CERVIO - Trinciante - 1593 copia

Et dì RealeFitforitto* f tatîone die per lui Ci poffa, perche non è dubbio alctinò,che rhuomo non è honorato , ne riuerito, fé non quanto coi mtfeo delle fue virtù & buone creanze fi fahonorare&riuerire, però quello che vorrà feruire inquefto officio a qualche gran Signore,deue col fuo puro & /incero giuditio cer– care di appoggiarfi alla feruitù dVn Principe giufto,nobiIe,& da bene, Ce non ad vno ignobile, fallito,& mal creato; perche da quello non potrà fé non riceuerevtile,& honore,& da quello danno &vergogna;fi comefipo tria moftrare con infiniti eflemp i accaduti al tempo noftro;& quell a è la prima confideratione che deue hauere ouello che vuole fèruire in quefto officio del Trinciante* Deue poi il veroTrinciante (come ho detto ) efler fidelifsimo al Tuo Signore, & porre diligenza in quello che tocca a lui di hauere grâ cura della bocca fua, & ogni volta che lui feruiràa tauola del fuo Signore, è debito Tuo di ponerfi a fronte a Jui,ò vero in capo della ta- uola,perche vno di quei* i due luogi fi concede al trinciante per potere far farelafalua detuttelcviuande,chefarannopoftejntauolaallaprefen2a de fuo Signore,iloualeeflendotu in altra parte, non ti potrebbe vedere. Ma dico bene che fendo la tauola imped tada qualche gran perfònag- gio,che non pctefti capire in vno delli duoi luoghi,che in quefta occafio- ne tu ti deui accommodare in altra parte > che non ti farà vergogna alcu- pajfnadirò bene poi, feii Trinciante per l'ordinariofi lafcierà condurre a triuciarç lontano dalla vifia del fuo Signoresche li farà gran vergogna, & non farà degno d'hauer il nome di trinciante. E lecito a vno degno di tal nome, feruendo il fuo Signore, di farfi vn piatto per la bocca Tua di quel* le viuande trinciate, che vengono ad auazarc ai feruitio della tauola del fuo Signore:& quando a quefto voi effe contradirli il maftrodi cafà,&ar- difeo di direni Signore proprio ) egli non lo deue comportare,pregiudican do ciò allariputatione, & fufficienza del detto Trinciante. Procurerà adunque di farfi il fuo piatto come è honefto 3 fe non per altro,almeno per non perdere quefta preminentia. Perchefi corneal Scalco è lecito di farli ièrbare vn piatto ò due, di quelle viuande che fi leuano di taupla del fuo fignore per lauttorità del fuo officio,& parimente al Coppiero di pigliar fi vn fiafehetto, o due di vino, di quello della boera del fuo fignore ; è pa– rimente lecito & honefto che il Trinciante, come vno del li tre principa– li del la bocca, fifacçiil fuo piatto prima chela robbafileui di tauola, & quando non lo faceife mai per altro, dourebbe farlo almeno per fchif- farcla lordezza di coloro chedifpenfano larobba, leuata chefiadcl- Ja tauola del fignore , laquale fubito pongono in certi catini di rame vnti di maniera , che a penfarni folamente oltre il mefticare infieme vna viuanda conlaltra , fa volgerlo ftomaco la diuidono poi tanto fpor- camenre che Dio ne guardi ognifidel chriftiano, farà ragioneuoJe adun– que perque; o& altri rifpetti, cheilTnY<cianiefiiaccnl fuo rondo pri– ma chela robbavada nelle n ani di quelli tal i. Ma per tornare doue laflai dico, che il vero Trinciante farà quello chetrincierà ogni cofa fen pra laforcinaalra dal piatto, chevulgarmcntein lialiafi fuòldireil tria dare in aha, & in veto fra tutulelcggie di trinciai e, nonfi -pùotrin» A i dare

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