CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia
r / ~^J $Q i Offeruationi certezza : ben fi potrebbe vfare per fangue di drago, hauendo qualieadi affai Orniti » > Sanguinaria» leggete Poligono. Sainpfuco, leggete Maiorana. Santolinai leggete Abrotano femina» Santonico è fpecie di anfinthio, che nafce in Francia* Saphiri è pietra pretiofa nota. Sarcocolla è vn liquore dvnf albero di Perfia, fimile alla mannadi incenfo, di colore ò bianco> ò roflìgno, al gufto amaro. Eleggefi la rofligna, & quella, che è più amara. Fallì- ficafi con gomma, ma fi conofce al giUto , perche la falfeta non è amara. * Sardonia è vn herba Ornile a 1 Apio feJuatico,laqual chiamano alcuni Apium rifiis'. SafTefnça, leggete Barbahircina* Saflifragia è vna pianta forcolofa, che nafce tra le pietre, fimiîe al thimo. Saturione non fono irefticoli de cani, ma è altra pianta. Satureia, ouer thimbra è di due fpecie, domeftica,& feluatica,alcuni la chiamano peue- relìa,& altri conîella, è herba nota. r Scabiofa è di due fpecie maggiore & minore, è nota. Scamonea è il fucco,chediìtillada vna pianta chiamata da Greci fcamonio. Lodafiper il migliore il leggiero, lucido, raro,dicoloredicolladi toro, fangofo, &: fpugnofo,& fot- tilmente venoio, come è quel, che fi porta di Mifia della ragione d'Afia.Non bafta vera– mente 1 attendere per conofcere il buono , che bagnandoli con la linguadinenti bianco * Perdoche quefto fail falfìficato col latte di tithimalo; ouero di efula. Maquefto attro fe- gno è più ficuro, cioè, che al gufto non fia acuto, come è tithimalo. Adukerafi col late di tithimalo, & con farina d oiobo> de fi conofce aifegni predetti. Scardaci, leggete Cardo. \ 'Scariola, leggete Endiuia. Scarieggia, leggete Hormino.- Scilla è di due fpecie, maggiore, &c minore, fi chiama anco pancratio. Sclarea, leggete Hormino. Scolino,leggete Tardo. Scolopendra da fpeciali è chiamata cetraco, alcuni la chiamano afpleno. E pi ant a^ hogginoia. Scordio herba fimile alla querciola ,cioè camedrio, ò caiamandrina è hoggi conofeiu- ta; Si debbe v/àre per quello,che chiamano feordeon, & non gli agli feluatiche. Scoria uei metalli chiamata da i Latinirecremento. Et fi chiama feoria qiiello> che fi fepara del metallo,quando nelle fornaci fi è cotto infieme con la fua vena, &c poifi fonde in altro vafo,& quello che fitrahe fuori quando ècofi ftifo, e la feoria, come vna fpuma di metallo, ben chefi trahe ancho la feoria nelle feconde fornaci, cioè quando fi fepara l'– argento dal rame, ò altri metalli. La prima (coria e grauiffima perche ha ancora mefcola- to del metallo,& però fi ricuoce la feconda, & la terza volta, fin chefia canato tutto il me- tailo,& quella (coria, che rimane è leggieriffima,& è come vnafpunga. Cauafi la feoria della vena dell'oro, dell argento, del rame,& del piombo bianco, & nero, ma della vena dell argento viuo, & della terza fpecie del piombo del color di cenere non fé ne trahe la icoria,perche di quelle n'efceprimail metallo,che la vena fia cotta, di modo,che diuenti feoria. Ogni feoria fuol hauere il luftro, & efler di nero colore, eccetto quelle, che fi fa doue fi fepara l'argento dal rame, laquai efler fuole di vario colore ;& quella del piombo nero fi aflomiglia al giallo , & moire volte fièfotcilepare vn vetro trafparente tinto dì giallone nche (e ne troua di quella che nuota fopra il piombo nero, laquai à di candido co– lore, come Io-argento fecondo Diófcoride, eleggeflì della feoria del piombo quella, che tende al giallo, &fimile al vetro dinfa, non frangibile, fenza alcuna parte di piombo, & che rappre/enta alquanto la bacca. Cercai il diligente Speciale le feorie nelle fornaci, ouefilanorade metalli. / Scorpioide è vna herbetta, che fa poche fogliale bacche del feme fono ùmili alle code de (carpioni. Sci ofolaria, ha radice grofla ì bianca, Se per tutta fcropholofa. Sebeften V / * •1 . # . *i *""' i V
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