CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

• I • 19 s Ulieruatjom cî dî aJchea ana onçfe duetdi cera noua quanto bafta > Se fafïï vnguento con buon'arte» $c viai i • ' - ' .'• * • \ , v. . . . . . . . , • -, * Ojjeruatiow. Tra le moite, e molte defcrittfoni/ che s'vfano di quefti Tei vngucntî magîftrali * que– ue fono > c'habbiamoelette, conosciute * ôc offeruate Tempre per lungo vfofìdeliflime 3 ~ &:ceiti/Tìme in quel tutto ch'elle promettono, lequalieffendo co fuoifemplici> & del modo del comporlo chiariflìme > non èaccadutojche fopra gli habbiamo di | | | rfo, nt^j detto altro. ^P Vngftemod hartanitaminore diFilone* V vnguento d'hartanita minore rifolue le pofteme,&durezze de la tnilza 5 e le (crofìòle. A farlo piglianfì di fucco d'hai ranita^vifcofita tratta da le radici de la felice > & fucco d'e- boli per ciafeuno oncie otto di fucco delPeftremità,ouero foglie del tamarice oncie duc_j* d'olio irinolibrediicjd'jflbpohuiìiido dramme cinque>d'araioniaco 5 &bdellio per cîâicu- nodramme vnae meza > difeorze dì radice di cappari oncia vna, e meza> difpigo nardo dramme tre>di cera quantità fufficiente,&di aceto quanto bafta ad incorporare. Ojferuationenell vnguento d'hartanita. La cagione non habbiamo noi ofleruato,perche Medie nel defer iuere quefto minore vnguento di hartanita ( cofi detto minore à differenza di quel detto d'hartanita maggiore (òlutiuo di Aleflandro ) potendo afìài bene* 6c effendoM medefimo, fianoattenutemolte difeordie , e differenze vedute in diuerfi fuoi tefti , oc nel pefo de femplici * ponendoui molti le dramme per oncie. & per contrario le oncie per dramme . Ma che altro errore VJ è maggiore di quello, cheferiuonoi Reuerendi di Araceli e hauendo eflfi tolto im- prefa di rendere chiara 3 & ccrretra o^nicompofitione dello antidoto di Mefue,affermano ìli quella douere effer lo hiflbpo humido oncie quindecUper hauerlo cofi trouato>dicono in Mefue nel capitolo della hartanita. Doue fi legge* benché feorretamente » quefto vnguento ^ & lo altro maggiore, che non è in vfo. Eloauttoredi quefto mi no i ca quello Ebreo Medico eccellente da Mefue ne fuoi fcritti>&: da piti altri Arabicommemo- ratojfi come beniffimo ne foffimo noi accertati mentre erauamo in Narni con M. Cele– stino di Califtro à quefto modo. Ragionauamo col Mag.Sig. Andrea Antrazino Medico dottiffimo di Macerata,& per Fifico condotto da la Communità>& Signoria Narnefè, del– la compofition e del FilonioPerfico 5 laqualeritrouata fuTauttore ifteffopuredi quefto no– me Filone,c'haueua egli appo di fe^nelquale più oltre feguendo incontrammo in quella-^ df quefio vnguento ne le parole medefime, ne laquale habbiajmo noi descritta. Accer– tando però egli nel principio del fuo fronte effere Pauttore fuo proprio il nominato Ebreo &daleipoftanelfuoantidotario. Laquale da noi ricopiata aiPhora > Se portata di poi à Roma facefiìmo con eflà > & altre ragionkche i Reuerendi di Araceli credettero, et co– nobbero Terrore commeffb. Il modo^che violentiamo nel comporlo è facile ? che non vi è altro di faticofò 3 che il traggere la vifeofità de le radici delle felci*!aquale fi traggc_j ageuolmente con infonderle per vn giorno ne l'aceto,et fpremerle pofcia 3 che altrimente il trarla da (e fola écofa difficile,eflendo troppo tenacc.-laquale tratta che Phabbiamo, et con gli altri due fitcchi non purificati mefchiatala 5 et con Polio 3 et con la cera* et fattigli in- fìeme bollire à difcrettione> vi aggiungiamo l'hifiopo, et l'altre cofe > et confettiamo Pvn- uento 5 et ferbiamolo. Vnguentodi Cànteffk di Varignana. Io veramente ne la^tffrettrone de meflmi acetto Pifperienza mirabile di quefto vn– guento d'indtiftria noftra rirrouato^er bifogno de la Contefla Vandrefe noflra comatre *. che trouandofi grauida 5 et in vn di feftiuo opprefla in vnaftretta>et calca di moltitudine^ df perfòne>er cominciandogià pel difeoncio patitola mandare fuori acqua, et fangue in tnolta quantità : fùvngendofi di quefto vnguento fatta libera. Et fcruò pofciaifpedi- tst 9 et (ano il parto > onde poifempre Phabbiamo chiamato vnguento di Contefla,-et operato à quefto modopiù^ et più altre donnefi forino fanate,et vngendofene le reni, in– fino ale (palle può fermare il corfo dell) emonhoidi. Horaàfarlo fi prende de Iefcorze melane de le caftagne 5 quelle de le giande^et de Piftefiò albore>mirtbCoda equina , galle, fcor?frdiiatia,aceni d'vtialambrusca foibe fcccbe>neJpoli immatiiri,radici di chelidonia-t', et foglie o

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