CARENA - Vocabolario metodico - 1851 copia

3 8 6 C. II. d e l l ’ a b it a r e . C avatappi sem plic e , è un'asticciuola di ferro, la cui parte inferiore appuntata e spiralmente contorta, chiamasi C hiocciola , e la parte superiore liscia, che dicesi F u sto , termina in M anico e G ruccia . La Chiocciola piantasi verticalmente e a modo di . vite nel tappo, e,questo si cava tirando. C avatappi c o m p o s t o , è quello il cui fusto, fatto a vite, è girevole in un tubo cilindrico, internamente intagliato in vite femmina, e sulla esterna superficie di questo sono incavate in contrario verso alcune larghe spire, costrette a girare nel collo circolare di un più grosso tubo esteriore da applicarsi verticalmente alla bocca della bottiglia tappata, dopo tiratone fuori intera­ mente il fusto, sì che la chiocciola sia tutta rientrata nella macchinetta. Volgendo allora la gruccia, il fusto si abbassa, e fa entrare la chiocciola nel tappo; e sempre volgendo la gruc­ cia nello stesso verso, il tubo medio è costretto a salire, e con esso il fusto, la chiocciola e il tappo, che così è tirato fuori del collo della bottiglia. C avatappi a cannella ( à robinet), è qu ello ch e p iù u tilm e n te si a d o p e ra p e r le b o ttig lie d i b ir r a , di a c q u e m o lto g aso se o di a ltri sim ili liq u id i g a g lia rd am e n te s p u m a n ti, i q u a li, a p p e n a . ca v ato il ta p p o , sb o c c h e re b b e ro con tal im p eto d a non d a r tem po a v e rsa rli n e i b icch ieri. La chiocciola di questo Cavatappi ha nella direzione del­ l'asse un interno foro longitudinale, il quale in basso riesce presso la punta della chiocciola, e comunica coll’interno della bottiglia, quando il tappo è stato interamente traforato dalla chiocciola, in alto poi si prolunga nel fusto e termina contro la chiavetta di una cannella saldata al fusto medesimo. Piantata la chiocciola interamente nel tappo, quindi voltata la chiavetta, il liquido per l’elasticità del compresso gasse è spinto nell’interno foro del Cavatappi, e spiccia fuori dalla cannella, o anche da una delle estremità delia gruccia che ne facesse l’officio. Per la descrizione della Cannella in genere, Y. § 7°, D ella C orte . .Nota 207. Non si sa comprendere come all'arnese suddetto l'Alberti non abbia saputo dare altro nome che quello di Tirabuscione,

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=