CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
IS 9 Olio di Laudano '• Prendali vn'oncia di laudano > &vna libra di olio laurino > mefcolanfi bene infie- - OJJeruAtione. Narra etiandio queftadefcrittioneGiouan Anglico nel 5. cap. doue racconta il modo di lauar Polio.Conforta ilftomaco 3 &non lafcia cadere i capelli. Lo defcriue Umilmente. nel cap. della lepra * Olio di Calcina . Pigliali vn pezzo di calcina viua>& infondafi in olio commune,nel quale eftinguafì, &; t educafi in poiuere • Quindi pongali in lambieo di vetro>& diftillafi, de tf vfeirà olio > il- quai chiamafi olio di calcina. Ofjeruatione . Scriue quello olio Leonardo de Preda palea nel cap. de gli olij corrotti <> &c è troppo vfato. OliomufcatOyhmufcellino* Tolgali vndeci libre di olio commune>tredi acqua, vn'onza 5 e meza per forte di folio > di fpica,drcofto,di maftice/ei dramme per fpeciedi Horace calamita^ di zaffrano> di mir- tkiXidi caffia lignea,&di legno balfamo:quattroper forte di garoffani,di carpobalfamo, Oc dì bdellio,& due dramme di noce indica,tutte quefte cofe peftanfi grofiamente, & bolla– no fino alla confumatione dell'acqua^quindi collali,& ripongali. * « • f \ Ordine terreo degli olij , che/incolgonoper Emrnanatione •* Orpobalfamo. . r- L'orpobalfamo,che balfamo viene anco detto dal nome de l'ifteflò arbore è l iquorcjj vntuofo^&pregiatiflimo. Si colgie dal tronco dell'arbore ferendolo ne giorni canicolari con graffi di ferro à guifa di vngia,da le cui piaghe neftilla egli fuora : ma non però hi-j molta quantità à guifa dilagrima,ilquat cofi raccolto fi ferua accuratamente • OJJeruatione nell'olio di baifamo . Ha Mefite quello liquore neftfattato 5 & numero de gli olij,& chiamante propriamen– te olio di balfamo. La maniera di farlo dimoftra egli à tre modiTvna, chefi traggia pure da l'arbore ifteflò , com'è detto facrificandolo ne Tettate. II fecondo cuocere i farment i di elfo balfamo in pura acqua ne la primauera > hauendoli tritatiben prima , Se factane poi forte,efpremiturachiama quella fedendo vntofa ' , olio di balfamo. Il terzo è di'fritaro effi furcolidel balfamo > & porgli al Sole per quaranta dì in olio vecchio > & dipoi cuo– cerli à doppio vafo, reiterando due altre volte la infoiamone, la permutartene* & bolli- tione di noui furcoli. I quali modi auenga che fieno fattibili, fono nondimeno dime ffoper la impoflibilit; ,che è dhauere il balfamo heggidì si raro al mondo :fiche altra not i t ia^ non (e nha,fuorì che in fcritto y perche è auenuto,& auuiene tutto ildi 5 che moItiMedt- ci vedendofi priui di quello pretiofifllmo liquore,fi fono ingegnati di farne con arte ÌÌI^B tutte le facoltà equivalente al naturale. Et di quelli Pietro Apponefe nell'additione fuMc- fue ne le ontioni ha il fuoàqueflo n)odo • Cheli prendanodimirrha eletta 3 aloehepatico,fpigo nardo, fanguedidragojncenfo» mumia,oppoponago,bdellio, armoniaco/erapino , carpobalfamo, crocoj maftice gom– ma arabica , & Horace liquido, per ciafcuno dramme due,di laudano eletto,oueroca(lo* re dramme due e meza> di ninfeo dramma nieza* di termentina tanto, che fiaalpefodi tutte le cofe. Tritafi,ciò ch'c da tritare,& mefchiatele tutte con la termentina, fi lambica Ìngegniofamente,& 1 arte è come l'acqua rofata .Vogliono i Reuerendi di Araceli ( ben- che malamente ) che le dramme de femplici fieno onde. Bartolomeo Montagnana feri– ne il fuo balfamo, neirantidotario al capitolo 1. de gli vnguenti con quella cómpofitio- ne* chefi tolga dì termentina libre 1. di incenfo bianco onde quanto, digomma e!emi once (elìdi bacche di lauto oncie 5 .di matticela! anga,garofani, cinamomo* cubebe>ze- doaria> nociraofcatc>&legno aloe per ciafcuno oncievna. Simefchia ogni cofa infie-
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