CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
Nelli Slmpîici. 2 g menu fi domanda fiafilaelló, iiquate ancora* che molto virtuofo fia $ nondimeno fion û debbe porre in cambio del dittamo dì Gandia,delquale tutti gli antichi inrefe ro parlando» templicemente del dittamo. . Dolichi forfè fono i fagioli turchefei detti da Gitecifimiìàce de gli torti– li dragoncello, che fi colnua nelli orti di tutta Italia è d'acuto fapore per ì'ìnlkkté * 8C perle faìfe 5 con foglie lunghe, & appuntate, & ràdici,cbe fé ne vanno feorrendo per ter– ra , come fa la gramigna. Quefto dicono alcuni effer herba artificiofa , de non naturale, nata di feme di imo meflb fotto terra in vna cipolla, ouer fcalogna * quantunque a molti non ne riefea la prouâ. , 4 La dragontea è di due fpecie maggiore* & minore: la maggior crefeé con frondi fimiU al l ' aro^ alquanto allarombiceinuolte Pvna nell'altra.Et il fufto alto due gombiti^grof - fa, come vn battone, punticchfato* morbido,& del tutto fìnlile à Vna vipera. La minore è conofèfuta da tutti con frondi, che tirano all'hedera , per tutto pinticchiate di bianco, & fufto,& fruttofimHe alla maggiore . L'cbcno elettifìnno è quello, che nafee in /Etiopia *ne*ro , fenza vien6 lifeio, & fimile al corno brunito, & che nel romperlo fia denfo, al gufto mordace, & leggiermente con- ftrettiuo, & che brnfdato refpira di grato odore fenza fumo. Il frefeo per effer graffo ac– collato al fuoco s accende, & fregato fu la pietra diuenta roffb. L'altro è l'Indiano pieno di bianche,& roffigne vene,& parimente di fpeffe macchie. Mail megtiorèè iìprimo<3o-- no alcuni 5 che vendono per l'ebetio il legno della fpina Indiana,ouer del nero* ma fi cono- (ce la fraude per e (Ter la materia loro fongofa • Et vedefi nel romperlo in pezzi,tutto por- poreggiante, non « mordace al gufto . Et nel brufeiarfi non refpira di alcun'odore* L'Ebulo è vna fpecie di fitmbuco produce il fufto quadrangolare, & nódofo, le frondi. di mandorla,ma più lunghe, ïeqtiali efeono compartite per interualli da ogni modo pen– nate, difpiaceuol odore, & intaccato per intorno. Ha I ombre l l ai parimente il £or<4fi-* mili a quelli del fatnbuco 3 & il frutto,ha longa la radice .> & grotta vii deto. Lo Echio,iIquale chiamano alcuni Alcibiaco, ha le frondi lunghe, hirfute, alquanto fot– ti! i, & fintili a quelle della Anchiifa,rna minori, rofïettc, graCfei & fpinofette, ha moki,&: : fornii ramufcelli y ik daògni pàhe di quelli fono alcune fiondiceli e aperte,- pennate, && t roffeggiantb lequali fono tanto più minute, quanto fono nel più alto del fufto < LÈrifimo, qtier Irione non è Li utchetta,ne il formentone. Nafee intorno alle città, ne 4 i conili delle cafe, appreffo a gli orti,& tra i vecchi calcinacci de gli antichi edifici. Pro-> duce te frondi fimjliaHarucchetta felnacicai &i furti vincidicomecorreggìé,ifioÉÌibii-^ gialli, da quali nafeono i bacelii Cottili in forma dì cornetti, come quelli deîfen greco ; nef .quali è dentro il feme picciolo fimile à quello del naufturtio , al gufto forte* & acuto* Erirrodano, leggete Rubia# . . L'eruca è la ruchetta , che in lombardia fi chiami rucola. L'Eruo fi chiama volgarmente nelle fpècciarié Orobo. E piccioli pianta;, &: fottile, còri ftrette frondi,produce il feme ne i bacelii. Di cui fi fa farina, che è chiamata Emina vfatafc IÌ elle medicine.- v L'efitla da Greci è chiamata tfthimâlo , bue fottoquefto nomed'efula s'intendono t ré piante, cioè la maggiore, la minore, & la rotonda: per l'è fui a maggior s'intende lapkiufà* di Diolcoride j & l'alfeehràm maggiore di Medie, & perla minore il tithimalo cipâriiïta* \ & Talfcebram minore. Per la ritonda ilpeplo, le quali hoggi fono piante notiffime , ma é da conofeere tutte ìe fpecie di tithimali,* & mafïîmamente ilCaraCia, Efipó nelle fpecierie fi chiama biftòpò lifmidoV ilquale è la fordidâ graflfezza delle lane.- L'Ètbiopide produce Je frondi fimìli à quelle del verbatbynioko pelofe, & grafferidot^ te in terra i! Al tondo fopra.alla radice, il fuo fufto è quadrangolare, rrtnido,fimile à quel– lo dell apiafìfo,ouer dell'arólio: nel'qual fono molte eoncauita d'ali, il feirte dalla grofiez- 4a di quello dell'eruo ,.& doppio in vnfoloinuoglio. Hadal medefinìocefpomolte radi* ci, lûfighe, pïefte 3 &: al gufto vifcofe> le quali ieceandofi dinentanOnere, & s uiduriic0^ nofioiTìccorna* . * , Ëiionimo di Teophrafto fi chiama in Tofcanafiiio f , oc in altri luoghi fafard- s . X'cuphoiìbio è vn fucco >che diftilla da vn albero , ebe diftiUa davpa ferula. Et mm feconda
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