CARRARA - Il maestro distillatore, confettiere e pasticciere
scer si voglia la purità di un dato spirito di v in o , non bisogna mai servirsi del pesali- quore , che è uno strumento infedelissimo; in vece sua si prenda un vasellino qualunque di cristallo che abbia il turacciolo bene smeri gliato , e che contenga circa grammi 27 d’ac qua, più o meno non importa. Si faccia fare un peso d’ ottone che esprima esattamente la tara del vasellino , poi si riempia d’acqua lim pida di pozzo, e si pesi ; dopo si noti quanti grani d’ acqua contiene il vasellino. Ciò fatto si pesino a questo modo i diversi spiriti di v in o , acquavite ed alcoole, e dal loro minor peso si arguirà la loro maggiore purità. L’ altro strumento necessario si è l’ imbuto per filtrare i rosoli. Questo è fatto precisa- mente come i comuni, a riserva che debb’es sere della tenuta per lo meno di otto quinti. Sul di lui bordo si fa scaldare una fascia di latta alta quattro dita circa che lo contorni esattamente , la quale serve a sostenere il co perchio che dee chiudere la scatola. Si fa poi fare un catinetto di latta forato che abbia il bordo un po’ rivoltato , e che entri nell’ im buto , in cui sarà sostenuto da un filo d’ot tone che si farà saldare circolarmente sulla so- perficie inferiore dell’ imbuto ov’ è saldata la fascia. In questo catinetto si mette un foglio ’ * 73
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