CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

Nelli EmpiaftrL 217 fiurtio > Se bacche dì lauro conferirà non folamente all'hidropifia y 6c tumore della milza, ma ancora à gli affetti tutti delle viTcere frigidi >& vntofi. Ofieruatwnenellempiajiro di fenape. Queft'empiaftro dì fenape, oucro finapino,ò finapifmo, fi come è anco detto, fin vtb, benché di rarOj& fi prepara fecondo che vogliono î Medici, & con la prima, & la fecon- additione:ma le più voi te con fenape fola,& fichi infirme fempliccmente. Empiafiramirabile alla pleurefì Sì togliono di radici d althea onze tre: d'anetho, è viole ana onze due: di farina d'orzot di fiengreco, è di feme di lino per ciafeuno taitfahrordiolio violato, di camomilla, &d § - amandole dolci ana onze otto: di cera, & boturo ana onze quattro, & faffi empiaftro con buona arte. Ofse catione . E veramente queft'empiaftro di marauigliofaoperationealla pleurefia.La compofitui* ne è magiftraie, & quella che offertiiamo noi Coftumano quafi tutrigli altri quella de– ferita dal Suardo nefuoiempiaftri di mente di Mefue, fatta di radici d'altheomanipola vno,di farinad'orzo onze tre:di camomilla onzavna, di meliloto, & viole ana oncia me- za>d'olio violato) di camomilla, & di amandole dolci ana onze due. Dallaquale confide- riamo, che poffa eflere ftata tratta quefta magiftraie, & megliorata affai di compofitione. Noi offeruiamo nel comporta quefVordine. Nettiamo le radicid'althea , & le minucciamo, è facciamole cuocere in puraacqua» & fatre tenere le peftiamo col coltello fòpradi vn'affe, che fi facciano fotti ILPofcia le fac– ciamo bollire di alcuni bollori congli oKj lentamente, & tanto, che gettatone goccie con la (patola fu le bragianon facciano quello ftridoreche fuol fare I acqua fui fuoco.Quefto . facciamo, acc i oche non vi rimanga fouerehfa humfdità, che dipoi iafacefle muffire 3 come à molti fuolinteruenire ,che non v offeruano co tal diligenza, è fatto quello, vi mettia* mo la cera, il boturo, le farine, & tutte l'altre cofepoluerate , Sottacciate. Empiaftrod*altheadiGiouandal r tgo* L'empiaftro di althea è valentiffimo in mollificare, & rifoluere à poco à poco ogni du– rezza nata da gì offa materia mifta con calda, con Gcurità di non attrahere la materia al luoco. Si piglia à comporlo di radici d ? akhea cotte, & cribrate libra mezaydi olio di camo– milla, & d'aneto ana onze due : di olio rofato , & fonza d anitra, ana onza vha i d olio d£ giglio dramme dieci: di diaquilone bianco con gomma onze tre,ê meza di medoIJa dì vi– tello, & di vacca dramme fei i di feuo di vacca,onze tre; di cera bianca quanto bada à far impiaftro,ne troppo molle, ne troppo duro. Ofseruatione neWempiafiro d % althea . * Effendoqueftoempiaftrod'althea vn preftiflìmo rifolutiuo, & ottimo moliìficatiuo delle duiezze apoftemate, cornee detto nel fronte 5 è vfitato molto. Lo defcriue Gio: da Vigo nel capitolo della poftema del collo* & lo commemora in più luoghi. Empia/irò di cimino dì Gio. da fógo . * L'empiaftro di cimino è ottano in rifoluere, & eftenuare il fangue, & il fuo liuore, Se & niaflìmamentc nelle battiture >,dou'è il fangue morto (òtto la pelle. Onde à farlo, fi to* glie d'olio d'aneto onze i, di olio d affenzo,di mirto, & fucco di rafano ana dram. 5. di ci- mino trito dram.r .di vino odorato oncia vna:fi boi le ogni cofa infieme fino che fi confu– ma il vino, poi ficola, è con cera bianca fi fa ceroto , & ferbafi. Ofseruatwne . Scritte Gio.da Vigo qtiefto empiaftro , ouero ceroto di cimino nel fine del capitolo de le medicine, che diflòlnono la ventofità, & il fangue morto fotto la pelle. Noi fenza bo* limi il cimino, vel polliamo in vi timo. u Emptafirodi crofla di pane del Montagnana . Queft'empiaftrodi crolla di pane , vale al vomito de fanciulli, & à coloro che non poC fono ritenere il cibo . Hora pìgliafi di maftice, menta, (podio, coralli rodi,fondalirofi?> fendali bianchi > & fandali citrini ana dram. 1, di crofta di pane arroftita, & maceratale mezliora in aceto bianco onze due : d olio di maftict, & di cotogno anaoncia vna:di fa* rina d'orzo quaRto bafta. Si fa empiaftiO fenza fuoco. H Offer*