CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

mm , empiici. 53 Tanacetto» ouer atanafîafi chiama volgarmente Daneta. Dicono >cììe è fpecie diPar- tlienio » - Taûo Barbaflo,!egge Verba fco. Thelepio vogliono alcuni chefia quella p!anta,chefi chiama Fabaria, faua grafìa, ò fa* uà inuerfamotìdiraeno non pare» chefia quella. : »«j Terebinto fa lefoglie fimili al fraflìno, ma non cofi lunghe, benché più groffe » i fiori come d'oliua, ma roflìgni, la terebinthinadiftilladalfuo tronco. Terreniabin è la manna^come piace ad alcuni,liquida,che cade dal Cirio. Terrafigillata delle fpecciarie efiere dourebbe la terra lemnìa di Diofcoride > & di Ga– leno. A tempi noftri fono portate di Gonftanlinopoli due forti di terra » vnache roffeggia e inerì preflb _ ne hauere copia, lequali fono portate in Conftanrinopoli per quanto fi ritragga » non di Lemnio» mad'altri luoghi lontani, & moki diuerfì» perche nonfi può direbbe alcunadel– le nomate fia la terra lemnìa. La roda fecondo alcuni portatadi leninio » & è la vera terra. lemiiia. Trouafi ancora in Maltha vna terrabianca, leggiera, laquai vendono i ciurmado– ri, che ha virtù contrai veleni. Ondefi pone in cambio della terra lemnia il bolloarme- no orientale » o vna delle fopradette,benché fia la Tnrchefca molto potente contrail ve– leno della vipera. La terrafigillata delle fpecciarie , per nonfimiglìare in alenila parte 1* temnia, non fi debbe vfare, eccetto in alcuni medicameoti dì fuori. Testicoli non fono ifatironi, ne altre piante» come fi può leggere appreffo Diofcoride. Thimbra, leggete Satureia, oucrconilla. tfittafcV Thinielea, ouer chamelea chiamauano gli Arabi Merzereon, quella pianta della qital û raccoglie il grano gnidio. «* Thimo è conofeiuto da ciafcttno»è vna pianta farmentofa, circondata da molte minu– te, ftrette» 5c fottili frondH ha nelle cime piccioli bottoni»pieni di porporrei fiori. Nafce in terreno magro» & faflbfo. Thlafpi chiamano i barbari Nafturtium tedtorum. E fecondo Diofcoride vna barbet– ta, che produce le foglie ftrette,lunghe vn dito, volta àterca, graffette & intagliate fn ci– ma . Ha il fufto lottile, lungo duefpanne, non fenza ranuifcelli » che lo circondalo per ogni intorno. Nei quali è il frutto» ilqual dal nafa'mento fi va slargando in forma di quel– lo delle lenticchie, con feme dentro umile al nafturtio » eccetto, che nella cima è alquan– to sfeflb. Ilfiore bianchieggia • Nafce nelle vie, nelle fiepi, &c ne i fo/ÏÏ: pone Diofcori– de vnaltra forte di thlafpi, diauttorità di Crateua , con le foglie più larghe » Ôc le radici maggiori, ilquaicpiiì facilmente fi troua, Oc potrebbe per il primo vfare. tìlia»è la philirea, &c fi troua di due fpecie mafehio, & femina. Tithi malo chiamano i fpeciali efula, ne fono più fpecie. Tordilio» è il fefeli ouerfifeleos»che i fpeciali chiamano filermontana. Toflilagine fé chiama volgarmente farfara»& farfarella, oc in alcuniluoghi vngia ca– balUna »&ê nota. Tragacantha, è quella pianta la radice della quale defilila quella chiamata dai fpeciali dragamo. Tricomane volgarmente fi chiama capei venere» ilqual è fpecie di Adiamo* ft Trifoglio, ilqual chiamano i Greci triphillon , altri oxitriphilon» altri meftiahthes » altri lo chiamano afphaltio,& alcuni cnicio» è vna pianta, che crefeefopra l'altezza d'vngom- biro, con fufti fottili» neri, & fimili à giunchi»donde nafeono alcuni piccioli pendenti, da ciafcunodeiqualinafconotrefrondi fimili allotto albero. Hannoqueftequando fono nate poco odore di ruta: ma quando fono ben crefeiute odora di bitume. Produce il fior purpureo » il feme alquanto lungo & pelofo, da vna banda longo, con vn cornetto i t i^ Triflagine, leggete Chamedrio. . • , r i; - • " • - \ D ? ,. Iftfftf • * » • » *- -

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