CERVIO - Trinciante - 1593 copia
ptL C AV J. LI Eli h^E<AIE. . î oj •• în Madriçi poioltre Tal tre felle& liureerichifsinie ordinò il Serenifsr- woiSignor "Hon Giouanni d'A uftria cheinnâzi al piazzò reale per me- 20 della piazzafi tiralfe vna nizza da gioArare all'incontrò, fi come mol ti SignoriCaualieri gioftrarono, & il maggior premio fu dato al Sighor Pon Giouanni d'Auftria dalli Signori Giudici dellagnoftra per la fui molta forza & deftrezza che molerò in quel giorno,fi cónte ha moftrato Tempre molto valore, in tutte le fue Atidrtj, & imprese. Capitorno in quel tempo in Madrid vna muta di virtuòfi Napoletani, chefi obligorno far fentire a S. Maeftà ógni giorno madrigali, & vilanel 2 * lenoue non più vditeper vn mele di lungo, & culi fecero,con varii& di- uerfi inftrumehti, che correda tutto il pepalo pervdirli, tànro eraal- legrifsima, &dolcifsimalaloro muiica, & Li fumo fatti di molti ricchi doni da S. MaeftàCatholica ,& fi partitilo licci òV contenti, dalla Corte, per Italia. Oltre UtauplaRëale,qiialeftaua in alto da quattro gradici fuo bal– dacchino fopraoue magrmmail Re,laRegina,ii Principe, & la Prencipef fa di Spagna, quali fumo fenditi come conueniua atanta Altezza, & 3 tanta Maeftà. V'era in vna gran fata vna tauola difignore principanfsime, la quale non era feruita fè non dalli loro Coppieri, & da alcuni paggi quali ferui- uano a dar loro 'alcun tondo netto dauanti, &non vi erano né fca'chine Trincianti, ne feudieri, nea!tra perfona chefacefsi confufione conforme a quelle chefi fanno nclli conuiri di Romaiche con molta fatica ii poflo- no léruire per la gran folla & confufione che vi fi fa. Hora per tornare àpropofito dico, che l'Ëccellentifsime Signore ma- gnauano a queita tauola, & e )rficera tempo cheil fchalcho tornade con il fecondo fcruìtio dalla cucina, quella tauola fi partiua, & era tirata da duekoni, quali eraiioattacatialli trèfpidi di detta Tauola; Selène intra uano in vna porta cheiui vicino era fatta a polla, &ttel cominciare che facèua la tauola a partili jfi vedeuada'l'altra bandacomparirevn'altrata uola tirata da due leopardi, quale era, piena, & colma dei Iccoildo ferui- tio, di erano trinciate tutte quelle cofe, che erano uccellane che f uflfero trinciate, & quando fu tempo che venifiero li frutti,fi vidde apparire vii- altra tauola tirata da fatiri, quali cantauano «knominauanoli frutti che portauano, & all'apparire di quella tauola fi partì l'altra tavola tirata dalli leopardi, & fubito che furono finitili frutti, & che era tempo venif- fèro le confection»,fi partirno li fatiri cantando, & ritornornw via la loro tauola delli frutti, & fubitofi vidde avari le vnafila di nimfe"con va ba-» cile di Zucchero in teda per vite, & al tre di effe con cornucopie pieni di mazzi dìfiori &ftecchi,qualibaeili eranopieni didiuetfe confettiorìi ,& cantandofi pofero in ginocchion in luogo della Taiióla,& ìuì\\ ette: o fer– me fino che fumo fcaricate dalle Damc,&daiìi caualieri che iuieiitrio cô concorfiper vedere li giochi &falti che s'hautusno a fai e al partire del– le Nimphe fi comefi fece, & alf'hora fi aprirne- Coorte, accio che li Si– gnori potellero intrare per vedere li ftupendi lkki ^ rnochi che faceua- G 4 nofu
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