CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

194 Gfleniationi n©,trapaffi tofìo dall'altro lato>et quellofiail fine de gli oitj * che ofleruano nelle fpeciarfe glifpedalijancorache molti, & molti al tri necoltumanocon quello magifterio coloro, che Iembicano; fi come quello de Pantimonio,di calce di cetani meleti vitriolo,e limili» & quante eflentie ancoraché tutti ottimamente delcriue nel Aio Jhefauro Euonimo Te- defco,& che fperiamo ancoraché fcriuerà M. Pietro Andrea Matthioli,& M.Gabrielç_^ f allopfa Medici ambedue eccelientiflimi> & tanto liberali al Mondo . Jl fine delli Olij. Sfeaat j i III rt~ m m ~i • ~~ i • , ' n r > « " i —r • >• ——— — _ _ ^ . ^———^ - • «—» _ _ ^ ^ - _ _ ^ . ^ _ ^ - _ i ^ - ^ ^ ^ _ _ ^ » » » ^—• • — f — i i — •—— t^m • i i » m m ^ ^ p u n — « — f c — ^. CD I S T I N T IO N E -D E Lr L 1 V N G V E hIT / . Vttì quegli fpiffamenticompofti di oUjjdicera>digrafcia>di ragie>dfgomme* e d'altri fenilici mifturati > fé hanno confidenza ferma, cremata > & at- tifîimâ alloftenderfi^fichiamano vnguentomome tratto da vngere. Lini– menti fono quelli >che cremati imitano nel corpo il molle 5 & tenero olio ta– le > quale êapprefo al gielo . Hanno que ftivnguenti tanta affinitàcongP- impiaftri,& con i ceroti>chegPiltelfi Alittori gli hanno infieme delcrittij&: collocati in vna medefimadiftintione > fenza punto curarli 5 di nominare Pvnacompo- fitionec.plno me dell['altra. Etauenga* che noi ancora > fenza potere elfère riprefi ha- ueflìmo potuto oflertiaretal ordine y habbiamo nondimeno à fine più regolato voluto pohre gli rnguentì, & gli empiaftri > & gli ceroti feparataniente nel propriomodo, che in bottega fono da noi tenuti > & che tengono quali tutti gli Speciali : quantunque mol– ti pocofi curano y qualftia prima > e qual dopo » Sono le fatte di quefti medicamenti , e nelPvfc 5 & ne Peffere differenti y &c coli fono ancora nel nome * Gli vnguenti fi colli– mano fornirgli empiaftri groflfi > & gli ceroti mediocri : la confiftenzade gli vnguenti» e quella degli empiaftri è di vna niedefima fomiglianza . Quella poi de i ceroti è di for– ma affai più dura 3 & temce/omigliame la pura > Oc lèmplice cera»da laquale ne hanno eglino forfè hauuto il norne>&quefti fi fanno in quella guifa dìpaftelliSche chiamano tutti maddaleoni. VnguentorofatodiMefw* L'vnguento rofato fpegne ìe ìnfiammationi, l'erifipile^e il fuoco perlko* conferifceal dolor di tefta per caldezza^ amorza gli ardori dello flbmaco 9 e del fegato. Si compone in tale maniera. Prendali di fonza di porco frefca ftrutta* & noue fiate lauatoin pura-* acqua ca!da 3 & tanfaltro con acqua freddala quantità^che vuole^con laquale fi inêfchiana ad vguale portione rofe trite minutamente^ flato cefi per fette giorni in maceragli cuoce oc fi cola agiatamente 5 & da capo rinouato ne la fonza^altrettante mfe>8c fattole ftarç_j> per lètte altri giorni infieme fé gli fonde fopra la metà di Cucco di rofe recente y & la fefta parte di olio nuouo di amandole dolci, &fi ricuoce fino à la confutnatione del fucco 5 8c fatto Pvnguento fi ferba. Et quando vifi aggiunge nel cuocerlo opio dirotto in acquai rofata^e più valorofo^ôc niaffimamente à conciliare in fonno. Oj]eruditone neltvngmnH> Rofato . Quefto vhguento rofato è vfitariffimo : ma non però da tutti gli fpecialïè preparato ad* vn modo ìfteiTo. Lauano la piti parte la fonza molte volte con acqua calda , & con ac– qua fredda > & vi incorporano feco lauàta che Phabbiano > e gittata Pacqua ( che beniC fimo fé ne trahe ella fuora , poi che fia raffreddata^ buona quantità di rofe tagliate^ la*- fciatele m macera vna fettimana > v'infoiidino fopra fucca di rofe à dilc«cttion*e y e fenza por ai Polio de le amandole 5 bcn che ve ne mettano alcumVfanno bollite ogni cofe infieme- a lento fuoco fino al confumare (kl fuccç^ 6c fattane poi colatura * bnìcriiano pçi: tv a- -

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