CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
H-4 • OfTeruationî OJjerudtwne ne trochifci di terrafìgillata. Sono molto-in coftume quefti trochifcidi terra figillata , iquali fcrîuendogll* ci fatino raccordare* che non poco ci dettero di fatica la prima voltaiche licòmponefumò , & fu in Roma* doue per rintracciare* & fâpere* che cofa fuflTe il (edetìegi* già da noi di [opraci nel philanioperfico dichiarato per il lapide ematide *& noti contentandoti di vedere quei tutto* che canti Auttori vi hannofopra fcritto, volefïîmo atìcora*che da vn M. Cefare Pu- gliefé huemo eruditonella medicina, Se dottiffimo nella lingua greca* arabica* & latina* ci faceffe chiaro* fé quefto nome arabo di fedenegi era il làpide ematide, è 1 feme di cana– pe, ò quel dì fumiterre,ò l hipociftide* ò cofa altra*fi come hanno fcritto niolti;?lquale ol– tre alle buòne ragioni* che egli ci aflegnò * ci fece conofeere fopra vn fuo Vocabolario arabefco* che fedenegi* ò (chedenegi era il lapide ematidè* che in più-di verni altri noitri fi- mili* che tutti pofeia notaron i Reuerendid\Araceli,che infìeme tutti ci abbocaflimo à ra– gionare* poteuaeffer detto. Et così tai nomi fecondo gli acenti ,co i quali erano detti* & (critriyfi come auietìe in tutte le lingue* feruiuano ad altre cofe : onde mancando 'n ques– ito fedfenegi delia prefente compofitione l*acento,che in alcuno tefto* per difetto de traf – ilatori* mai non veMiabbiamotrouatornon fapea egli conofcere,qu al cofa fi fuffè« Siche refkndb noi nel pelago primiero, ftimafluno efler men male farne la compofitione len– za eflò feme di canape* che vogliono molti* chefia (ènZa l'accento il fedenegi * Il qual fe– me* quantunque polfa(fi come dicono alcunij dilfeccare molto per la fifa caldezza,è non dimeno il fuo temperamento contrario à tutta la compofitione. Ne già di venticinque al– tri femplici, che vi fono* ne è alcuno difimil eompleffione*oltre che fia moltonociuo al– lofio macho, & alla tefta, generando di mali hurnorf: non lafciando però di pomi il lapide ematide, confaciendouifi molto*Di pomi l'opio ne tolgano pure gì? altri difpenfatoricon* figlio dalli loro Medici Noi gli ofieruiamo fenza, Si così pentiamo* che faccia la più par– te de gli Speciali* & forfè tutti. Né gii merita quefta oflèruanza riprenfione, non effendo ilgiongerui l'opio cura de Speciali * TrochifciroJJl di Giouanni da Vigo * Itrochifci reffi mondifìcanocialcuna carne cattiua*& callofa, Se vaglìono marauiglio- famente allafiftula,&: allWlcerecarnofe. Si compongono così. Si toglion di mollica di pa– ne crudo* & bene leuitatooncie quattro: di fòiimato eletto» & fortiffimo oncia vna:di mi– glio oncia meza. S'incorpora ogni cofa infìeme, peftando con alquanto d'acqua rofà,& fi tanno trochifeia forma di pignoli, Se feccanfi nel forno non molto caldo fopra d'vna ta- uoJa>& ferbanfi. OJferuationenetrochifcirojfì. Qgefti trochifei fono di Giouanni da Vigo,ch'ei deferiue nel fuo antidotario * gli nota eflb anchora, ma più deboli aûai nel quinto libro dell'addittioni, non vi hauendo più di tre dramme di folimato*& due dramme di minio* & le onde quattro pure di mollica di pane crudo con fa iftefia foi mattoned'acqua rofa, & chefi cuocono fu vna tegola nel forno. Mariano fuo discepolo molto eccellente gli deferiue nel fuo compendio fatto pur fopra a Giouanni da Vigo di altra compofitione. Fa, chefi tolgano di acqua di piantagine onde fei\ con laquale fi bolla oncia meza di folima to trito *fino eh efi confuma la quarta parte rfell acqua, & che poi lafciatafi per vn giornofi impatta con efla tanta farina fott ile* chc_> bâfta per fare eflfi trochifei, aggiungendoui tanto minio* che gli colorifca* & che poi fi fé- canone! forno, ouero al Sole. Trochifei diGallia SebelUa • Pigliafi vn' oncia, &meza dirofe frefche, Se humide, Se peflanfi diligentifliinamente in vn mortaio di marmo * & quindi vifi aggiunga meza dramma per forte di ottima, & e- letto aloe, di garofani, di gomma arabica* & di fpica inda* due di fandali citrini * oc tre di ràm/ch- Poluerizanfi tutte quelle cofe fottiliffimamente, &con lerofe peftanfi,& fopra vi (ì fparga alquanto di acqua rofa, nella quale infufa vifia gommaarabìca > Se di nuouo peftanfi* di poi vp altra volta vifi aggiunga acqua rofa con gomma arabfca>& quefto fac- ciàfi per vn giorno. Pofciafi aromatizinò con vna dram. Se due fcropoli dimufehio , Se niezo aureo per forte di ambra, Sedi canfora. .» •-••••• Ojjerua-
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