CERVIO - Trinciante - 1593 copia
io8 t i T^IT^C 1 U %T B Quarto & vltimo Scruitio di Credenza • Saluiette bianche profumate fumo mutate à ciafeheduno • Vintitre tazze d'Argento dorate, & in ciafeheduna v'era vn belli/simo, &groffo cardo, fatto di zucchero,qua!cftaua dritto nella tazza, con vn gielo di color di terra, che pareua nato in quella tazza : & tutti li Cardinali fi pigliorno vna tazza per vno col fuo Cardo,& io ne'pigliai vna per la glorio fa memoria del Signor Cardinal Farnefe, quale fu pò fta più &più volte in tauola fua, tanto gli diléttaua la vifta, & il fapor del Cardo, chein vero fu cofa rara non più vifta, fabricati da vn vec– chio Portugese inuentore di molt'altre bellifsìme confettioni & con– diti afeiutti, & agghiacciati di zucchero fatto al coftume di Porto– gallo. Cinqueftatue ignude di patta di marzapane dorate, alte due palmi & mezo, & per abbreuiare diròfolo cofi. Tutte forte di frutte, conditi afeiutti, gelati di zucchero all'vfo di portu« gallo. Tutte forte di fcorze,& radiche firopate. Tutte le forti di Confettioni, incomiaciâdo dalli coriandoli lifci mufehia ti grofsi come balle di baleftra mezane,& feguitando di mano inma– nofino alli cannelloni di Bergamo di gran numero. Tutte forte di cotognate, perficate, ramagli, mermelata,vafetti di vetro di Roma , di Portogallo, di Napoli, di Genoua, di Bologna ingrati quantità. Data l'acqua odorifera alle mani, mazzi di fiori bellifsimi, & {lecchi di cannella, con due cori di mufica dolcissima ; poi comparfevn Sal– tatocene fece fai ti inauditi. L'Ordine da Iettar la Confufìom da ogni gran Conuito . R Efta hora,che vi dica l'ordine chefi tene nel fopradetto Conuito per leuarla confufione della moltitudine della gente che iui era concor jà £vedere il mirabile Banchetto. Dui Signori d'Authoritàandauano per le fale, & con destrezza cauauano fuori li Senatori, & altra gente tafla; li Sguizzeri poiftauanoalle porte,acciò non intraffe altra gen– te . Hpra poftili Cardinali à tauola era tanta la moltitudine del li Cor- tigiani,& de Spagnoli,togati che faceuanofi fatta confufione,che non fipolfeua fentir poco ne affai. Comparfero quattro delti gentiluomi– ni principali conlefaluiette in fpaila a'guifa dì fcalchi,& con belle pa– role andauano conducendo li gentiluomini,che non feruiuano à ma- gnare,indue gran ftanze, doue vi erano quattro tauole longhe & ben prouifte di quanto vi era necdfario, con fua credenza & bottiglieria, Scalchi & gente da feruire. Inquefte dilettanze vi era vna fcala che vfciuainvn gran cortile, acciò vi andaflero quelli che haueuano ma– gnato
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