CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

Nelli Vnguenti. 205 Vnguento aureo di Mefuè. LVnguento aureo è certiflimo nel curare, &foldare le piaghe. Preparafi con onze fei di cera citrina: d'olio buono lrb.2.e mezardi terebentina onze due} di rafè di pino » Se co– lofonia ana onza vna: di zaffrano dramma vna. : - . ' Ojferuatione . Tutti quefti vnguenti fono fpurij,eccetto l'aureo, che è dì Mefue,te cui compofitioni è fuori che quella del Damafc«no,eflendo fomiglieuoli, & le facoltà di ciafeuno pari » eoa variations d'alcune differenze, non però ad alterare di molto effe facoltà, fanno » che col valore medefimo s'oflerui Tvna per l'altra indifferentemente.Et noi già in più luoghi à%* talia habbiamo veduti fpecialiofferuarne vnofolamente , qual più gli piacerla, & quello vendere poi per tutti gli altri detti» Vnguento bafìlicon maggiore di Afefue. L'vnguentobafilicon maggiore fa alle ferite, doue nonfia calefattione>& marmarne- te ali e parti neruofe vulnerate, percioche le mondifìca, & l'incarna» A comporlofi pren– de di cera bianca, rafa dì pino, feuo vaccino, pece, terebentina , incenfo, & mirrhaper ciafeuno parte eguale, d'olio quanto bafta. Altri tolgono di cera onze fei,de pece onzç^» tre, de delle altre cofe onze vna, e meza per ciafeuna. Ojferuatione nellvnguento bafìlicon. Coftumafì generalmente quefto vnguento più al fecondo modo, che al primo 5 & otti– mamente, percioche non tanto è eflb vnguento pretiofo, tenace, & puzzolente \ non fi deueperò l'oliopefare,fi come scanno creduto alcuni,donzavna ,e meza,alla guifa_*> dell'altre cofe, mafi deue torre la portione fua fuie ki onze delà cera,che fera libre due^ Habbiamo veduto alcuni comporlo in diuerfi modi pur co i medefimi iemplici,& con ma- co ancora, & con aggiunta di colofonia, & con metterla in luogho della pece nera,& con altri difordini. Lo chiamano molti, comporto aqtial fi voglia modo, vnguento incarnati- ilo, & maturatiuo a n c o r a i quefto forfè perle facoltà, che effo tiene di maturare (ò co– mefi fa perTentenna di Galeno nel quarto libro, & nel quinto,& nel terzodecimo del me- thodo, & il Aetio nel fecondo,& di Paolo nel fettimo) le parti infiammate, oltre c h * ^ mollifica le indurite, & le rifcalda molto. La cui calda natura comprefa bene dal dotliffi- mo Manardo,fece conofeere lo errore della negatiua mancata inquafi tutti i tefti di Mc- fue,ò fîaflato per difetto d'interpreti,ò d'impreffori, nel fronte dello vnguento,& cofi par landoneeflò Manardo,diflTe.Come può egligibuar alle ferite,doue fiacalefattione,eflen- do eflocaldoïTengoche vi debbia efifere lanegatiua,& legerfì, doue nonfia calefazione > & enfi lo fcriffero iluicenna nel quinto canone, & Serapione nel fuo antidotario : le cui defcrittioni,& quelle parimente delli Greci detti hanno con quefta verafomigiianza* ' ' • • . . , - - . Vnguento digefliuo magi/frale. QueftVnguento digeftiuo mondifica, &digerifce,& perciò a farlo fi toglie di olioro- faro, 6c terebentina ana lib. 1. di cera bianca onze fei, fé ftruggono infìeme, & fi lauano con acqua di piantagine, ôc fatto 1 vnguento fi ferba. Ojferuatione neltvnguento digeftiuo. Qjueft vnguento digeftiuo fatto con la cera è, che fi tien preparato.Quello fatto con te– rebentina, & roffod'voua, onerò con terebentina>olio rofato,eroffod , voua,farina, & iaffrano, che variatamente ordinano i Medici alla giornata, & che parte anco nedefcri- ua il Brafauola,non fi tengono preparati: perche fono molto atti a corromperfi- Vnguento difenjiuo. QueftVnguento difenfiuo fa che ne luoghi offefi, e feriti non vi feorrano humori, ne vi fi generi pofteme.il m odo di farlo è tale. Si piglia di bolo armeno/angue di drago,& ter– ra figillataper ciafeunoparte vna: dì olio rofato patti fei,di cera citrina parte vna,e"tneza* di aceto ottimo quanto bafta, &fafTì vnguento tenero nel mortaio di piombo, ftruggendo prima la cera con Polio, 3c dandoui poi 1 aceto a poco a poco. Ojjeruatwne nell Vnguento dtfenfino. Queft'vnguento difenfiuo,cofi detto dal difendere, ch'ei fa quei luoghi, & quelle parti òffefCjConutfe, & pericolofe a poftemarfi da gli bumori,& materie, che non ìattenendo- gli vi