CARENA - Vocabolario metodico - 1851 copia

4 4 2 C. 1(1. DEL MANGIARE E DEL BERE. Dicesi più particolarmente di quei piccoli tagli o fette che si fanno in tavola, sia del cacio, sia del salame, o d’altra cosa simile, che duri a servirsi a fette. C acio ten ero , C acio fresco , C aciolino , piccolo cacio da mangiarsi subito fatto, umido e poco sodo. Conservato alcuni giorni si fa talora grasso e filante. Cacio f o r t e , ogni cacio serbevole, che abbia acquistato del fortore, cioè un sapore piccante. C acio occhiuto , cacio s e rb e v o le , n e lla cu i p a sta sono di m olti o c c h i, cio è n um e ro se picco le cavità ro to n d e. C acio ser r a to , quello la cui pasta è senz’ occhi, cioè fitta e densa. C acio inverm inato , quello in cui la fermentazione ha fatto schiudere di molte uova, statevi deposte da moscerini. Il cacio inverminato è camangiare non abborrito da tutti, preferito da alcuni. Nota 252 . Mi ristringo qui alle sole generalità del cacio, che le particolari denominazioni di esso son troppe , e variano da paese a paese. Anche ni astengo dal registrare più altre maniere di latticinj , come a dire il Raviggiuolo, la Ricolta , la Giuncata, e altri simili , perchè ora mi manca l'opportunità di vedere, o al­ meno di informarmi bene di ciò che essi sono in sustanza , per poterne fare soddisfacenti dichiarazioni. F in e del § 2°, c. 3°.

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