CARENA - Vocabolario metodico - 1851 copia

4 7 i C. III. BEL MANGIARE E DEL BERE. Cica poi è evidentemente derivato dal Lat. Cicum o Cicus, il quale significa membranam illam tenuem, qua grana in malis puniCis discriminantur. F or ' cell . ad voc. ; e per ciò è da cre­ dersi che il vocabolo Cica sia anche adoperabile parlando di so­ migliante pellicina che involge altri frutti, come la castagna , la màndorla, il gheriglio della noce, e simili. E forse per la tenuità e pochezza di codesta peluja, Cica da Classici Scrittori Toscani, in stile familiare, è presa in vece di Poco , Mica, Punto punto, un Nonnulla, un Fico, o come dis­ sero i Latini, una Noce bacata, per dire una cosa di pochissimo o niun pregio. P eperón i , fru tti d ’ ortaggio dello stesso nom e. 11 Peperone è come una bacca o còccola conica, appuntata, coriacea di un bel rosso, o anche giallo nella maturità: di co­ lore verde lucido quando è immatura: di sapore piccante quasi come pepe. I Peperoni mangiansi verdi e crudi intinti in olio ; ma per lo più si conservano in aceto, e chiamansi Peperoni acconciati o conci. A cetìn i , plur., sorta di composta di più cose conservate in aceto, come peperoncini, piccolissimi cedriuoli, capperi e simili. Mangiansi specialmente col lesso, per condimento, e per aguzzar l’appetito. U live indolc ite , sono u liv e tu tto ra .v e rd i, cio è im m a tu re , ten u te q u a lc h e poco tem po n el ra n n o , poi in a c q u a fre q u e n tem e n te rin n o v a ta , q u in d i co n se rv ate in salam o ja. F rutte in dolce , F rutte sciloppate , diconsi quelle che, cotte prima in acqua, poi nel sciloppo, si conservano in altro sciloppo rinnovato. F rutte in guazzo , quelle che, cotte in acqua, poi nel sciloppo, son conservate nello spirito di vino, oppure nel rosolio. Si mettono in guazzo pesche, pere, susine, agriotte, ecc. Le sole grosse ciliegie si pongono e si conservano crude nello spirito. F rutte candite , sono frutte preparate in tutto come quelle in dolce, eccetto che si fan ricuocere più e più volte nel sciloppo, e da ultimo in sciloppo più denso, il quale vi s’incorpora, e ra- sciutto vi si cristallizza.

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