CERVIO - Trinciante - 1593 copia
4 II Trinciante diFìnccn%o Ceruîoi patrone, per potere poi darli di mano in mano tutte quelle cole che più li piaceranno. Deue poi il Trinciante fopra ogni altra cofa effer fidelifsi- me a quel (ignore che lui ferue,però bifogna che lui auertifea molto bene a tutte quelle cofe che toccano all'officio del buono ,& fidato Trinciane te,comeda me intenderai; ma bifognaauertire che tutti quelli che fanno profefsione di Trinciante, che non fono però degni di effer chiamati per talune manco fon degni di feruire allapcrfonad'alcun Signore* come tu intenderai nel Tegnente capitolo. Qualifono quelli y cbe nonfi deuono chiamare yeri Trincianti. Cap. 111. C OSI come non è lecito fé non alli Prencipi grandi di tenere il Trin dante,& coli come none concetto ad ogni uno di ferûire inquefto officio, cofi non è manco bonetto che tutti quelli che feruono in tale of- ficio,(i debbiano chiamareveri Trincianti.perche ancor che vn Ciauatti- nofaprà acconciare vna fcarpa , non per quello fé li deuedar nome di buon Calzolaro. Però a me non pare cofa honefta cheli debbia chiama– re Trincianti certe gentaglie,lequali io ho vitto molte volte in Ròma,Ve- netia>Bologna,Fiorenza, & particolarmente quafi per tutta la Lombar– dia nelle cafe de gentiluomini coli nelle etne ordinarie , come ne i gran conuiti ; quali neirhoradel mangiare fi pongono vna faluietta innanzi fotto la Centura in foggia di grembiali, riuoltandofi le maniche indietro fino al goìiibito, comefi voleffero fare la beccarla, poi alla credenza con vna gran forcina imbroccano vn cappone, onero vngran pezzo di carne, la quale pongono poi fopra vn gran tagliero di legno,& con vn gran col- tellojdi quello ne faranno la notomia, tagliando ogni cofa a trauerfo fen za alcuna confideratione, ponendo poi di quella cofi tagliata fopra molti tondi, qualipongono poi nel mezo della tauola ; & fé per forte manca larobba fopra efsi, di nuouo ritornano àtrinciare nel modo di prima > & col tagliero in mano anderanno attorno alla tauola, & con la punta del coltello vanno rifondendo doue farà bifogno,& di quello modo faranno di tutte quelle forti viuande, che vogliono dare à mangiare à lor padroni, Quefta forte di tagliare nonfi deue dire t r inciarne quefti talifideuono chiamar Trincianti;ma noi di ragione gli potremo chiamare macellari, ouero Trincianti da Tinelli, & di quefta forte non voglio io che neffuno gentilhuomo impari,perocheli farebbe gran veKgogna;ne di quefta forte di trinciare intendo io di voler ragionare;ma coTfeguente capitolo ti mo ftrerò di qual forte deue effer vno chefi pofsi chiamare vero Trinciante • Qualifono quelli chefi pòfsono,&fi deuono chiamare-peri Trincianti. Cap. IF. O GNI gentilhuomo ò qual altrofi voglia, che facciavna profefsio– nejdeue sforzare con ogni ino potere di farla con lamaggior ripu- tatione
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