CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

2\6 _ Oiieruationi forfè amene per la maggior efficacia, che à quefto di Alefiandro nella difenteria colerica» co' quali noi ancora fi atteniamo ; hauendo conofciuto effò empiaftro ne gli effetti detti effieaciffimo, benché alcuni nel difpenfarlo non offeruano l'openione, che fcritiono cer– ti commentatori di Mefue,di Thomafo del Garbo s huomo dottiffimo in creder la gallia di quercia, che troppo come egli s'ingannarebbono. Empiaftro di meli loto di Afefue . L'empMro di meliloto mollifica ognidurezzadelloftomacho,del fegato,della milza delle vifeere, & altri partì. Si fa cofi. Togltoniìdi meliloto one. 6. di camomilla, fìén gre- co,bacche di lauro,radici di althea>& aflenzoana dr.$.di feme d'apio, cardamomo,ireos» cìpero, ameos, fpìgo nardo, & caflìa lignea anadram. due è meza: dì fànfuco dramme quattro, d'armoniacodrainme dieci : di bdellio, & ftorace calamita ana dramme cinque di te rrebentina dramme dodeci, difichi carnofi numerododici: di feuo di becco ouero caprino j&rafadi pino anaonze due è meza : di cera onze Cei> d'olio di fànfuco & fpieo nardo quanto baftano, d*acqua dì decottione di fìen greco,di camomiila,& meliloto tari tocche bafta ad infondere 1 e cofe da eflère infufe, & diflblte. O[semottonenelhmpaftro di meliloto. Anchpra che diuerfì modi fi veggano ferirti, Oc ofleruari nel comporre quefto empia J r o, non v'è però il migliore, che dì peftare primieramente tutte le cofe atte alla tritura" JE diffolto poi col decotto detto l'armoniaco, e'1 bdellio, & molefattolo ftorace co vn DO co d'olio feruenre , 6c mefchiatogli col rimanente difTolro al fuoco con buona arte fere di ogni colà miftìone, & empiaftro. Noi offeruiamo in luogo dell e radici d'althea porre Iefemenri fteflè, lequalicol medeflmo valore vi fono, è vi fimefehiano con miglior modo. La quantità del i r io dì fànfuco, & di fpìgo, e per quanto habbiamo noi fempre conofciuto,di libra vna perciafeuno, & non, come hanno fcritto alcuni, d'onze feì Pof n'amo bene nell'operatìon fua qui aggiungere, che nel tempodeift>ffìdionedi Parma no" Ara patria,non hauendo il meliloro vero,ilqualecopiofamente nafee nellegbiare pel fin me, ne meno il volgare coftumato da tutti > operaflìmo in fùo luogo i floridi camomilla" per cui pofeìa in vna donna oppreffa da hidropifia, & da renfion e de lati, ne vedeflìmo Tempiaftro effere à marauiglia valorofo, & eoa nel mitigare il dolore , & mollificare te durezze del ventre. u ^ n ^ c ic Empiaftro di bacche di lauro di Afejke. E'empfaftrodi bacche di lauro placa il doloredello ftomacho,deI fegato, dell'inteftma delle rem,della vefìca., della matrice, & di rutte le interiora nato da frigida, & flatulente téperie. A farlo pigiiâfidi incenfo, mattici ,& minha ana oncia vna:di bacchedi lauro on zedue :dicofto ,8c cipero ana oncia meza ; di mele fpumato quanto bafta all'aggregano" ne. Siftende in panno, & caldo fi foprapone ,doue fa bifogno, è triplicando net pefo del cipero, & aggiungendoli!fterco feccodi capra, ò di vacca quanto che fieno tutte le altre cofe infieme, farà mirabile nellahidropifia. Ofseruatione- Effendo rutta lacompofitìone di quefto empiaftrochiarifïîma,non vi occorre fopra af tranarratione. v . Empiaftrodifenape di Bamotrate tratte di Mefue. Loempiaftro difènape di Damocrate è valorofo alla podagra, alla gotta alla/cianca , ail artetica* à doglie di giunture, alla emicranea, alla obliuionè, 8c alla lethargia. Sì prepa– ra in quefta guifa. Si prende dì fichi feechi, oc gradì macerati per ventiquattro hore iiL» acqua repida, Se efpreflì fortemente, fi che ne fia vfeito ogni humore, parte vna di fe- nape trito con aceto altreranto. Si mefehiano con diligentìa infieme. Et volendo che egli operi più gagliardamente fi duplica lafenape, & pel contrario volendolo meno for– te,fi toglie vna fol parte di fenape , & due di fichi, & applicatolo in luogo, doue fia bifo– gno folamente di fcaldare, vifi lafcia, & fi Ieua innanzi, che rompa. Et quando poi l e * materie fodero profonde, & riehiedefleroefclufione, fi come nella feiatica, &fimili: ran– fia tio^