CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

- 2 os OfTeroationi àrammc*5+ di olio iafmino* ouero dicheiri onze dieci. Diflbluifi ìlbdellio, e'1 Terapi– co in acqua di ruta feluatica. Il rimanente fi vnifce con acqua calda, & fi fa vnguento * &ferbafi* '_ OjferHAtionemllvnguentodihdellio* Quefl*vnguentodibdellio è de la prima defcrittione diMefue, & quello che fi coflur- ma* I Reuerendi di Araceli hanno folamen te ài euforbio duedramme, ma s'ingannano, leggendofi in tuttii tefti,& in altri Auttorf,che hanno fcritto quefVvnguentodi eflb bdeì- f liodramme quattro* Vhguentù di altheadi Nicolo Mirefio. L'vnguento di althea ê mollificatilio, calefattiuo> & valorofîfÏÏmo ne dolori, & affetti de neriib alla doglia del ftomacho, del petto^& ai male di punta . Gioua alla durezza del- , le vifcere, alle lalfiradinidi lunghe infermità, alle febri periodiche, vntofiappreflo al filo- co, Se alfafrigiditàdella ve/fica vngendofène fopra l'ombelico, e I pettignone • Valeiru» fòmma à tutte le parti bifognofe di riicaldamento, Se mollificatone, Se d'effere humetta- te. TogHonfì a comporlo di radice di althea libre quattro, di feme di lino, Se di fien greco * ana libre due,di fquilla libra vna.Se ammaccano, Se tritanfi le radici, & lafquilla,&: infie- me conTementi fé infondono in libre quattordici di acqua feruenre per tre di • Pofcia il quarto giornofi bollono tanto, che singroifi l'acqua^ & colafi con fpremitura giù da vno * canepaccio con aiuto di noua acqua pur feruente .Poi fi togliono di quefto fiiceo l i b r e s tre, ò come alcuni altri vogliono, libre quattro, & mefehiafi con libre ot to, diolfo com- mune»& bolliti înfîemefino allaconfummarione del fueco, vi fi aggiungono dfeera no– ua libre due, diragfa di pino, & colofonia trita ana libra vna,di terebentina,galbano, Se gomma di hedera* o'I (uo fucco ana onze quattro y Se difirutte tutte le cofe > Se fatto l'vn«* guento fiferba* OJferuationt neltunguentoy di althea. Quefio vnguento detto da ciafeuno dialthea e ofleruato da cuttf,Sf recitato nel modo» chelliabbiamo noideferittodal Mirefio nel maggiore fuo antidotario.Lo pone Nicolò di Salerno ancora, ma ih compofitione però tronca ne la metà a queffa, col poterai apprefc Raggiungere* fefi vuole>ne la confolidatfone delle ferite»radici di (ambuco,&dicicla* mino, propriamente nella infufione, che fi fa dall al tre coffe, nel trarre il mucilaggine,con diìranco,che alcuni v'aggiungono del botturo,iurte cofe, che daniutìò û oflernano. La~* colofonia fì tr/tra,& nonfii çoïuereggïa>> come il Salernitano , &c ftruggefi con l'olio, & co c le altre cofe, fi come nella compofi rione è d'erto» La gomma dhedera fi trita fottilmente P e fi ftaccia,& fi di in vltimo nell'vnguentOjhauendouf j>erò prima ripolto il galbano dif~ foluta ihottfmo vino » chein queffo cafoper rifpetto de i nerui* e miglior dell'aceto, col- quale è cofiume di diflakier fi cut te te gomme ferulacee.^ VhgMnt#agrippaà$ Nicolo» L vnguento Agrippa fa à gli hidropici, agli fplenetici,& a i tumori di qualunque par* te del corpo t Vakalkindignationedenerui, &: alfa doglia delle reni per frigidità. Se– duce il ventre vngendofelo, Se gli leuà la doglia. Si fa cofi * Piglianfi di radieidi brionia-^ libre due, di radici di cocumeri afinini libra vna, di fquilla libra meza * di ireos onze tre ? di triboli acquatici, radici deboli, ScdiTelceankT onze due fi trirana quefte cofe nel mor- taio, &fi fondono per tre diin libre quattro di olio pura candidifïimo . Pofcia aggiuntauì di cera bianca libra vna*& onze quattro. Si bolle fina allaconfumatione deU'bunuditàp Se colati»& raccolto ì vnguento fi ferba* OjjeruathnetuII"vnguentoagrippa* , Queffo vnguento Agrippa, cofi detto da Agrippa Rè di Giudei fuo inuentore 3 comÇ_> ferine Nicolò di Salerno,ilquale tantol'hebbe caro? che inai in Tua vita non fo volfe ad ak un riuekire, Se far conoscere* e vfitata molto . lì Mirefio lo chiama grippa h Jlamente > &"in luogo delie radici di coeumen afinini vi ha quelle ( Se non fuori forfè di propofiro ) à althea. Il Salernitano per l'olio candidifTrroo, vi ha quello di lenìtico* ouerocome anco fi legge in aktmi flioi teiti, quellodi maftice. Noi vi ofleruiamoil puro, e candido corL^ miglior intcnubne • I triboli acquatici, che marinigli fcriuono molti, fono affai noti,& à

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