CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
Nelli Ceroti. i%\ • s nondimeno quello anchoradiGal. da alcuni Medici, che vi hanno affettione* Sermone* quello di Philagrio Paolo 3 Auicenna,Serapione>ne fiioi vnguenti,& altri Auttori fenza—• Tadditìone del dicco di fquilla,del feuo di vitellone dello incenfo. Noi nel confettar quefto dì Philagrio tutto -l'ordine defe ritto fuori,che dello aloe 3 che vi lo poniamo in pokier non diflblto:& perche taltaaanchora k) hiflbpofcomì4oicroppo.ÌKiuido f la fpeflìamo fui fuoco ò vi aggiungemo più cera* Ceroto otcìcroceodi Nicolo Salernitano . Il cerato oxicroceo fa valentemente alla frattura de 1 odorile membra afflitte da dolo– r e mollifica^ rifolue le dure potìemeche in qualunque partefiano del corpo. Si fa cofi. Prendonfi di zaffrano,pece nauale,colofonia>& cera ana oncie 4. di terebentina, galbano» armoniaco,raîrrha»încc«fo>&inafticeanaoncievnaemczâ > fi fondono il galbano e lo armoniaco alquanto triti in fortiffimoaceto fatto fornente , e poi fi liquefanno>e colane * Se fi cuocono sì>che vengano à buona confidenza. A cui (òpra fi aggiungne la pece naua- le>la colofonia>laceraia terebentina,& liquefatti che fiano,fempre agitando con la spato– la*vifi mefehia il maftìceJa mirrha,e lo incen(o>e cofi cottoj,fi fonde in acqua fredda * e fi trahe fuori>econ le manifi nialafla fopra vn marmo onto bemYïïmo di olio laurino fpar- gendoui 5 e incorporandoui ilzaffrano^ridotto fottilmente in polue . Ojferuatiofie nel ceroto oxicroceo . Vfitatiffìmoè queftoceroto oxicroceo,cofidetto da lo aceto,& dal croco > cheè il zaf- frano.Nicòlò Mirefio che è il primo auttore,che ce lo defcriuajuon ha la prima copulano- ne de i quattro femplici d'altro che di due oncie.Ma in quefto può hauer errato il tradut* tore. Si legge in alcuni tefti del Salernitano > da cui ofleruandolo ognVno lo habbiama noi tratto>eflerui nel pefo de gli vltimì femplici lo aloe ; ma non vifi oflerua > ne vifi lau– dale fi tiene hauerloui aggiunto alcuno più nouo curioso . Sogliono certi in luogo delia pece nauale^mettere tant'altra colofoniare quefia è pece greca>cofi hoggfdi detta. Et ciò fanno perche il colore giallo del zaffrano vifia più viuace. Si porta nelle parti noftre > 6c quafi per tutta Italiane maffimamente doue fi fanno le fierce mercati grandi > vna fpecie di quefto ceroto,ilquale dicono effere Genouel^farto pedimarciente * ne altro affomiglia* che vna forte di cera^ch'vfano i calzolari allo (r O obianchiccia,pure alquanto colorata ,& tcnace,& ne fanno i venditori vn buoniffimo mercato : ma non però tantoché non fia~# troppo al poco valore 5 che egli tiene. CerotonobiliJJìmQ' > &valorof0 alle rotture deliojfadi Gtouan. da Vigo • Toglionfi di olio mirtino > ôc olio rofàto omphacino ana oncie tei * di mucciiagmC^ d'althea libre due, di radici sfoglie di fraflìno > radici oc foglie di confonda minore, fo– glie , & frutti di mirti, & foglie di falce ana manipoli vno,fi pedano al quanto l'herbe,Sc radici, & fi bolle ogni cola in vino nero > & akr etanta acqua, fmo alla confumationç^j della metà,& di mirrha, & incenfo oncia meza per ciafeuno. Si cola poi con forte fpre- mitura>& vi s'aggiungne di feuo di becco libra meza, di terebentina oncie due, di mafti- ce oncie vna &: di nouofi bolle con detti olij fino , che fi confuma la decottione. Poi lì cola^& vifi mefehiano di lithargirio d'oro,^ d'argento ana oncie tre, di borarmeno , & terrafigillata anaoncie due,di minio drame dieci. Et cofi fempre fopra'l fuoco mefehian- doli cuoce à debita confidenza 5 & con badante quantità di ceri noua fi fa ceroto. La—v virtù è vnicaper reftaurare la rottura dellofla^confiderate le cofe,che v'entrano^ fi può adoperare con ficurezza,imperoche acqueta la doglia > confortai membri legandolo fu la rottura dettamente. Ojjeruattone . La nobiltàiche fcriue Gio. da Vigo,&: il valore di quefto ceroto nella reftaurarionç^ dell'oflarotte falche non pochi lo coftumano,& lo habbiano caro. Et perche le parole^, con cui egli diffufamente ne parla nelPantidotarìo , doue ellolodefcriue , nonpoflono fé non darli fede,& creditore fporremo qui fedelmente à fua fodisfattionc > de fono propria- f mente quefte. V Ceroto ordinato da me,& nobilifllmo per redaurare le rotture dell'oflVIquale fortifica, il poro farcoide , & appiicando non fi teme di tirare materie ( come è man ifedo per \t^J cofe, che vi entrano^ ne di generare prurito nel luogo, accidenti da quali per il più fuol li P 2 mole-
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