CALESTANI - Osservazioni - 1655 copia

1 , e 58 Anoftore. Miingïa human*. Similmente Seuo dì Caprat ouerdi Becco. ì Medolla di offadi gambe di vitello. Ceruo* Vacca* Afino* Offa di cor di ceraie Felle di Toro* Felle di Becco- Felle di Capte * Felle di Lepore. Felle di teftugine « Felle diSparauiero* Felle dì Aquilla. Serodi latte. Latte di tutte le fpecie • Botturo. bielle. Cera. Sangue di Colombo - Offì di Sepa. MufcKio. Sctaabrufciata » & cruda. Margharite > oiier perle 3 6ó Caftoreo » De Metalli rteceflary. Ut frementi. s & gémi yrcHofe\ • • • • - • Argento* Chalcecaumenon* Piombo bru fidato. Battituradi Rame, Certifia* Mafcheflu* Litàrgirio « Minio* Argentò vino. Et Argento Solimàto « t Dette Pietre mceffarie * • Saphir!. Granate 4 Hiacinthi* Smeraldi * Rubini, & altri fimili 0 , • • •< • J)i alcune [cecie di ie¥r4 tini* denfaia, & mei* niirteta* Ih Uguali eolinàtemi * « i , Sterco di Colombi humane* Calamita. Coralli bianchi, Ôc rôtit Lapis Lazuli. Pietra Armena. Pietra fïematide# Pietra ludiaca. Pietra Lincis * Chriftallo * *.-* . / Dì Gal Io. Stereo di Tarantola • Auoglio. Spodio i s i Antimonio»< Cinabrio* EtMarmore* I 1 • Vafpakó Sólphore. Çhimeleà. A lume di tocca* A lume Lamento • Tetra figillâtâ, Vitrióld. Fior di Rame* Auripimento * Boloarmcno. Ar fònico. Sai comune*» u Salgemma. Sai indo. Sa! Armonico* Salnitro. Sai alehali* i - • • . . . . • - . ti'M j - % *^ • ] i • 1 f Ï • r • Ci fonaancora aftre fpeciedi /empiici in vfo,fila chivrió fjâefe, & chi in vn'altro» deÙï • quaJfnon accade* che ragioniamo > ma inregneremo quanto > e come * ÔC douefi debbano? raccogliere 1 /empiici > Se eïcgere - Et però cominciarernodalle t adteì • * . . Û / LE RADICMN CHE TEMPO SI DEBBONO 9 JLJ*W h n n A ò r f i r r i r - m i n n r f f -FVlWi i f it l ^ - ^ U ^ * • ìaccoglicre, come feccare> biano à riporrequandofono fecebe * . * '•*•* . j • .- • D ICONO alcuni > che Icradicifi debbono cauarenelï*Autunno, & aftri'nel pri'nci'pi'd B di Primaueraauanti checrercano le frondi : pcrcioche in queftiduo tempifi trouai la virtù nelle radici, più che in alcuna altra parte» ma io credo > che moko più humore fi trou* in quelle* cheftcauanola Pfimauera t per ma bauer prodotto oltre fuftì né fòglie y n e ^S^J d b ^ UI "^ tira t l , t t o l>niIrnoi " € ^' l 6 ra d'c» • E f parmi perciò ragioneuol cofà * che, quelle deL'Autunno non debbiano eflère, perhauerdì poco tempo fruttatto t nècofi piene, ne cofi vigorofe, quantunque però non voglio negar io*che quelle detta Prft»'sf- uerapcr eilermolto piùpiened'hnmorediqtrel^che vi fi conuerrebbe , &moftoi'm!âiîco digefto^che none» pofeia quel, che vifiritroua l'Autunno» non fianópiù atte à patte» farfi, oc corromperli nel fé rbarfi di Iungor a» che hauendo nTpettO Diofcotide» diffe efptâ- famente > che le radicifi debbano cauare neï cadere «fellefoglie > che elle producono , il che accadendo , fecondo la natura dediueife piance varij tempi dell'anno, » Bifogna ftar '•""" attente s - %/ >

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=