CARRARA - Il maestro distillatore, confettiere e pasticciere

n u t i , spianala sottile col m atterello, piegala come un tovagliuolo, spianala ancora e ta­ gliala a liste lunghe quanto un dito e larghe quanto un traverso di dito, servendosi della rotella dentata. Ricondotte le due estremità di questi nastrini i’una sull’altra, gettali nello strutto bollente, e , preso che abbiano color d’ oro , servili asciatti sopra una salvietta , spolverizzandoli di zucchero. P a sta sfog lia ta . Poni sopra una tavola grammi 762 di fa­ rin a , disponendola in corona, nel mezzo in quel cavo che viene chiamata fo n ta n a , ponivi due tuorli d’ uova, un poco di sale e un bic­ chiere d’ acqua. Mescola prima col dito quégli ing red ien ti, aggiuntavi ancora un po’ di fa­ rin a , e a m isura che si forma la pasta, ra c­ coglila e impasta la in modo da renderla salda, morbida al tatto e perfettamente liscia. Con un po’ di farina mescola ben bene 324 gram­ mi di barro per farne uscire il latte e dargli consistenza; nettalo eoa un pannolino infa­ rinato , e fa in maniera che la pasta ed il burro abbiano la stessa consistenza e pasto­ sità. Nella state co'nvien fare questa opera­ zione in luogo freschissimo, e il di innanzi, per non aver da toccarla il giorno medesimo che se ne fa uso. 02

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