CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

Nelli Olij. 199 & foglie di prune fèluatiche per dafcuno parte eguale,fi tritano tutto gro(Tam5te,& fé n e fa decottione in perfetta acqua di piantagine,& colafi,lauafi poi noue fiate co efla coht u- ra quella cera, chefi vuole (monta con olio mirtino : pigliati poi de le predette Ccotzç^p mezane di caftagne, di gianda, & del fuo arbore* & galle per ciafcuno parte vna 3 di cene– re d'offa diftinchi di boue, mirti, & acini dì iambrufca per ciafcuno parte meza, fi p o e – teggiano tutti fottilmente,&; toglionfi di quefta polue due parti di trochifci* di carabe par– te vna, fi mefchiano infieme > & con la cera detta lauata ,& ftrutta con Polio mirtino, & con olio di maftice n<5n lauato.di che tanto vi s'aggiunge che bafta,fi fa vnguentt^colqtia- le fé n'vngonolereni,& il petenecchio. Ofseruationenellvnguento dì Conte/sa . Habbiamo integramente trascritto queft vnguentodi Contefia con quell ordine,&pa- toie,incui l'ha poftoilVarignanafuo auttore , nel capitolo della retention di menftrui nella Tua prattica. Lo deferiuono ancora diuerfi auttori, ma con varietà però tali ,che lo pofibno alterare. Ilmodo, che v'ofleruiamo nel comporlo è quefto. Facciamo prima apparecchio delle pòlui Temendoci d'onze per parti, lequali infieme fono onze cinque, è meza: &aggiuntaui la metà, che efle fieno, ( che viene ad eflerevna parte integra ) li trochifei di carabe ,& è propriamente d'onze due , & dramme Tei fumano tutte onze ot– to, de dram.due. A cui (opraproportioniamoglijolij,& lacera. Gli olij,& eflà ceraà ra– gione di libre i.per onze tre di poluei& once quattro di cera per libra vna d'olij.Toglia– mo primamente d'olio mirtino libre vna & onze due,di cera onze fette, & liquefacela- moli infieme, & talliamogli noue fiate col decotto detto. Er confummatane col fuoco i f - humidità rimafa, v'aggiungemo doliodi maftice non iauato libre vna, & onze diK_> che tanto è la quantità fua debita, &dandoui tutte le pokii facciamo Tvnguento, & or– biamolo Et feruandoui pure la generale coftuma de moderni, operiamo per la mezana feorza delle giande, cioè per quella fottiJe pellicini, che è tra carne e 1 gufe/o li propri ca* pellettiper tenere eglino Pifteflà facoltà di detta (corza,& perche ancora fono ad hauedi meno di quella faticofi. Et per le feorze delle faue quelle teghe intendiamo ,doue nafeo- no dentro , che pure fono di potere limile al gufeio loro, & meglio comportate ancora nella decottione. Et non ci curiamo, s in tutto lungamente fieno più* eflendo di poca importanza due onze, vel circa d'oli), & cera infieme. unguento contro allagonorrhea magifirale . Sì togliono dolio rofatoonfacino onze due, d'olio mirtino* oc di cotogno ana onze due, e meza : di piombo abbruggiato, di ceruft 3 & lapis ematitis lauati amendue con ac– qua di lattuca ana onze vna,d amito onze vna , ê meza: difiori di (alce, & di nenufari ana dramme cinque : di canfora dramme due. Faffi d'ogni cofa vnguento nel mortaio di piombo con alquanto di fuccodi piantagine, & cofi freddo fen'vngono le reni, & tutto il membro. Ofseruatione nell*vnguento contro alla gonorrhea . Queft'vnguento contro alla gonorrhea, òemiffionedi fperma,ouero feme nonvo– luntary, ò pure come fi voglia diYeflufTofpeiTnati^^ è magifirale, è molto valorofo in tal materia. Alcuni hanno per lo olio rofato onfacino, olio rofato vecchio j ma quefto è errore . Vnguento dì alabraflo magifirale . m L'vnguento d'alabaftroè mirabile ne gli fiorii, &ammacaturedi percofle, è cadimene ti. Affòttiglia il (angue morto fotto la pelle nelle battiture, fana il liuore, e*l nero , & va– le alla doglia di tefta fatta da febre. Si fa cofi. Si piglia di alabastro poluerato fottilmen- te libra vna 3 di chiome difinocchio frefeo col fuo feme onze tre , difiori di camomilla frefea, onze ot to, di ruta verde onze due> difommità di roui tenere numero ottan– t a, di olio rofato libre t r e, di cera noua onze otto. Si peftano l'herbe primamente da permea modo di falfa. Pofciafi fanno bollire dentro di vna pignata, onero olla corL^» l'olio, conlacera, con lo alabaftro, & convino tanto chefia a(lai 5 fino che fi confuma. Etconfummato, fi cola cofi caldo con (premitura. Et crematala materia, che è lo ifteflò vnguento, vifi incorpora la fpiuma di tre chiari di olia dibattuti, tanto che fiano ditienuti in acqua & ferbafi. - " * - Ofser~

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