CERVIO - Trinciante - 1593 copia
DEL CUVjHît\TJ. t ALE\ i]j Deueno poi.pofte chefiano le viuandc in tauola, guardarfi, fenz'ordi- ne dello Scalcho, di non por mai le mani in tauola ne a leuar ne porre piatto inanzi al Signore, poiché perciò vi è lo Scalcho Coppiero,& Trin– ciante, che fono li tre principali officij della bocca,cheà loro fpetta il le- uare&porrei piatti, balzar il lume auanti al padrone, & non ad altri, (è bene alle volte certi gentil'huomini giouinetti che non hanno mai fèr- uito ne vifto fèruir principi,fi mettono addoflò al principe vicino al Cop piero, che vorriano in quel punto* fare il Coppiero,il Scalco,& il trinciali te a effetto di effer vifto dal Signore cheTenie di qualche cofa, ne.fi accor– ge che muoueà rifa li cortigiani pratichi : peròogn'vno faccia l'offitio fiionevogtiafarraltruinielliero,poichenong!Ìconuiene,neafpetti c£e il padronegli dichivnavolta, lafciate fare a chi lia da fare,có cera brufca, fi come io più volte l'ho velico* & vifto arofsire quel tale, & correggeffe. bene. DelMaìordomo »- J LMaiordomo è la fecoda perfbna doppò il fuo Principe, & perciò de- ue effer pedona di qualità,& di molta authorità,& fopra tutto amabi- le>& cofi farà amato, riuerito, &obeditodatutti,quafi al pari del Sìgno re» poi che il nome ifteffo lo dimoftra chefi nomina il maggior del la Ca– fa» A queftoda il Principe non fole rimette il carico della Cafa, ma tutte le file entrate tanto le temporali', quanto le fpjrituali, Affitta,loca,Com– pra, Vende, & fa ogni forte d'inftrumenti in perfona del fuo principe, 8c in fomma in lui cola tutto il denaro del fuo Signore,& ne difpone fecon- dola volunta ài eflo;& a quefto effetto vi è poi il Gomputifta per tenere il rincontro de tutti i conti»Vi èpoi [1 maftro di Cafa perfarele prouifìo- ni afuoi tempi, & gli appalti con l'internerò perodel Maiordomo,it quai tiene quello maftro di cafa peralleuiamentofuo,&per riuedére più mi– nutamente le cofé di cafa, & di fuori per poffer riferire à pieno ogni colà al maìordomo. Ne mi voglio ftcnder più oltre fn parlar fopra quefti officiali di cafa , perche l'intentomio non era di parlare fé non dello fcalcho, il quale ha d'harue authorità in difpenfa, In Cantina,in Cucina, per far pigliar tut– to quellofìa neceffario, per feruitiodi condire ) eviuandc del fuo Signore, &perciòluihauerebbeda fotto fcriuerelapoliza del difpenfiero prima chevada alle mani del majordomo ò del maftro di cafa, acciofi veda,che quello che è ito in Cucina è flato per fuo ordine, parimente lo Scalcho ha daconimanc^reallo fpcnditore,Cuoco,& credenzero,Canouaro,&di Jpenfiero; & tutti l'hanno da obedire per feruitip del PriiKÌpe,che così fa cendò faràficuro che nelli banchettiftraordinariincncinafeerà mai con fufione,ne vergogna della Cafa, ma honore & riputatone grande, & (e alcuna cofa vi manchaffe, farà vergogna & mancamento dello Scalcho, &non d'altra perfbna * Soglionoalle volte i principi feruirfîper Scalcho principale da vn gen tirhuomo ò Càuajierlor fauorito feruitore, quantunque nonfia efperto nepra-
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