, Greci*Arabi>& La– tini fatte: benché gli Arabi chiamano quefta confettionetrochiTci Andaracaron, non po-*- co ci bâtmo fatto affaticare per rintracciare fra tutte la vera. Et auenga che lavera affer- inatione che fa Galeno nel primo de gli antidoti > che la migliore di tutte fia quella da lui riferita nel luogo allegato ne i medefimi verfi> la cui fafcritta daAndromacho, haueffe a noi battala» H abbiamo nondimeno con ogni nottroftudio, &opera * & configliodeMe– dici peritïflîmi volutoconofcere la differentia > con laqiìale la defcriuono più interpreti> togliendola pure da tetti Greci. Et conofcendo -» che il dattìdìmo Ròta Veriteuolmente *. &condeganti verfila diceria* dfiamo attenuti, & tratti i noftridallì fuoi. Ma più quel– lo» c^eciha faïto maratiigliare èftato>che1Matthi0lo> e*l Potane amcndue Medici ec- ctilentiffimUiab^ plkì. Nonci fumo curati riferire altre defcrittioni deli'hedicroo, quantunque ne doueffi- modefcriiierealcufbe^&: quelle due mattiniamente credute eccellenti dette da Galeno * Ivna nel lib-della Theriaca a Pifone, che ofTeruòil Magno medico: & l'altra nel libro del* Io vfo d^effa Theriaca aPampliiìiano, ch'vsò Menecrate . Quella Vogliamo ben riferire ìn vero pure ftrauagante , oc che mai non hahbiamo ritrouata in tetto alcuno di Galeno y che quefti anni adietro del 5 4. difpenfàrono nella loro Theriaca, che comporrò gli Spe– c i f Bolognefi.Liqitâli tollero di fcorxe di radicidi Afpalato,cioè il fuccedaneo loro, & cofi d'altri {empiici, che non hebbero veri, calamo odorato,cofto,afaro,XìÌQbalfamo>phuj maro, amarico , &maftice per ciafeuno dramme quattro e meza: di fiori di gionco ro– tondo odorifero? & cinnamomo per ciafeuno dramme noue: d'amomo, cattîa,& reupon- tico per parte dramme dieci, & due fcropoli e mezo: di fpigo nardo,folio, mirrha 3 & croo per ciafeuno dramme noue; di vino, & mele à fufïîcientia : Et mancaua anchora nella de- rcnttione della Theriaca il pepe bianco* Trochtfci del Ciphi tratti daGaleno. No è il Cipho ne fempìice,ne miftura*ne liquore,ne cofa altra prodotta dalla tcrra:E vn profume,che o(Tertian gli Egiti j ne facrificii confettandolo a quefto modo.Pigliaao d vua patta bianca ben polpofa, & purgata dalla feorza, e da gli acini, & fia propriamente la_*5 iftetta carne dramme 14. di terebentina cremataaltre tanto: di mirrha, & quinantho per cia/cuno dram, dodeci: dicalamo odorato dram, noue: di cinnamomo dram.quattro : di bdellio vngiatojfpigo nardo,caffia buona,cipero mondo,& bacche di ginepro grotte, & carnofeper ciafeuno dramme tre: d afpalto dram.due, &meza di zaffranodramma vna : di mele quanto batta,& vino modicamente. Conducono il bdellio,& la mirrha nel morta- iocol vino,fino che vengano a confiftenzadi mele, & infieme vi mefchiamo la vua paffa pettata col mele,& tutte le altre co fé ben tritate, & ne fanno piccioli trochifci,con li qua– li accett poi ne fumigiano i loro Dei gratamente Et cotta noi Ruffo medico eccellentittì- mo infegnò la corapofitione del Ciphi. Et fono di quelli, che mancando il cinnamomo mettono in Aio lupgho i femi di cardamomo y oc alcuni fono, che ne danno v na dramma à chi ha vlceratOj òl fegato, ò il polmone, a l'incettine. Ojjeruatiorie nelTrochifci delCtyhi. Queftaconfettione del Ciphi è nel Mitridato riferito da Galeno nel fecondo de gli an- tidoti,che fcritte Damocrate.La deferittione è pur detta da più altri Auttori, ma variarne- te. Aetìo l'efpone poco a quefta differente. Diofcoiide^Paulo Eginetta la dicono diuerfik lima. Gli Arabi la chiamano cechino, & Nicolò Alettandrino trochifei diacoralli. La 1er- tione, che ne fa Diofcoride (quantunquefi reputi adultera) che dalli facerdori di Egitto fia il ciphioffernato neUacrifici) v ci fa credere ch'etti Egitti) fieno ftatidi detta compofitio-- ne inuentori. Et chenontuttiad vnmodo ifteflò, fi come auiene d'altrecompofitioni, la.preparaflero>eflendone pure varia la deferittione di tanti A littori. Démocrate , come difoprafi fcorge>satterrne, & preftò fede a Ruffo, che fu queftavn Medico di tal nome d'Ephefomolto a fuoidì reputato: & Galeno credette ad etto Damocrate^(criuendonç_^ hity!a deferittione ne propri verfi,ne qiialirhauea egli fattali me l e ti vino deono clic- re in - • - •
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